Quattro carogne
a Malopasso
-Ma perchè mi avete detto questo sceriffo?
-Fatti forte Billy i tuoi sono state assassinati anni fa!
-No! No! Ditemi la verità chi è stato? chi è stato?
-Calma! Non ti scaldare tanto non serve a niente!
Più che uno “Spaghetti Western” bisogna parlare di un “Cassata Western”. Sia ben inteso: nel senso di Sicilia (poi se volete metteteci anche l’assonanza…sono affari vostri). Un film dove tutto è un abbozzo sconclusionato, di trama, idee e senza la minima parvenza di recitazione.
“Quattro carogne a Malopasso” è un film in presa diretta del 1989 arrivato alla fama grazie al programma televisivo degli anni novanta della Gialappa’s “Mai Dire TV” che ne ha riproposto alcuni spezzoni e creato una sorta di mito trash che ha spinto il regista Vito Colomba a fare anche alcune lezioni sulla regia, sempre naturalmente su TV regionali siciliane. Sparito poi dalla circolazione, questo “Cassata Western” è ricomparso, grazie a Dio, in epoca internet riuscendo così a farsi ammirare in tutta la sua bruttezza.
Difficile fare capire quanto in basso si vada. Va visto. E vanno apprezzati i vari accenti siciliani presenti in tutte le scene che accompagnano personaggi dai nomi americani. Vanno apprezzati gli oggetti moderni che imperversano spesso, come impianti elettrici e cemento armato. Va apprezzato l’audio a volte in presa diretta e volte incollato alla pellicola e soprattutto una recitazione imbarazzante che fa sfoggio di battute buttate via, o riprese dopo tentennamenti. Senza contare la musica rubata niente meno che a Ennio Morricone.
La trama vuole essere, secondo la dichiarazione finale, una critica alla mafia e al potere. In effetti il tenebroso Billy Nelson, spesso chiamato Billy Nelsono, torna a Malopasso dopo dieci anni. Scopre che la sua famiglia è stata uccisa dal cattivo locale tale Parker, chiamato spesso anche Paker, tizio che tiene in pugno tutta la comunità. Lui ospitato dallo sceriffo cerca vendetta e libertà per Malopasso. Ma alla fine il potere gli farà capire che nulla può fare. E così prende Mary la figlia dello sceriffo della quale si è innamorato e fugge altrove.
La morale di Colomba indubbiamente c’è. È un po’ il mezzo che lascia a desiderare. Anche se a ben vedere “Quattro Carogne A Malopasso” è l’evidenza che con buona volontà tutti possiamo fare tutto. Risultati a parte. Di Vito Colomba e del suo cast abbiamo perso le tracce..
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