Zombi Holocaust
Questa recensione è contenuta nel nostro libro “Cinquanta sfumature di Zombie” che potete trovare su Amazon, su Il Mio Libro e in tutte le librerie on line.
I morti sono usciti dalla tomba…rivivono tra noi
In questo incredibile contenitore trash, noi vediamo anche un po’ di romanticismo, che ci fa venire una certa nostalgia per i bei tempi andati.
Se usiamo la fantasia, non ne serve molta guardando il risultato, le cose devono essere andate in una certa maniera. Un produttore, Fabrizio De Angelis, che ha già dato al cinema di genere pellicole come “Napoli Violenta”, “Emanuelle perché violenza alle Donne?” “Zombi 2”, prima di lanciarsi in diversi altri film di successo o quasi, nota che in quel periodo vanno di moda i film sui cannibali, i film ambientati nei paesi esotici e sa bene che le belle attrici fanno fare soldi. Anche gli zombie funzionano bene, grazie al ritorno di Romero e grazie anche al “suo” “Zombi 2”, co-prodotto poco tempo prima.
Somma le cose, pensa a un titolo orecchiabile, che abbia un’assonanza con uno strepitoso film appena uscito e crea questo “Zombi Holocaust”. Cannibali, zombie, tette e sangue. Voilà. Alla regia troviamo un grande vecchio, Marino Girolami che a settantasei anni, dopo aver diretto un po’ di commedie sexy all’italiana come “La moglie Vergine”, “Pierino Colpisce Ancora” e un poliziottesco “Italia A mano Armata” si trova alle prese con un genere che non sembra molto nelle sue corde.
Il risultato non delude, affatto, ma nel senso che con tutte queste premesse si può solo pensare a un incredibile, inguardabile, infinitamente pessimo, “B Movie”. E così è, pensi al peggio e il peggio ti viene dato.
Oggi si potrebbe definire “Zombi Holocaust” un film intellettuale che cita altre pellicole, ma sappiamo bene che più che citare qui si copia e si prende malamente da altri film. E la lista è lunga. Il capolavoro di Deodato “Cannibal Holocaust”, non è infatti presente solo nel titolo, ma viene usato come modello per diverse scelte registiche. Da “Emanuelle Perchè Violenza Alle Donne?”, vengono prese le musiche composte da Nico Fidenco e da “La Montagna del Dio Cannibale” la scena della protagonista Ursula Andress, legata, nuda e pronta a essere sacrificata dalla tribù. Da tutto il cinema horror si prendono infine varie cose, come lo scienziato pazzo, l’isola maledetta e tonnellate di frattaglie.
Un infermiere sorpreso a mangiare un cadavere si butta dalla finestra. Atterra e gli si stacca un braccio (?) che poi è nuovamente attaccato al corpo nella scena successiva (?). Quelli della polizia, Nucleo Sanitario (?), si occupano del caso, non un caso unico, ma una serie di casi di cannibali metropolitani. Indaga e indaga, più o meno seriamente, tutto sembra avere origine dalle Molucche.
Così per l’arcipelago asiatico parte il solito gruppo di persone scelte: Lori Ridgeway dottoressa dell’ospedale e antropologa, bella, colta e con due lauree. Il Dott./Ispettore Peter Chandler, la giornalista Susan Kelly, il fidanzato/poliziotto Peter e una serie di accompagnatori trovati sul luogo e forniti dal Dott.O’Brian, medico che lavora da anni su quelle isole.
L’obiettivo è l’atollo di Kito, un posto introvabile, che viene raggiunto soltanto grazie a una fortunatissima avaria del motore dell’aereo. Ed è proprio da lì che l’infezione di zombi cannibali nasce e decima tra l’altro il gruppo dei ricercatori.
Tutto sembra finire quindi, il Dr. O’Brian sta per organizzare il rientro dei suoi colleghi, ma lo scaltro Peter si è accorto che c’è una verità nascosta, la più classica del genere.
Raccontare “Zombi Holocaust” non gli rende onore e non fa capire quanto vada in basso questa pellicola, che ha, inutile dire, una recitazione pessima e una regia che a parte prendere da Deodato non si muove più di tanto. Un vero “scult” che però può conquistare i cuori degli appassionati
Tutto si può dire di negativo di questa pellicola, ma c’è un aspetto che invece è decisamente azzeccato, ed è la scelta della protagonista: Alexandra Delli Colli. Bionda e bella ha avuto una carriera che non le ha reso onore e che ha raggiunto il top della fama proprio con questo film. Al suo fianco troviamo il ben più noto Ian McCulloch, il protagonista di “Zombi 2” che vedremo anche in altri film di genere tra i quali “Contamination – Alien Arriva sulla Terra” di Luigi Cozzi.
“Zombi Holocaust” venne accolto malissimo, soprattutto in UK, dove finì non tra i “Nasty Video” ma tra le pubblicazioni oscene secondo una legge del 1977 e secondo la polizia del Cambridgeshire. Solo dal 2000 anche i britannici possono godersi questa ennesima prova d’ingegno italico. E non ci ringrazieranno mai abbastanza.
Scheda tecnica
Titolo Originale: Zombi Holocaust
Titoli Alternativi: Zombie Holocaust (Olanda Uk), Cementerio de los zombies (Messico), Dr. Butcher M.D., Dr. Butcher, Medical Deviate, Zombie 3 (USA), Dr. Butcher, M.D.( Finlandia), Förintelsen (Svezia), Island of the Last Zombies, Medical Deviate,Queen of the Cannibals (Indefinito),La regina dei cannibali (Italia),La terreur des zombies (Francia) Zombie Massakren (Danimarca), Zombies unter Kannibalen (Germania)
Anno: 1980
Nazione: Italia
Regia: Marino Girolami
Cast: Ian McCulloch,Alexandra Delli Colli, Sherry Buchanan, Peter O’Neal, Donald O’Brien,Dakar, Walter Patriarca, Linda Fumis
Durata: 84′
Casa di Produzione: Aquarius Productions
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