The Texas Chainsaw Massacre

The Texas

Chainsaw Massacre



No, Sally, we can’t go! Look, what if they came back and we weren’t here?

A volte ti viene da dire “Ma perché non ci ho pensato prima io!”. E ti viene da dirlo quando ti trovi davanti a un’idea semplice che ha avuto come risultato un successo planetario. Noi però in questo caso siamo fuorigioco, perché nell’anno di questa idea nessuno di “B Movies Heroes” era nato. Quindi a mangiarsi le mani sono altri, tutti quelli che si sono trovati davanti a questo film che ha solo ingredienti semplici che non potevano che generare un simile “mostro”.

Si parte tanto per cambiare con Ed Gein, che offre qualche spunto per la storia. Poi troviamo un certo Tobe Hooper un professore di college e documentarista che vuole fare il regista ma che fino al 1974 ha girato un solo film di scarso successo. Assieme ad Hooper c’è Kim Henkel con il quale scrive la storia e poi ci sono amici, studenti, gente del college, tutti  attori non professionisti.

Il resto è composto da poco budget, molta fantasia, voglia di fare e divertimento. Un “cult”.The Texas Chainsaw Massacre Anzi di più, un film che ha cambiato l’industria del cinema nonchè codificato il genere “slasher”. In parecchi si sono inginocchiati davanti a questa creatura,in tanti hanno appreso (vedi ad esempio Rob Zombie) e altri hanno fatto due sequel, un prequel e un remake, di cui solo il “numero due” è stato girato da Hooper.

Ed è incredibile vedendolo come pochi mezzi e grande semplicità riescano a creare un film teso dall’inizio alla fine, psicotico al punto giusto, visionario e ci mettiamo anche satanico. Agli occhi dell’astuto uomo del duemila certe soluzioni appaiono un po’ scontate, è un dato di fatto, ma piazzando la pellicola nel suo tempo e non facendo troppo i “sofisticati” “The Texas Chainsaw Massacre” diverte e spaventa ancora oggi.

The Texas Chainsaw MassacreMolto affascinante è l’incipit, che cerca di farci credere che questa sia una storia vera. In molti all’epoca ci sono cascati e se navigate su qualche forum troverete ancora oggi qualcuno che si pone dei dubbi. La storia vede come protagonisti cinque ragazzi (tre uomini e due donne) in giro con il classico furgone, diretti in Texas per verificare che la tomba del nonno di due di loro non abbia subito vandalismi dopo un’inspiegabile ondata di profanazione. Nel viaggio caricano anche un autostoppista che si rivela essere piuttosto violento. Cacciato dal veicolo il ragazzo si vendica scrivendo col sangue sulla fiancata del furgone uno strano simbolo. Stanchi, decidono di passare la notte presso la vecchia casa di famiglia, nel bel mezzo della prateria e ormai ridotta a rudere. E qui iniziano a scomparire i cinque. La colpa è di un’allegra famigliola che vive in un altro rudere dove praticano cannibalismo e accontentano il nonno che sembra più morto che vivo. La cosa migliore di questo nucleo di persone è un ragazzo grasso che va in giro con una maschera di pelle umana e che altri non è che il leggendario Leatherface il mostro (e cuoco) della saga.

La sega elettrica, i coltelli e altri armi inquietanti accrescono la follia e il nervosismo del film, che sempre semplicemente The Texas Chainsaw Massacresi sviluppa su una serie di inseguimenti e macellazioni umane tra grida disumane e compiacimento dei cattivi. Il lercio e il disordine, accrescono il senso di fastidio e quindi la riuscita di questo imperdibile macello.

Da interpreti sconosciuti quali erano, gli attori hanno ottenuto qualche giusto riscontro. Alcuni di loro come Marylin Burns (Sally), John Dugan (il nonno) e soprattutto Edwin Neal (l’autostoppista) e Gunnar Hansen (Leatherface) hanno continuato la carriera nel cinema, in prevalenza in quello horror. Altri come Teri McMinn (Pam), William Vail (Kirk) sono rimaste nel mondo dello spettacolo ricoprendo altri ruoli. 

The Texas Chainsaw MassacreLa lista delle curiosità, quando si crea un “cult” è come sempre immensa. Girando qua e là su internet si scopre che il film ha incassato trentuno milioni di dollari, contro i centoquarantamila spesi. Un successo assolutamente non intaccato dalla censura australiana, dove il film uscì solo sei anni dopo, o anche da quella inglese che lo bocciò una prima volta, poi consentì la visione tagliata e infine lo ribocciò ben altre due volte per poi consentirne la visione intera soltanto nel 1999. John Duga il nonno, che indossa ovviamente una maschera si rifiutò di sottoporsi nuovamente al trucco, visto che il processo era lunghissimo, le scene attorno al tavolo girate quindi insieme, furono un patimento per tutti quanti. Il caldo dell’estate texana, gli animali morti, il chiuso, fecero dire a Neal che la situazione era peggiore del Vietnam. Storie, leggende, fatti magari resi più appetibili per il pubblico, ma solo una certezza: questo è un capolavoro.

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Scheda Tecnica

Titolo Originale: The Texas Chainsaw Massacre
Titoli Alternativi: El loco de la Motosierra, El Loco de la Motosierra: La Masacre de Texas  (Argentina, Cile), A texasi láncfűrészes mészárlás (Ungheria),    Akuma no ikenie (Giappone), Bloodright in Texas, Blutgericht in Texas, Das Kettensägenmassaker (Germania), De kettingzaag (Olanda titolo alternativo),Headcheese,Leatherface (USA working title), La masacre de Texas (Messico), La matança de Texas     (Spagna titolo catalano) La matanza de Texas (Spagna),  Masacre en Texas (Venezuela), Massacre à la scie (Canada titolo francese), Massacre à la tronçonneuse (Francia), Massacre no Texas (Portogallo), Moottorisahamurhaaja (Finlandia), Motorsågsmassakern (Svezia), Motorsavsmassakren (Danimarca), Non aprite quella porta (Italia), O Massacre da Serra Elétrica (Brasile), O shizofrenis dolofonos me to prioni (Grecia), Stalking Leatherface, The Texas Chainsaw Massacre (USA), Teksanska masakra pila mechaniczna     (Polonia), Teksaski masakr motornom testerom (Serbia) Texasin moottorisahamurhat, The Texas Chain Saw Massacre (Finlandia), The Devil of Punishment (Giappone), Una masacre sin igual (Perù)
Anno: 1974
Regia: Tobe Hooper
Cast: Marylin Burns, Allen Danziger, Paul A. Partain, William Vail, Teri Mc Minn, Edwin Neal, Jim Siedow
Durata: 83′
Casa di Produzione: Vortex

Tags:  ,

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