Guinea Pig:
The Devil’s
Experiment
Piuttosto comune e condivisa è l’idea che gli asiatici siano gli unici rimasti a far film horror/thriller credibili e spaventosi. Sarà la loro capacità di spingersi oltre, sarà il loro estremismo ma di fatto concordiamo.
Certo che questa mancanza di limiti a volte va veramente oltre, tanto oltre, da far nascere una domanda “E perché?”. L’esempio è lampante nella serie “Za ginipiggu” conosciuta da noi come “Guinea Pig”, traducibile in “Cavie da Laboratorio”. E il titolo è già un programma per questi sette episodi (anche se l’ultimo è una specie di “Best Of”) generati dal 1985 al 1992 che hanno shokkato il pubblico, fatto pensare a “snuff movie” e finire sotto accusa gli autori.
Tutto a posto. E’ tutta finzione che ha il maggior pregio, di essere stata realizzata in un modo veramente credibilissimo. Iniziamo con il numero uno: The Devil’s Experiment. Trattasi di quarantacinque minuti di pellicola praticamente priva di dialoghi che vede protagonista una ragazza catturata e rapita da due personaggi che la sottopongono a ogni tortura possibile per testare la resistenza umana.
Botte e schifezze varie si alternano in un contesto molto minimale che tocca l’apoteosi dell’oltre ogni confine con il “conteggio” in sovraimpressione di minuti e colpi subiti dalla donna. Alla fine muore. Null’altro da aggiungere se non come già detto tutto sembra incredibilmente reale e pertanto il risultato è piuttosto disgustoso. La sanno lunga questi giapponesi.
Scheda Tecnica
Titolo Originale: Za ginipiggu: Akuma no jikken
Titoli Alternativi: Guinea Pig: The Devil’s Experiment, Guinea Pig
Anno: 1985
Nazione: Giappone
Regista: Satoru Ogura
Durata: 43′
Casa di Produzione: Japan Home Video
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