Maleficarum
A story of the horrors of the Inquisition
Non sappiamo se siamo posseduti o inquisitori. Perché per questo film abbiamo da dire cose che in pochi condividono e allo stesso tempo lo accusiamo in pubblica piazza. Primo film boliviano che abbiamo l’onore di recensire, “Maleficarum” ottiene mediamente buone recensioni su altri siti. Non siamo i cloni di Ebert e la nostra opinione vale quanto le altre, ma ci sentiamo di dire cose negative su un film la cui visione per noi è una tortura buona per Torquemada.
“Maleficarum” con ogni probabilità prende il titolo dal “Malleus Maleficarum” libro scritto nel 1487 dai frati domenicani Jacob Sprenger e Henrich Institor Kramer, considerato per molto tempo il miglior manuale sulle streghe, una specie di bestseller sull’argomento che deve aver entusiasmato le menti di tanti inquisitori. Si capisce quindi facilmente il tema di questo film del 2011: l’inquisizione, le streghe e una “almost fanatical devotion to the Pope”, come dicono i Monty Python nel loro celebre sketch.
Un tema come sappiamo amatissimo da tantissimi decenni dal mondo del cinema. Quindi “Maleficarum” è una variante sull’argomento, che non rinuncia alle donne nude, né alle torture e neppure agli effetti speciali. Rinuncia invece in maniera netta ad avere una trama nella quale ci sia qualche avvenimento che non siano le frustate e la cattiveria umana di vario tipo. Poco meno di 150’ di pellicola, che ha esclusivamente come oggetto le vicende di due donne finite sotto processo dal solito inquisitore corrotto e assassino. Lui per ripicca di una mancata donazione fa incarcerare e torturare, una vedova e una luterana, che vivono sotto lo stesso tetto e sono amanti.
Tra testimonianze molto diffamatorie dei compaesani, si inseriscono ampi momenti di violenza. Attimi silenziosi spezzati solo dai colpi della frusta e dalle grida delle due donne che completamente nude vengono appese, arroventate, girate sul fuoco e finalmente (finalmente, solo perché siamo alla fine dalla pellicola) mandate al rogo.
Una storia piatta, molto voyeuristica, che forse accontenta gli amanti del sadomaso e diciamo forse. Un film decisamente lungo già di suo che non si fa mancare una narrazione e una regia molto lineare e una recitazione scadente. E soprattutto ci sono gli effetti speciali. Gli effetti speciali, già, costituiti da idee più che artigianali e da un utilizzo dei CGI decisamente scarso. Il top si raggiunge nella scena più importante, nella quale c’è una torcia spenta che dovrebbe accendere una pira, il cui fuoco digitale poi, appare e scompare a seconda dell’inquadratura.
Alla regia troviamo Jac Avila, un regista molto apprezzato a livello internazionale e famoso per l’acclamato film “Krik? Krak! Tales Of A Nightmare” una sorta di documentario misto a finzione sul dittatore haitiano Duvalier. Attore, produttore, addetto alla fotografia, scambia i ruoli con la protagonista di questo film Amy Hesketh, che lo impiega come attore (e produttore) nel suo “Le Marquis De La Croix”.
Scheda Tecnica
Titolo Originale: Maleficarum
Nazione: Bolivia
Anno: 2011
Regia: Jac Avila
Cast: Amy Hesketh, Mila Joya, Roberto Lopez, Alejandro Loyaza, Erik Calancha, Erik Antoine
Casa di Produzione: Pachamama Films
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