Guinea Pig VI:
Devil Woman Doctor
Vi sembrerà strano. Il film è appena iniziato e state vendendo scene demenziali. Ma è un “Guinea Pig”!. Tutto corretto, nessun errore, ma è il colpo di scena finale della serie che chiude qui la sua folle saga. A dire il vero ci sarebbero anche un “making of” e un “best of” ma fanno parte di un altro discorso.
Fate attenzione però, mentre guardate questo sesto capitolo, a non rilassarvi troppo, un po’ come abbiamo fatto noi (lo ammettiamo…) e pensare che questo sia un filmetto facilmente digeribile. Perché le scene forti, stomachevoli, schifose e sanguinolente, ci sono e sono lì, poco dopo, ad aspettarvi.
“Devil Woman Doctor” è una sorta di carrellata di freaks capeggiati da una dottoressa interpretata da un tra
vestito molto noto in Giappone, Shinnosuke Hikeata, detto anche Peter. Lei è il medico che ama prendersi cura ma anche eliminare questi pazienti eccentrici.Vari sketch formano i capitoli del film e in ognuno c’è un caso clinico. Una bella lista: una famiglia collerica alla quale esplode la testa, una ragazza debole di cuore, un marito zombie, un buffet di organi umani, un organo umano che insegue una ragazza in metropolitana, quattro pazienti che si raccontano i propri incredibili malanni e un tatuaggio da rimuovere.
“Devil Woman Doctor” è una sorta di carrellata di freaks capeggiati da una dottoressa interpretata da un tra
vestito molto noto in Giappone, Shinnosuke Hikeata, detto anche Peter. Lei è il medico che ama prendersi cura ma anche eliminare questi pazienti eccentrici.Vari sketch formano i capitoli del film e in ognuno c’è un caso clinico. Una bella lista: una famiglia collerica alla quale esplode la testa, una ragazza debole di cuore, un marito zombie, un buffet di organi umani, un organo umano che insegue una ragazza in metropolitana, quattro pazienti che si raccontano i propri incredibili malanni e un tatuaggio da rimuovere.
Giocando sul fatto che sono tutti storpi, malati o folli è concesso di 
esagerare, di scavalcare il confine consentito senza essere volgari o fuori luogo. Sangue, decomposizione, mutilazioni e scalpi e tanto altro ancora in una comicità noir/horror più che buona.
Il risultato male non è, anzi, qualche scena è veramente divertente, come il buffet d’organi o il marito zombie o ancora i quattro malati.
Intelligente poi la chiusura con una scena tipicamente slapstick che alleggerisce tutto il contesto svelando in parte il gioco e accomiatandoci con un senso di pace da tutta la serie.
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