Mondo Candido
Un giovinetto che la natura aveva dotato di un carattere molto mansueto. Era buono, giudizioso e semplice. Gli si leggeva l’anima sul volto. Fu per questo forse che lo chiamarono Candido. E che seguitò a chiamarsi così nei secoli
Se pensiamo che questo film è stato poco compreso da pubblico e critica degli anni settanta, periodo in cui l’estremo era all’ordine del giorno, si capisce già cosa stiamo per dire.
“Mondo Candido” è in effetti un film molto strano, difficile e macchinoso. Un film che vuole essere d’avanguardia, cita Fellini e Jodorowsky con una lieve visione di destra. Il troppo di tutto, situazioni assurde, eros e critica alla società riempiono eccessivamente la pellicola e la testa dello spettatore, risultando un po’ nauseabondo.
Peccato. L’idea di fondo è interessante e i registi Gualtiero Jacopetti e Franco Prosperi sono due che hanno inciso il loro nome in un certo cinema, lanciando e codificando i “mondo movie”.
In questa opera che risulterà essere l’ultima per il primo e la penultima per il secondo, i due lavorano su un soggetto scritto, nientemeno che il “Candido” di Voltaire.
L’approccio si distacca in parte dallo stile classico di Jacopetti e Prosperi che vanno a trasporre in maniera molto libera la vicenda dell’ingenuo Candido.
Il giovane protagonista vive in un castello della Westfalia crescendo sotto l’egida del filosofo Pangloss i cui insegnamenti si poggiano sul credo che questo è “il migliore dei mondi possibili”.
Cacciato poi dal Barone del castello per essersi fatto trovare in intimità con l’amata, nonchè figlia del barone, Cunegonda, Candido inizia una lunga e pesante peregrinazione.
Un viaggio che lo porta in epoche e situazioni che mettono in luce le incoerenze e la brutalità della società compresa l’allegra e spensierata vita dell’amata Cunegonda.
Tra situazioni paradossali, personaggi assurdi e non-sense, rispuntano tra gli scenari presi in esame gli occhi dei registi “mondo”, leggasi documentaristi, sempre pronti a non risparmiare dettagli. L’esagerazione appunto fa deragliare questo interessante tentativo sperimentale.
Nel cast figurano volti noti del cinema italiano. Gianfranco D’Angelo nel ruolo del Barone, Alessandro Haber nel ruolo, piuttosto secondario, di uno degli amanti di Cunegonda e infine il caratterista Salvatore Baccaro. Pangloss invece è interpretato da Jacques Herlin.
Scheda Tecnica
Titolo Originale: Mondo Candido
Anno: 1975
Nazione: Italia
Regia: Gualtiero Jacopetti e Franco Prosperi
Cast: Christopher Brown, Michelle Miller, Jacques Herlin, Josè Quaglio, Gianfranco D’Angelo, Salvatore Baccaro, Alessandro Haber
Durata: 107′
Casa di Produzione: Perugia Cinematografica
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