12 Novembre 2008,
Posted in Film |
Faster, Pussycat!
Kill! Kill!
Superwomen! Belted, buckled and booted!
Quanto è imprevedibile la vita! Tura Satana nel 1965 è un’attrice misconosciuta. Bella non c’è dubbio, con questo mix folle, un po’ giapponese, un po’ filippina, un po’ pellerossa e pure un po’ irlandese, che può vantare una breve apparizione in “Irma La Douce”ma sconosciuta al mondo. Russ Meyer invece, ha un’idea per un film e il destino vuole che i due s’incontrino.
Quel film, cioè questo film, cambia per sempre la vita della bella attrice che da sconosciuta diventa un’icona. Un po’ mito, un po’ leggenda. Lo diventa per le femministe, che vedono un’eroina, lo diventa per gli uomini che notano la sua bellezza e pure per i critici cinematografici. Tutti quanti dopo qualche tempo, a dire il vero, iniziano a considerare lei e “Faster, Pussycat! Kill! Kill!” una pietra milliare del cinema.
Così nasce la leggenda di un’attrice che ancora oggi quarantatre anni dopo può vantare un vasto numero di fan, con omaggi su “Facebook”, “MySpace” e in qualunque altra forma possiate immaginare.
La carriera di Tura Satana, viene inghiottita da questo film e l’attrice oltre a qualche apparizione in altre pellicole (“The Astro Zombies” e “The Doll Squad” i più famosi) vive da quel giorno sfruttando il personaggio di Varla. E questo dimostra più di ogni parola di noi indegni scribacchini, quanto questo film sia entrato nella storia del cinema ed è inutile a questo punto dirvi che registi come Tarantino o Waters l’hanno osannato.
Un film creato in un periodo fecondo per Meyer che a distanza di poco tempo crea
“Mudhoney”,
“Motorpsycho” e appunto
“Faster Pussycat! Kill! Kill!” considerato da molti il punto più alto della sua carriera. La scintilla per questa pellicola però parte da
Eve Meyer, l’allora moglie del regista, che ha l’idea. Un’idea trasformata poi in realtà e messa su pellicola in bianconero per questioni di budget e con attrici prese dai localini di Los Angeles. In effetti la batteria di donne, non si ferma con la prorompente Tura, ma continua con
Haji che vedremo in altri film di Meyer, con
Lori Williams e con la playgirl
Susan Bernard. Da parte maschile c’è il buon
Stuart Lancaster un attore feticcio di Meyer.
“Benvenuti nella violenz
a” dice la voce a inizio film e in effetti le tre, Varla, Rosie e Billie, le suddette ragazze pettorute, scatenano un bel caos. Violentissime e bellissime girano nel deserto americano a bordo di una fuori serie, provocando una coppia, uccidendo lui, rapendo e drogando lei, la bella Linda, interpretata da
Susan Bernard.
Come inizio non c’è male e le cose peggiorano ancora. Le tre s’imbattono in una strana famigliola composta da un vecchio e suoi due figli: Kirk e Vegetale, muscoloso, silenzioso e tonto. Scoprono pure che il vecchio, a quanto si dice, nasconde una grande somma di denaro nel ranch. Da qui in poi cercano in tutti i modi di trovare i soldi, ci provano con il fascino, seducendo Vegetale, poi cercano di conquistare Kirk, scatenando però una faida interna che mina l’armonia del gruppo.
Non pensate però che le cattive siano le tre capeggiate da Varla, perchè anche l’allegra famigliola è messa bene, con il vecchio che cerca di violentare Linda o i due fratelli un po’ innamorati e un po’ assassini che per ragioni di cuore o di vendetta uccidono senza pensarci troppo.
“Faster, Pussycat! Kill! Kill!” è un gioco al massacro, dove tutti impazziscono e iniziano a darsi contro. È una storia velocissima, piena di eventi difficili da riassumere, ambientata nel polveroso deserto americano tanto caro a Russ Meyer. È un film che non stanca mai, visto il ritmo forsennato, a volte pure esagerato. Un gran capolavoro insomma, che porta con se tutta una serie di curiosità che lo rendono ancor più leggendario.
A iniziare proprio da lei, Tura Satana, che pare avesse un carattere pessimo. Così difficile da avere continui litigi con Meyer, il quale essendo il regista aveva sempre l’ultima parola. O quasi. Tura poi era così ribelle da infrangere una delle regole di Meyer, cioè quella di non fare sesso sul set, come disse poi lo stesso regista, la ragazza passava caldissime notti con uno della troupe. Ma i due comunque si stimavano, grazie anche al fatto che Tura porta molto nel film, con idee e visioni. Un rapporto d’amore ed odio che alla fine fece rimpiangere Meyer di non aver mai più lavorato con lei.
Leggende e aneddoti forse ingranditi o forse reali, come il fatto che Lori Williams avesse assicurato di saper guidare, poi una volta sul set, ammise che non era in grado o come la mamma di Susan Bernard presente sul set a lamentarsi per le poche parti che aveva la figlia. Leggende e miti, storie reali come quella di Tura Satana che riuscì ad ottenere una parte dei diritti del film, una cosa che ha probabilmente ha sempre impedito la realizzazione di un remake e qui torniamo nella leggenda, con Tarantino interessato al rifacimento con Britney Spears come attrice protagonista.
Scheda Tecnica
Titolo Originale: Faster, Pussycat! Kill! Kill!
Titoli Alternativi: Faster Pussycat! Wham! Bang! (USA), Faster, Pussycat! Go! Go! (USA), Pussycat , The Leather Girls, The Mankillers
Anno: 1965
Durata: 83′
Regia: R.Meyer
Cast: Tura Satana, Haji, Lori Williams, Sue Bernard, Stuart Lancaster
Casa di Produzione: Eve Productions
Social Profiles