La verifica sullo Zanichelli conferma il nostro dubbio che la parola “dittatore” non sia scritta correttamente in inglese. E sarà che abbiamo visto la pellicola, sarà che certe cose le impari per prime, ci godiamo il gioco di parole contenuto nel titolo.

Non fate subito quell’espressione da “abbiamo-già-capito-questo-film-è-l’ennesimo-capitolo-annisettanta-softcore”, perché anche se effettivamente lo è, “The Dicktator” ha un fondo niente male e alcuni spunti più che decenti.

 

Sì ok, la trama è molto facile ed è una scusa: in un futuro prossimo gli uomini sono stati sterilizzati per due anni. Ma a causa errore la pillola ha un effetto perenne. Solo cinque uomini in tutto il pianeta, che non hanno preso la pillola, sono in grado di procreare e a loro viene dato questo “infame” compito. Essi sono: un giapponese ciccione, un russo che cerca di imparare l’americano (la prima parola è tette), un pastore sudamericano che preferisce le pecore, uno studente di colore e una Drag-Queen ebrea. Seguono lunghe scene nelle quali si descrivono questi eroi ed altre, sempre lunghe, nelle quali i nostri si mettono all’opera.

Che poi la bella idea satirica e la soluzione del problema vengano sommerse da una caterva di scene soft-core che annacquano la storia è un dato di fatto. Ma che ci volete fare? Erano gli anni settanta, 1974 e il periodo era veramente propizio. Comunque il regista Perry Dell, una vera meteora, almeno ci ha provato e qualcosa di buono questo “The Dicktator” lo mostra. In vari sensi.

 

Titolo Originale: The Dicktator

Nazione: Usa

Anno: 1974

Regia: Perry Dell

Cast: Paul Daniels, Yolanda Beckham, Johnny Fain, Linda York, Uschi Digard

Durata: 94′

Casa di Produzione: M.D.M. Productions