Confessione di
un Commissario
al Procuratore
Della Repubblica
Onorevole dei miei corpelli chi te li ha dati i voti? Il capo regime mio, paese per paese te ne ha racimolati duecentomila, io te li ho dati ieri, io te li tolgo domani, ma ti credi d’essere? Lui va a Montecitorio! Fa i discorsi le interviste alla TV, ma chi! Tu righi dritto e parli con me!
Se guardate questo film e poi leggete un quotidiano, vi verrà il dubbio che si tratti di un’opera contemporanea. Questo accade con tantissimi film polizieschi, poliziotteschi e noir degli anni settanta, l’abbiamo già detto diverse volte, ma ogni volta ci tocca sottolineare la straordinaria visione dei registi dell’epoca.
Così è anche per questo film del 1971 di Damiano Damiani, che punta alla collusione tra mafia, potere e costruttori edili. Non dobbiamo aggiungere altro.
Damiani costruisce un buon film poliziesco, che sfrutta più le parole che l’azione e che tiene sempre alta l’attenzione sbandando purtroppo su un finale eccessivamente sbrigativo e banale rispetto a quanto visto in precedenza.
Ma prima del mezzo scivolone finale tutto funziona veramente bene. Buoni contro cattivi. Mafia contro la legge. Tradimenti. Collusioni. Legge “malata di giustizia” e pronta ad esagerare per far piazza pulita.
Franco Nero ci accompagna in questa storia con una prestazione fredda e impassibile che mostra da un lato tutta la bravura dell’attore e dall’altro codifica i canoni dell’uomo di giustizia, che verranno poi utilizzati nel filone poliziottesco.
Il Dottor Traini (Franco Nero) è il Sostituto Procuratore della Repubblica incaricato di indagare sulla morte sospetta di Michele Li Puma, un pregiudicato uscito da un ospedale psichiatrico e autore di un attentato fallito ai danni del boss Lomunno, uomo dalle mani in pasta un po’ ovunque.
Ma dietro questo strano caso si scorge l’ombra del commissario Bonavia (Martin Balsam). Uomo dello Stato un po’ ambiguo, aiutato dal fedele Michele Gammino, stanchi entrambi dell’ondata di criminalità e pronti a infrangere la legge per eliminare la malavita. Bonavia è di fatto un eroe negativo che inevitabilmente si scontra con Traini, risultando poi vendicatore e vittima sacrificale di tutta la vicenda, ma ha anche il merito di aprire gli occhi al sostituto procuratore che vede cadere la sacralità della legge e delle alte personalità della magistratura.
Cast di tutto rispetto che oltre al grande Franco Nero vede la partecipazione di Martin Balsam (Bonavia) attore famoso e interprete di grandi film come “Tora! Tora!”, “Colazione Da Tiffany”, “Psyco”, “Cape Fear” e vincitore di un Oscar nel 1966 come “attore non protagonista” di “L’incredibile Murray: l’uomo che disse no” (“A Thousand Clowns”). Gli altri interpreti sono volti noti dell’epoca come Marilù Tolo, Claudio Gora, Arturo Dominici.
Scheda Tecnica
Titoli Altermativi: Confesión de un comisario a un juez de instrucción (Argentina), Confesiones de un comisario (Spagna), Confession d’un commissaire de police au procureur de la république (Francia), Confessions of a Police Captain, The Bad Cop Chronicles (USA), Confessions of a Police Commissioner to the District Attorney (UK), Confissões de um Comissário de Polícia, Confissões de um Comissário de Polícia ao Procurador da República (Brasile), Das Geständnis eines Polizeikommissars vor dem Staatsanwalt der Republik , Der Clan, der seine Feinde lebendig einmauert (Germania), I exomologisis enos astynomikou (Grecia), Polisen mot Maffian (Svezia), Priznaniye komissara politsii prokuroru respubliki (Unione Sovietica), Priznanje policijskog komesara (Croazia), Puuttuvat todisteet (Finlandia).
Anno: 1971
Nazione: Italia
Regia: Damiano Damiani
Cast: Franco Nero, Martin Balsam, Marilù Tolo, Claudio Gora, Arturo Dominici, Luciano Catenacci, Giancarlo Prete
Durata: 101′
Casa di Produzione: Euro International Film
molto bello questo film e molto vero