16 Febbraio 2010, Posted in Film | No comments

Ultimi Della Classe

La canzone di testa è esemplificativa di quanto segue. Un mix di generi, fatto con le buone intenzioni, che però crea un bel po’ di confusione. E il film non è da meno.
Teoricamente la volontà era quella di rifarsi ai leggendari film su insegnanti e supplenti, omaggiando i miti degli anni settanta.
Purtroppo quel cinema sincero, schietto, casalingo, non c’è più. Così come quegli attori e quei grandi caratteristi. E infine la società è cambiata e il pubblico pure.
Il risultato è che le buone intenzioni di  Luca Biglione finiscono più che altro in una commediola giovanile che rischia di diventare un film “generazionale”.
Le regine degli anni settanta sono miti irraggiungibili e Sara Tommasi, la bella del film, sarà anche molto bella, ma non ha nulla a che spartire con la naturale esuberanza dei miti dell’epoca.
Gli altri attori che dovrebbero ricoprire i vari ruoli di protagonista e di spalla, impallidiscono di fronte ai loro predecessori e la volontà di fare una regia convincente, toglie ancora più sincerità alla pellicola.

Grattando, grattando, in effetti i canoni tipici di quella commedia ci sono. Un allievo, Michele, scarso studente e scarso con le ragazze, colleziona figuracce su figuracce, salvandosi solo con il suo blog nel quale si vende per grande mito. Smascherato pure lì e in crisi con lo studio, la famiglia gli fa abbandonare la scuola e ingaggia un’insegnante privata.
L’insegnante è Barbara (Sara Tommasi) che in passato ha posato per un calendario sexy. Michele lo scopre e le propone uno scambio: in cambio del suo impegno nello studio, la visione “live” delle sue pose del calendario.
Il tutto tra amori adolescenziali, tradimenti e impegni vari. Poche gag degne di nota e una buona colonna sonora, sempre però lontana dall’emozioni che suscitavano le composizioni di Piero Umiliani, Nico Fidenco e Riz Ortolani.

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