24 Aprile 2013,
Posted in Film |
6 giorni
sulla Terra
Gli alieni non arriveranno dal cielo, sono già dentro di noi
“Qualcuno, nella tua famiglia, è affetto da crescita di membrane infradito?”, così, giusto per sapere, perché è importante, perché prima di parlare di questo film, dobbiamo parlare dei rapimenti alieni. Delle “Abduction” o degli “Abdotti” o “Adotti”.
E lo facciamo raccontando la storia di una persona, reale, che ha un sacco di seguaci e che ha ispirato e partecipato a questo film. Al “sacco di seguaci” naturalmente, coincidono un sacco di critici, ma noi cercheremo di parlare di Corrado Malanga con piglio più freddo possibile, anche se siamo un blog di cinema e non di UFO (anche se di alieni ne parliamo spesso).
Dal suo sito ufficiale apprendiamo che Corrado Malanga, nato a La Spezia, è dal 1983 un ricercatore di chimica presso la Facoltà di “Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali” di Pisa. Autore di diversi articoli sugli alieni, è un ex membro del “Centro Ufologico Nazionale”, organizzazione abbandonata per dissensi sul tema “rapimenti alieni”. Le sue teorie interessano però il “Gruppo Stargate Toscana” e a seguire i gruppi “Stargate” di altre regioni che si riuniscono sotto il nome “Coordinamento Stargate Italia”. Abbandonati anche gli “Stargate”, Malanga diventa un battitore libero che tiene affollate conferenze (dice il sito) ed è discusso su numerosi blog e siti internet (dice sempre il sito).
I rapimenti da parte degli alieni, sono appunto il tema centrale delle tesi di Malanga. Secondo lui ci sarebbero tantissime persone “abdotte” o “adotte”, molte più di quante si creda. Per scovarle e trovare le tracce che esse hanno dentro, tipo impianti chirurgici e frammenti di memoria, lui usa l’ipnosi regressiva o più semplicente, come prima cosa, un auto-test fatto di domande, una delle quali ha aperto questo post (allora conoscete qualcuno a cui crescono le membrane infradito?).
Dal sito ufficiale riportiamo anche quanto segue: “(…)la grande maggioranza di coloro che lo compilano il test dia esito positivo mostra secondo Malanga che, nonostante gli sforzi degli alieni, qualche ricordo nelle persone abdotte comunque permane che le spinge alla compilazione del test e a contattare dott. Malanga.”
Più precisamente Malanga, ritiene che gli alieni siano tutti cattivi, che rapiscano i terrestri “per sottrarre loro l’energia di cui hanno bisogno per sopravvivere e perseguire il sogno dell’immortalità” e che siano divisi in cinque razze a volte in lotta tra loro, a volte alleate e amiche di alcuni governi del Pianeta e di varie lobby.
Di contro invece, in molti siti si criticano le idee di Malanga. A caso prendiamo dal sito del “Centro di Indagini Sui Fenomeni Anomali”, che accusa il Dott.Malanga di non essere in grado di fornire alcuna prova reale di impianti chirurgici alieni e di effettuare l’ipnosi senza la benché minima capacità, di sfruttare le menti deboli di persone facilmente suggestionabili, malate o in cerca di facile pubblicità.
In qualunque modo la pensiate, troviamo le idee di Malanga in questo film italiano del 2011, girato da Varo Venturi, che fa parte del gruppo di “fedeli” del dottore esperto in rapimenti.
Va subito detto che “6 giorni sulla Terra” va apprezzato, non fosse altro, perché fa parte del ristretto numero di sci-fi italiani usciti dopo la caduta del “cinema di genere”. Un’etichetta che però, come era facile immaginare, al regista non piace, perché qui si cerca di lanciare un messaggio, ci dicono, di dire come siano le cose realmente, quindi non “sci-fi” ma un termine nuovo, coniato per la situazione: “Realscienza”.
Ora, visto che per alcuni queste tesi sono delle emerite stupidaggini e visto che lo “sci-fi” è un genere che ha dei connotati chiari, noi restiamo fedeli a questa etichetta e aggiungiamo anche che “6 giorni sulla Terra” è un incredibile contenitore di cose, che riporta fedelmente le idee di Malanga, che appare con un suo “alter ego”: l’eroe classico degli sci-fi, poco ascoltato e preso per pazzo dalla gente.
In linea generale la confezione non è male, anzi, c’è un bel gioco di colori, con predominanza dello scuro e un buon equilibrio di momenti di azione e momenti più intellettuali, nei quali le ipotesi di complotti sono spiegate.
Va detto però, che gli attori non riescono a rendere credibili i propri personaggi. Eccetto qualche raro caso, la recitazione è amatoriale, con battute recitate con scarsa intensità. I CGI invece, spesso hanno più l’aspetto del videogioco, che dell’alieno (cattivo) e soprattutto le “verità” di Malanga sono tante, troppe, tutte insieme, in una pellicola che dura oltre i 140’.
Un menù ricco che a un certo punto riempie la testa appesantendo la visione, tra professori non ascoltati, alieni cattivi, rapimenti, alieni di discendenze mesopotamiche, servizi segreti deviati, preti cattolici ed ortodossi un po’ particolari, hacker, rave party, il Vaticano, barcode, satanisti, un centro di controllo alieno sotto Roma, lobby varie e una specie di esorcismo moderno, oltre a qualche lieve scena di sesso. Ci manca solo la sopresa alla “Star Wars”!
Volevano aprirci gli occhi, più che fare un film spettacolare all’americana, dicono nelle tante interviste, ma sembra anche che molte scelte stilistiche, che comunque male non sono, siano dettate dal “low budget”, più che dalla “Realscienza” raccontata attraverso il personaggio del Prof. Piso. Lui è l’alter ego di Malanga, già citato in precedenza e quindi vi risparmiamo le sue idee e il suo poco successo con la comunità scientifica.
Un giorno si trova a mettere sotto ipnosi una ragazza, Saturnia, innamorata di lui e che lui non disdegna (anche i professori trombano!). La ragazza però è abitata da un alieno potentissimo, Hexabor di Ur, discendente di varie divinità mesopotamiche e convinto di poter conquistare la Terra facendo reincarnare la sua stirpe. Contro di esso a nulla servono né gli esorcismi, né la scienza normale. Nella vicenda ci finiscono anche i servizi segreti deviati di diverse nazioni e i vari sotterfugi che Piso e i suoi devono mettere in atto per nascondere la ragazza. Un piano alternativo e vincente naturalmente arriva, grazie all’intervento di stereotipati hacker romani.
Macchiato da una certa presunzione di documentare la realtà e di non essere fantascienza, perde per noi consensi, anche se guardando solo il lato artistico/tecnico cinematografico è un film che si salva.
Alla regia troviamo Varo Venturi, romano, parenti di papi, autore di canzoni, videoclip e regista, attivo dal 1997. Con lui, oltre a Malanga, troviamo una serie di attori che hanno lavorato in parti minori in diverse produzione. Alle musiche invece ci sono Johnny Klimek e Reinhold Heil che possono vantare di aver composto brani anche per grandi produzioni.
Scheda Tecnica
Titolo Originale: 6 Giorni Sulla Terra
Anno: 2011
Nazione: Italia
Regia: Varo Venturi
Cast: Massimo Poggio, Laura Glavan, Marina Kazankova, Ludovico Fremont, Varo Venturi, Pier Giorgio Bellocchio
Durata: 145′
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