Svezia, Inferno
e Paradiso
Sweden… where the facts of life are stranger than fiction!
“Di Questa libera, ricca infelice Svezia, tanto infelice senza riscatto…” a dirlo non è il sultano del Brunei e nemmeno un abitante di qualche isola tramutata in “paradiso fiscale”, bensì è la voce del nostro Enrico Maria Salerno, narratore di questo particolare “Mondo Movie” italiano ideato da Luigi Scattini nel 1968.
Un “Mondo Movie” diverso, poco selvaggio, più metropolitano e soprattutto incredibilmente critico nei confronti della Svezia. Permeato da un senso, alquanto eccessivo, di superiorità italica, forte di tradizioni e rettitudine, sembra voler demolire gli usi e costumi del paese scandinavo che a quanto servizi sociali e democrazia è sempre stato ai massimi livelli. A sottolineare l’arguta critica ci pensa appunto Enrico Maria Salerno che a prescindere dalla sua caratura artistica non ha mai suscitato in noi grande simpatia. Qui poi ci mette tutto l’impegno possibile per dimostrare una certa superbia usando ad hoc la voce su un testo veramente odioso.
Questi svedesi così aperti mentalmente da insegnare educazione sessuale nelle scuole, da garantire assistenza medica e aborti legalizzati. Questi svedesi così liberi da tollerare sexy shop in centro città, scappatelle, rapporti sessuali in giovane età, locali lesbo e quant’altro. Questi svedesi così liberi da essere vittime di una profonda depressione che li porta all’alcolismo, alla droga a bande di motociclisti che vagano per il paese violentando giovani donne. Questi svedesi così altezzosi da poter rinunciare al trono per intraprendere una carriera imprenditoriale nell’alto design.
E vabbè. Noi italiani eravamo e siamo diversi e il voyeurismo spropositato di questa pellicola, tette e nudi qua e là, oltre a morbose visioni di decadenza, ci portò al cinema facendo incassare a “Svezia Inferno e Paradiso” circa un miliardo. Erano i tempi in cui le informazioni non erano così disponibili e le leggende su questa benedetta Svezia circolavano in maniera industriale in un Italia, ricordiamoci, sempre bacchettona. Curiosi. Non che ora sia diverso ma oltre la Svezia ci sono un sacco di altre nazioni sulle quali si narrano leggende interessanti…
Scattini comunque confezionò il tutto con incredibile realismo, perchè tante di queste cose, la violenza carnale per dirne una e il gruppo di tossici per dirne un’altra, furono il frutto di un’abile messa in scena come da manuale “Mondo Movie”.
Il film ai nostri occhi appare chiaramente un lungo fumettone trash, fuori dai nostri tempi e francamente la voce narrante porta sull’orlo di stoppare il tutto e terminare la visione.
“Svezia inferno e paradiso” passa alla storia per l’incredibile colonna sonora composta dal grande Pietro Umiliani. Un Pop, jazz, divertente e movimentato, a volte kitch, accompagna tutto il documentario toccando l’apice con la celebre “Mah Nah, Mah Nah” brano poi riutilizzato, oltre che in una marea di modi, anche nel “Muppet Show”.
Dal sito ufficiale del regista Luigi Scattini, apprendiamo un bel po’ di cose interessanti. Sesto film per lui e secondo “Mondo” nacque dopo aver letto un libro del giornalista Enrico Altavilla.
“Svezia inferno e Paradiso” non sarebbe mai dovuto uscire in Svezia, ovviamente, e forte di questa promessa molti interpreti accettarono la parte. Il film però venne trasmesso lo stesso, addirittura nella notte di Natale, grazie a un gruppo di giornalisti che cercavano lo scandalo a tutti i costi. Fu chiaramente l’inizio di aspre polemiche, quasi un caso diplomatico, con proteste ufficiali e divieto di entrare in Svezia per il regista.
Titolo Originale: Svezia, Inferno e Paradiso
Titoli Alternativi: Sweden: Heaven and Hell (UK, USA, Giappone), Schweden – Hölle oder Paradies? (Germania), Suède, enfer et paradis (Francia)
Nazione: Italia
Anno: 1968
Regia: Luigi Scattini
Narratori: Enrico Maria Salerno (Italiano), Edmund Purdom (Inglese), Jean Topart (Francese)
Durata: 90′
Casa di Produzione: Carvel Film
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