UP!
if you don’t see UP! You feel down!
La “U” a forma fallica. Il chiaro riferimento nel titolo stesso. Il biglietto da vista di questo film è parecchio esplicativo. E anche il resto non delude. Perchè Russ Meyer è pur sempre Meyer. Sempre più spinto verso nudità esplicite, il grande regista americano, mette a segno l’ennesima storia divertente, erotica, violenta e splatter con una trama più che ingarbugliata. Le nudità prorompenti di questo film del 1976 sono battute solo dal successivo e ultimo film della carriera: “Beneath The Valley of Ultra Vixens”
In “UP!” tutto è velocissimo ed estremamente folle e si poggia su una struttura giallo/poliziesca. Poco vale che in Italia abbiano cercato di rovinarlo appioppandogli il pessimo titolo “Le Deliranti Avventure erotiche dell’ispettore Margò”, perchè “Up!” è un film che non delude. Sia per la divertente storia, sia, come sempre, per la bellezza delle protagoniste.
Dalla classica e polverosa provincia meyeriana, ci spostiamo in una zona, provinciale ma con tanto verde e parecchi boschi. Francesca “Kitten” Natividad diventata beniamina del regista e compagna di vita è la narratrice che subito ci accoglie tutta nuda sopra un albero e ci introduce in questa storia intricata storia, piena di personaggi bizzarri e ben costruiti.
Troviamo innanzitutto un vecchio sporcaccione di nome Adolph Schwartz, sosia di Hitler, che nel suo castello passa le giornate con giochetti sadomaso, per poi essere misteriosamente ucciso nella vasca da bagno. Poi c’è Paul, uno degli amanti di Adolph, che con la moglie Alice, bisessuale convinta, gestisce una tavola calda amatissima dai boscaioli del luogo. E infine arriva la pettoruta Margò, che stende un aggressore e viene subito arrestata dal poliziotto locale, Homer, che la rilascia in cambio di favori sessuali. Margò viene assunta alla tavola calda che visto il successo viene ingrandita. Ma durante l’inaugurazione un enorme boscaiolo violenta Margò poi Alice, prima di fuggire con le due nei boschi e prima di essere segato in due da Homer.
Se qui non vi gira ancora la testa, ecco il colpo di grazia. Eliminato l’aggressore le due donne si consolano nei boschi a vicenda. Tornata a casa, Margò, viene aggredita sotto la doccia. È Alice che in realtà si chiama Eva Braun Jr, figlia nonché assassina di Adolph Schwartz che in realtà è Hitler stesso, ucciso perché Alice/Eva era gelosa del marito. Chi manca ancora? Paul! Che arriva proprio in quel momento e spara alla moglie, perché in fin dei conti lui era innamorato di Adolph.
E Margò si scopre essere un’agente della polizia inviata per indagare sul caso.
“UP!” è una storia piena di eventi, leggera, demenziale e tipica di Meyer che dirige il tutto sempre con la solita velocissima mano. Un ottimo cast composto da Janet Wood (Alice), dalla sempre bellissima Raven De La Croix (Margò) e dalla già citata Francesca “Kitten” Natividad, accontenta di gran lunga le aspettative del pubblico maschile.
Meyer si diverte anche a inserire una lunga serie di citazioni. Da Hitchcock, vedi scena della doccia e cameo di Meyer durante la scena alla tavola calda, a Margò che stende Paul con un fallo di gomma, chiaro riferimento ad Alex di “Arancia Meccanica”.
Tarantino probabilmente prende spunto da uno dei carnefici di Adolph che indossa la stessa maschera di pelle che viene usata in “Pulp Fiction” nella scena della violenza a Mr.Wallace. Forse un caso o forse no.
Fatto sta che Meyer ci fa girare la testa ancora una volta.
Scheda Tecnica
Titolo Originale: UP!
Titoli Alternativi: Drüber, drunter und drauf, Up – Drüber, drunter, drauf (Germania), Megavixens (Francia), Over, Under and Up!, Up! Smokey, (Indefinito) Le Deliranti Avventure erotiche dell’ispettore Margò (Italia)
Anno: 1976
Regia: Russ Meyer
Cast: Edward Schaaf, Robert McLane, Elaine Collins, Candy Samples, Su Ling, Janet Wood, Linda Sue Ragsdale, Raven De La Croix , Francesca Kitten Natividad
Durata: 80′
mi spiegata che differenza trovate tra Meyer e Tinto Brass?
perchè uno è di culto e l’altro solo di cu…?
non è polemica la mia! solo per sapere!