Emanuelle Nera
Orient Reportage
certo che non perdi occasione per assaporare le specialità locali pubblicizzate dalle guide turistiche. Spero di poter reggere il confronto
Il giro del mondo di Emanuelle inizia a farsi importante e l’eroina femminista, adorata anche dagli uomini, si fa accompagnare per la prima volta dal buon Joe D’Amato. Un binomio destinato a portare fortuna ad entrambi in diverse altre altre pellicole.
Però in questo primo viaggio, dobbiamo dire, che le cose non erano ancora chiarissime, a partire dalla geografia.
A un certo punto un’amica di Emanuelle dice che deve andare dalla Thailandia in India, esattamente a Kathmandu (…). La protagonista poi finisce a Casablanca, perché, ci dice, era l’unico posto che le permetteva di sbarcare (ricordiamoci che partiva dalla Thailandia).
Una geografia buona per “Risiko” che comunque ci fa apparire come quelli, come si diceva tanti anni fa, che comprano “Playboy” per leggere gli articoli.
Siamo puntigliosi e pure noiosi, ma quest’errore è l’emblema di un film non perfettamente riuscito. Un film a volte stancante, a volte paradossale, che rappresenta un po’ l’anello debole della saga, ma se vogliamo trovargli un aspetto positivo “Emanuelle Orient Reportage” è la prova generale di questa serie di culto.
Come noto la produzione ha un grosso budget e ci permette di seguire le avventure in giro per il mondo di Emanuelle, interpretata naturalmente da Laura Gemser, che sembra uscita da una dieta eccessivamente dura.
Lei è la solita fotografa di fama mondiale che gira il mondo in cerca di avventure e scoop. In Thailandia s’intrattiene per un servizio sul Principe, passa calde avventure con diverse persone e come gli ricorda un amico, prova le specialità locali prima di fuggire dal paese. Il Marocco è il secondo luogo dove la nostra finisce. Fa amicizia con la figlia del console americano e non si nega di assaggiare le specialità locali, ma anche quelle estere, incontrando vecchi amici e sbandierando sempre la sua più totale libertà.
Il nucleo di attori è quello che compone le fondamenta di questa serie. Quindi troviamo come già detto Laura Gemser, che compie il suo dovere senza eccedere, Gabriele Tinti e un poco sfruttato, ma filosofico, Ivan Rassimov.
A loro si aggiungono ancora un piccolo gruppo di attrici comprimarie, tanto scarse a recitare, quanto bellissime da vedere, Ely Galleani presente nel cinema di genere del decennio e Debra Berger che vedremo anche in “Inglorious Bastards”. Nico Fidenco alle musiche crea come al solito un tappeto sonoro convincente.
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