C’è la mamma qui con te. Non è successo niente.
Il cinema di genere italiano è morto. Evviva il cinema di genere. Qualcuno se ne dispiace e qualcun altro semplicemente non si interessa della questione e va avanti per la propria strada.
Ma va detto, l’horror italiano non sta troppo bene, le uscite cinematografiche parlano chiaro, ma ogni tanto si nota qualche segno di vita.
Il quasi ossimoro tra “horror” e “segni di vita” è rappresentato in questo caso da un interessante film, realizzato dal giovane regista Gabriele Albanesi, che nel 2006, a ventotto anni, si butta in questo progetto con l’aiuto dei Manetti Bros e di Sergio Stivaletti, il grande esperto di effetti speciali, noto per aver lavorato con Dario Argento, Gabriele Salvatores, Michele Soavi e Lamberto Bava e che qui è anche co-produttore.
Con un budget di soli 45.000 euro, “Il Bosco Fuori” ottiene notevoli riscontri di critica e un’impensabile uscita dal mondo del cinema indipendente per raggiungere il successo mainstream sul mercato giapponese, col titolo “Italia Chainsaw”, nonché una distribuzione americana per mano di Sam Raimi (lui, proprio lui) col titolo di “Last House In The Woods”.
Il merito è di una storia che convince, di un film che raggiunge i suoi obiettivi, ma che ha anche le sue buone luci ed ombre.
Partiamo dalle cose negative, cioè da un’idea non esattamente originale, perché come sappiamo benissimo tutti, le case abitate da mostri (sovrannaturali e non) sono da diversi decenni una piaga immobiliare-cinematografica.
E qui si entra ancor di più nel dettaglio, con palesi riferimenti, sfoggiati anche con un certo orgoglio, del mitico “Texas Chainsaw Massacre” (c’è anche una sega elettrica). Tolto il sudiciume e la decadenza del film americano, questo sembra esserne la versione de noialtri e pure un po’ borghese, cosa che non gli evita comunque di raggiungere la sensazione di disgusto. Nel gioco delle citazioni poi, ci finisce anche Dario Argento, un vero mito, come dargli torto, del regista. La carrellata di difetti, non troppo pesanti alla fine, si conclude con una una recitazione non esaltante.
Ma a parte questo Albanesi riesce a creare, come già detto, un buon film, grazie ad alcune scelte registiche molto interessanti. Ha una buona fotografia, curata da Raoul Torresi un fedelissimo dei Manetti Bros, dei buoni effetti speciali, tra frattaglie e sangue (Stivaletti non è l’ultimo arrivato d’altronde) e gioca moltissimo con una gamma di colori molto vasta, che vanno da un estremo all’altro, toccando anche tanti momenti molto scuri.
Il punto più alto, il giovane regista lo tocca con una scena in stile “Ultima Cena” di Leonardo, molto suggestiva, ben fatta, dal significato potente sia dal punto di vista visivo, che da quello del significato, una versione cannibal/splatter del noto quadro.
Il bosco inteso come luogo oscuro e cattivo è il centro di gravità della storia, che inizia con un incidente d’auto in una strada che taglia una fitta vegetazione. Dall’incidente si salva solo un bambino che fugge.
Non molto tempo dopo, una coppia s’apparta nello stesso punto. Raggiunti e malmenati da un gruppo di tre balordi, vengono salvati da una famiglia di passaggio. Portati a casa della stessa, i due ragazzi scoprono ben presto di essere finiti in un incubo, in un posto infestato da personaggi freak e da psicopatici, senza dubbio peggio dei balordi, che ironia della sorte (e bella scelta narrativa) sono coloro che cercheranno di risolvere la situazione.
Tra gli attori, giovani e sconosciuti, segnaliamo la presenza di Daniela Virgilio vista nel 2008 in “Romanzo Criminale” e Geremia Longobardo che ha partecipato anche a “L’Amico di Famiglia” di Paolo Sorrentino.
La carriera di Gabriele Albanesi invece è la classica vicenda dell’appassionato di cinema fin da ragazzino, che arriva un giorno ad entrare in quel mondo che ha sognato. Ambizioso, sicuro di se, la sua carriera dal 2006, anno d’esordio con un lungometraggio, è continuata con altre produzioni totalmente differenti da questa e con la produzione di un film ad episodi girato da registi esordienti. Un buon segno, una speranza che lui e altri registi riescano ad emergere dalle macerie del cinema italiano.
Scheda Tecnica
Titolo Originale: Il Bosco Fuori
Titoli Alternativi: Italian Chainsaw (Giappone), La Ultima Casa del Bosque (Spagna), O Bosque maldito (Brasile), The Last House in the Woods (Internazionale), The Last Refuge (Russia), Viimane maja metsas (Estonia)
Anno: 2006
Nazione: Italia
Regia: Gabriele Albanesi
Cast: Daniela Virgilio, Gennaro Diana, Santa De Santis, Daniele Grassetti, David Pietroni, Cristiano Callegaro, Geremia Longobardo
Durata: 85′
Casa di Produzione: NeroFilm, Centro Sperimentale di Cinematografia
Social Profiles