Suor Omicidi
Dagli archivi segreti del vaticano
Ammetterete che avere come personaggio principale una suora psicopatica ed eroinomane è buon inizio. Se poi ci aggiungiamo un cast da star, vedi Anita Ekberg, qui quasi a cinquant’anni sempre affascinante, Alida Valli e il sex-symbol made in Wahrol Joe Dallessandro, significa proprio che siamo su un’ottima strada.
Giulio Berruti di certo non un nome di grido, qui al suo ultimo film e Alessandro Tarallo (co-sceneggiatore) riescono nell’impresa di creare un film affatto scontato, un nunsploitation in salsa thriller che tiene alta l’attenzione.
Va detto a onor del vero che l’idea di fondo non è originale, ma s’ispira a un fatto di cronaca realmente accaduto in Belgio. Originale invece è la struttura che fugge dai canoni classici del genere. Dall’ambientazione moderna, dovuta al fatto a cui si ispira, per arrivare alla totale assenza di scene di torture o di violenze carnali. “Suor Omicidi” con questi connotati si staglia come uno dei migliori, se non il migliore, nunsploitation, definito da qualcuno, un po’ comicamente, “nunsploitation d’autore”. Farà un po’ ridere come espressione ma riassume bene il tutto e soprattutto la storia di Suor Gertrude (Ekberg). Capa infermiera di una struttura medica mista tra residenza d’anziani e centro di riabilitazione e guarita da un tumore al cervello è una suora severa, inflessibile con i pazienti ma anche un’eroinomane, visionaria, che a volte non disdegna di abbandonare la tonaca per entrare nel mondo moderno e divertirsi anche carnalmente.
Nell’ospedale però si verificano strani e violentissimi omicidi. Tutto fa pensare che la colpevole sia la nostra Gertrude che intanto ha anche una relazione con la giovane compagna di stanza Mathieu interpretata da Paola Morra che appare anche in “Immagini di un convento” e purtroppo in altri pochissimi film. Nonostante il primario e la Madre Superiora siano restii a credere che Gertrude sia colpevole si arriva al punto in cui gli eventi sembrano inchiodare la suora. È veramente così? Oppure Gertrude è una vittima? L’unico modo per saperlo è vedere questo magnifico film.
Tra cast stellare e regista semi-sconosciuto, le curiosità di certo non mancano. Molte di esse sono reperibili in questa bella intervista al regista per il Ravenna Nightmare Film Festival. Noi e riassumiamo alcune. Secondo e ultimo cortometraggio per Berruti, uscito dal mondo del cinema proprio a causa di questo film, che venne ritirato dopo una sola settimana (e quarto incasso settimanale) a causa di una dicitura inserita nella locadina. Il produttore infatti a insaputa di Berruti, aggiunse la frase “Dagli archivi segreti del vaticano”. Gioco forza, il Vaticano denunciò il distributore che fallì e chiuse, lasciando il film in balia di se stesso. Berruti stufo dell’ambiente lasciò il cinema per dedicarsi a cortometraggi e documentari.
Girato a Bruxelles il film ha una stranezza simpatica. Su un’auto, che funge da ambulanza è riportata la dicitura RTB cioè la sigla della televisione di stato belga.
La diffidenza delle star a lavorare con Berruti è una cosa facilmente pensabile, ma superato questo problema tutti quanti hanno dato vita a un film decisamente interessante.
Scheda Tecnica
Titolo Originale: Suor Omicidi
Titoli Alternativi: A Freira Assassina (Brasile), Geständnis einer Nonne (Germania), Hoitomuotona murha, Tappajanunna (Finlandia), Killer Nun (Internazionale), The Killer Nun (Uk), La monja homicida (Spagna)
Anno: 1978
Regia: Giulio Berruti
Nazione: Italia
Cast: Anita Ekberg, Paola Morra, Joe Dallessandro, Alida Valli, Massimo Serato, Daniele Dublino, Lou Castel
Casa di Produzione: Cinesud
purtroppo non l’ho visto …………
cercalo! cercalo! ne vale la pena!