I quattro
dell’Apocalisse
Volete farmi diventare una bestia miserabile come voi? Volete distruggere del tutto la mia dignità di essere umano? Ridurmi come voi eh? Uno sputo nella polvere? Un matto, una partoriente, un ubriacone!
“Più che un western è un film di Lucio Fulci” dice Tomas Milian in un’intervista. E non c’è definizione migliore per “I quattro dell’Apocalisse” una pellicola che arriva in extremis in un genere ormai al tramonto. Non prima e nemmeno ultima incursione di Fulci nel polveroso west, ma senza dubbio la più interessante, folle, violenta e discussa.
L’ottima sceneggiatura scritta da Ennio De Concini ed ispirata ai personaggi dei racconti di Francis Brett Harte, dà la possibilità a Fulci di lavorare al meglio delle proprie possibilità. Il regista come sempre non si limita a interpretare un genere ma mischia caratteristiche e non si pone limiti. Il risultato è una storia incentrata sulla miseria e sulla cattiveria dell’essere umano, che varia situazioni ed ambienti passando da scenari lividi a quelli classici del genere.
Una storia cruda, inaspettata che la parola Apocalisse del titolo descrive bene, soprattutto se pensiamo alle caratteristiche dei personaggi principali. Personaggi interpretati splendidamente da un grandissimo cast che suggella questo capolavoro. Da Fabio Testi (Stubby), a Lynne Frederick (Bunny), senza dimenticare Micheal J.Pollard (Clem), Harry Baird (Bud) e soprattutto Tomas Milian. Il grande Tomas è Chaco un personaggio sadico, violento e senza scrupoli che l’attore cubano rende benissimo, prendendo l’ispirazione da Charles Manson. Cattiveria dall’inizio alla fine, suggellata da scene forti come quella delle sevizie allo sceriffo, al quale Chaco poi attacca la stella sul petto nudo.
Questa è solo la scena più famosa di un film che ci offre una serie di eventi quasi infiniti che iniziano con Stubby Preston, un noto baro, che arriva in una cittadina. Arrestato, riesce a fuggire grazie all’arrivo di una banda che compie una strage. Fugge nel deserto con dei compagni un po’ particolari: Bunny una prostituta incinta, Clem un alcolizzato e Burt un uomo di colore non sano di mente. A questo già pittoresco gruppo si aggiunge Chaco, che porta scompiglio e violenza, stuprando Bunny e facendo scivolare il gruppo in un infinito vortice di violenza. Dopo il parto e la morte di Bunny, il film svolta in un testa a testa tra Stubby e Chaco. Il primo ha solo il desiderio di vendicarsi e la caccia all’uomo è lunga e termina con un finale all’altezza di quanto visto in precedenza.
Testi e Milian sono una coppia perfetta ed esplosiva, sottolineata, come già detto, dall’ottimo lavoro degli altri interpreti. Lynne Frederick, unica donna è ottima nel ruolo di Bunny in un’interpretazione che ci ricorda il suo talento mai del tutto esploso e messo in seguito in ombra dalla vicenda del testamento di Peter Sellers. Micheal J.Pollard è una garanzia e naturalmente non delude le attese.
Uno spaghetti western decisamente diverso, che prende elementi dall’horror e soprattutto dal noir, con una colonna sonora psichedelica composta da Bixio, Tempera e Frizzi che incornicia un grande capolavoro.
Titolo Originale: I Quattro Dell’Apocalisse
Titoli Alternativi: Les quatre de l’apocalypse , 4 de l’apocalypse (Francia), Chaco – Banditen (Svezia), Chaco – Teloittaja, Vainotut (Finlandia), Four Gunmen of the Apocalypse, Four Horsemen of the Apocalypse, Four of the Apocalypse (indefinito), Los cuatro del apocalipsis (Spagna), Os Quatro do Apocalipse (Brasile), The Four of the Apocalypse…(USA), Verdammt zu leben – verdammt zu sterben! (Germania)
Nazione: Italia
Regia: Lucio Fulci
Cast: Fabio Testi, Tomas Milian, Lynne Frederick, Micheal J.Pollard, Harry Baird
Anno: 1975
Durata: 104′
Casa Di Produzione: Coralta Cinematografica
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