Il Plenilunio
delle Vergini
-È la stagione dei vampiri?
-Certo!
-Beh per quel che ne sai, io potrei essere un vampiro!
Quelle volte in cui ci si stupisce già solo a elaborare un certo pensiero. Cioè, che un film che Paolo Solvay (o Luigi Batzella) è stato sottovalutato e ingiustamente mai riabilitato dalla storia. Incredibile. Il caro ma sempre criticatissimo, regista di improbabili pellicole, questa volta fa (cerca) le cose per benino. Con un film quadrato, una storia sensata e una realizzazione decorosa. Una grande notizia. Ma a quanto pare non è tutta farina del suo sacco.
Mark Damon interprete del cinema di genere italiano (e poi importante produttore internazionale) si dice abbia voluto fortemente questo film, messo mano alla sceneggiatura (attribuita poi al regista e allo svizzero Ralph Zucker) messo diversi soldini e comprato egli stesso la prevendita. Poi c’è Aristide Massaccesi direttore della fotografia che per alcuni avrebbe fatto anche qualcosa in più.
Voci fondate o no che siano, “Il Plenilunio delle Vergini” è un film di genere che ha dei buoni momenti di cinema e non è inferiore ad altre pellicole della sua stessa epoca. Un inizio quadrato, serio e interessante sfocia poi nelle classiche pulsioni erotiche vampiresche, un po’ alla Jean Rollin, ma senza poesia e nella psichedelica/follia del regista che con aiuti o no, mette a un certo punto, il suo personalissimo modo di fare cinema (ed è il momento peggiore dell’intero film).
L’erotismo è per la cronaca molto lieve, la bella vampira (interpretata da Rosalba Neri), si limita a lesbicare con la cameriera e a fare sesso con il doppio protagonista. Ma a parte un po’ di tette, un paio di nudi frontali e qualche palpata, il tutto è destinato più all’immaginazione che ad altro. Anche il baccanale satanico/vampiresco in cui si sacrificano le vergini del titolo, si limita a vestiti strappati e a un’idea (comicissima) di iniziazione.
In ogni caso Rosalba Neri è veramente bella e il Massaccesi alla fotografia s’inventa immagini che sottolineano le sue qualità fisiche senza scendere nel volgare. In altre scene è reso bene il senso vampiresco della pellicola, ma di contro va detto che sul solito castello di Balsorano, non una semplice location ma un grande protagonista del cinema italiano, si vedono pessimi effetti notte e buffi personaggi comprimari (interpretati da Xiro Papas e Gengher Gatti) girano lì attorno, facendoci ridere di gusto.
La produzione s’impegna e si vede ma non tutto va per il meglio. E uno score che ricorda lo spaghetti western e l’interpretazione abbastanza scarsa di Damon di certo non aiutano.
La trama ha punte di assurdità, ma alla fine funziona. Mark Damon interpreta i gemelli Franz e Karl Schiller. Uno archeologo, l’altro uomo di mondo. Il primo pensa d’aver individuato l’anello dei Nibelunghi, quello che può far dominare il mondo, usato già da diversi importanti personaggi della storia. E dov’è? Ovviamente a casa della Contessa DeVries (Rosalba Neri) moglie del defunto Dracula. Così Franz, armato di amuleto egizio (mah…) contro “tutte le forme di male soprannaturale”, parte per la Transilvania. Dimentica l’amuleto in un’osteria ma si consola passando una calda notte con la bella Contessa che lo trasforma in vampiro.
Karl preoccupato per il fratello arriva pure lui al castello. Fortuna o sfortuna, fate voi, vuole che sia la notte del “Il Plenilunio delle Vergini”, una ricorrenza (ogni cinquant’anni) in cui la contessa sacrifica diverse vergini, chiamate al castello grazie all’anello, per mantenersi giovane e vigorosa. Karl che grazie alla ragazza dell’osteria Tania, ha recuperato l’amuleto, compie una mattanza sterminando chiunque. Fratello compreso. In un gesto di eccessivo sfottò però mette l’amuleto nella bara. Il fratello non morto se ne impossessa. Lui disarmato è morso da Tania diventata vampira.
E così tra anelli, studiosi, vampire e qualche bella immagine anche l’oscuro Paolo Solvay (o Luigi Batzella) ci regala un film di genere che meriterebbe più riscontro. E chi l’avrebbe mai detto!
Scheda Tecnica
Titolo Originale: Il Plenilunio Delle Vergini
Titoli Alternativi: Full Moon of the Virgins (Internazionale),Les vierges de la pleine lune (Francia), The Devil’s Wedding Night (USA)
Anno: 1973
Nazione: Italia
Regia: Luigi Batzella
Cast: Mark Damon, Rosalba Neri, Esmeralda Barros, Gengher Gatti, Ciro Papas
Durata: 80′
Casa di Produzione: Virgina Cinematografica
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