Blackenstein

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Warning! To people with weak hearts… No doctors or nurses in attendance

Non c’è da sorprendersi che nell’ondata di classici trasposti nella “blaxploitation” ci sia finito anche Frankenstein. Anzi, la sorpresa ci sarebbe stata se nessun regista o produttore avesse pensato a un film sul mostro di Shelley.

Quello che colpisce è che a differenza di film più che degni dello stesso filone, in un periodo nel quale questi erano una miniera d’oro, e con un soggetto così evocativo, questo “Blackenstein” fallisca completamente. È un pessimo filmaccio, anche abbastanza noioso nel quale la produzione risparmia abbondantemente sugli effetti speciali e sull’illuminazione lasciando quasi tutto al buio e all’immaginazione dello spettatore.

Tra protesi incollate male sugli attori e palesi riproduzioni di arti umani, “Blackenstein” è probabilmenteBlackenstein il peggior film del suo genere e nulla vale il tentativo di raddrizzare la situazione, oltre metà film, mostrando un po’ di tette e qualche frattaglia. E dire che l’incipit non è nemmeno malvagio. La dottoressa Winifred Walker si trasferisce presso il laboratorio di un suo ex Professore, il dott.Stein, con l’intento di aiutare il fidanzato che a causa di una mina ha perso gli arti nella Guerra del Vietnam. Stein luminare del DNA nonché vincitore di un Nobel, è in grado, più o meno (visti gli altri pazienti), di ridare al ragazzo quanto perso. Solo che, il suo aiutante, Malcomb, è follemente, anzi è ossessionato, da Winifred al punto di boicottare l’esperimento e cercare di violentare la ragazza.

Sulle prime sembra che l’operazione sia andata a buon fine, ma poi “Blackenstein” si svela essere un mostro sanguinario e misogino che gira di notte uccidendo donne su donne, toccando l’apoteosi con l’omicidio fuori da un “Club” appena dopo un pessimo numero di cabaret di un comico che introduce la nota cantante Cardella Di Milo.

Il regista è  William A. Levey lo stesso del trash sci-fi “Wham Bam Thank You Spaceman”. È inutile a dirsi ma ancBlackensteinhe l’interpretazione latita parecchio e pensare che il cast ha diversi attori dal passato celebre, ma che nel 1973 erano in piena fase calante. Ad esempio John Hart, il “Dr.Stein,”, attore con tutte le caratteristiche da “star” che inizia molto bene la carriera  negli anni trenta, per poi rallentare dopo la sosta forzata della Seconda Guerra Mondiale. Hart ha partecipato a tanti film, soprattutto western ed è stato per alcune stagioni il protagonista della famosa serie TV “Lone Ranger”, omaggiata anche in sit-com successive, come ad esempio in “Happy Days”. Non male anche la “carriera” di Liz Renay. Bionda sensazionale alla “Monroe” è stata un’attrice ma soprattutto una protagonista del gossip. Lei raccontava di aver legami con personaggi famosi come Joe Di Maggio e Cary Grant. Quello che è sicuro, è che era fidanzata con Mickey Cohen, il boss della mafia e finanziatore della sua carriera. Evidentemente l’amore era così forte da spingere Liz a rifiutare di collaborare con la polizia Blackensteinper incastrare Cohen, preferendo il carcere. Tornata in libertà ha continuato la sua carriera in film minori per poi diventare spogliarellista (si esibiva con sua figlia, fino a quando la stessa non si è suicidata) e scrittrice di un’autobiografia intitolata “Face For The World To See”.  Ha  recitato  agli ordini  di John Waters (una bella coppia artistica non c’è che dire) e ha ispirato alcuni passaggi del suo “Female Trouble” del 1974.
Infine l’attrice Andrea King, altra bellezza degli anni quaranta è stata una stella della “Warner Bros” prima di diventare attrice televisiva negli anni sessanta e settanta. 

 

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BlackensteinScheda Tecnica
Titolo Originale: Blackenstein
Titoli Alternativi: Black Frankestein (Indefinito), Blackestein (Messico), Return of Blackenstein
Anno: 1973
Nazione: USA
Regia: William A. Levey
Cast: John Hart, Ivory Stone, Joe DeSue, Roosvelt Jackson, Andrea King, Nick Bolin, Karin Lind, Liz Renay
Casa di Produzione: Frisco Production Limited
Durata: 87′

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