Uno zombie guarda in macchina e rantolando dice: “Cinema is Dead”. È l’emblema, il riassunto del messaggio, di questo grosso contenitore di esercizi cinematografici. Ci sono anche interessanti discorsi fatti a un poster di Orson Welles, che sottolineano ancor di più quello che “Chillerama” è, cioè un film fatto da appassionati per appassionati, soprattutto dei “B Movie”. Quindi per noi tutti.
Il cinema, nel cinema, dentro il cinema, in una pellicola che ha una voglia spropositata di prendersi in giro, ma anche di prendere in giro certi film “mainstream” andando oltre il confine del buon gusto.
L’amore per la settima arte è evidente, così come la critica ai tempi moderni, un’epoca in cui le sale cinematografiche sono state uccise dal video on demand e da internet.
Non facciamo gli ipocriti, perché è chiaro che “Chillerama” noi non l’abbiamo visto al cinema e senza internet, un film come questo resterebbe sconosciuto a gran parte della gente, inclusi quelli come noi e voi, che lo apprezzerebbero.
Il messaggio comunque è senza dubbio condivisibile, le sale cinematografiche accusano il colpo e vedere i film a casa, spezza la magia della sala buia e del grande schermo.
Partendo da queste romantiche visioni, la storia si sviluppa in un drive-in. Il “Kaufman Drive In” (omaggio al buon Lloyd naturalmente). Giunto ormai alla fine della propria programmazione, presenta un’ultima sera di spaventosi film. Tre/quattro film del terrore che sconvolgono il pubblico del drive-in e che per il pubblico di casa sono tre corti che parodiano i “B’s”. Vediamo così “Wadzilla”, parodia degli sci-fi con mostri. Una storia in cui un uomo in cura per la moltiplicazione di spermatozoi si trova a produrne uno solo, gigante, che mette a soqquadro New York. Grande spiegamento di forze armate, ma anche di effetti digitali che quando vogliono essere credibili lo sono poco, ma quando vogliono essere parodia sono perfetti.
La seconda storia invece è “I Was A Teenage Werebear” chiaro riferimento a “I Was A Teenage Werewolf” e quindi agli horror degli anni cinquanta con animali. Non solo, perché questo segmento prende di mira i musical giovanili in stile “Grease”, i film da spiaggia, “Twilight” e figure tipo James Dean. La storia racconta di un gruppo di ragazzi omosessuali, che si trasformano in “Werebear” in cerca d’amore, orsacchiotti ispirati a una serie americana ambientata in Bavaria e nata nel 1983, anche se “I Was Teenage Werebear” è ambientato ufficialmente negli anni sessanta.
A gusto personale si tocca poi l’apice con il folle “The Diary Of Anne Frankestein”, un mix horror/nazi nel quale si scopre che la povera Anna Frank in realtà di cognome fa Frankestein e sa come riportare in vita i cadaveri. Un clownesco Hitler ruba il diario e crea un mostro, ebreo però, che sfugge al suo controllo e ammazza i nazisti. La marea di errori voluti, una scenografia molto artigianale, creano un divertente siparietto demenziale e liberatorio che suona un po’ alla Tarantino di “Inglorius Basterds” (senza dimenticare il fantasma di Ed Wood).
Ci sarebbe un ultimo segmento, “Deathcation” che suona “Defecation”, una pellicola sulle feci. In realtà questo pezzo non si vede mai, perché nel drive-in la situazione è fuori controllo. Il pubblico trasformato in zombie e affamato di sesso, vaga per l’area accoppiandosi in maniera selvaggia. È il risultato finale di quanto si vede tra un corto e l’altro, una trasformazione dovuta a una sostanza finita nei pop corn. Qui “Chillerama” spinge notevolmente sul “bad taste”, mostrando anche qualche tetta finora assente dalla storia e chiudendo con una piccola variazione sul tema “happy end”. Prima del “the end” però, manca ancora una piccola sorpresa.
Quattro registi, quattro diverse storie, che hanno in comune la grande comicità e i fiumi di sangue oltre a qualche schifezza. Pensate a cosa capiterebbe se un grosso spermatozoo fosse fatto esplodere, alla reazione di un giovane molestato intimamente dal proprio allenatore, ai vari utilizzi delle feci e infine alla libido sfrenata degli zombie. Nulla di inguardabile o di fastidioso, “Chillerama” scorre piacevolmente con quelle punte di “bad taste” che male non fanno.
Adam Rifkin produttore esecutivo firma e interpreta anche “Wadzilla”. Personaggio più che eclettico, Rifkin è conosciuto dal grande pubblico per commedie per famiglie come “Underdog”, per film comici come “The Chase”, “Detroit Rock City” e drammi come “Night At Golden Eagle”, oltre per sceneggiature e qualche presenza in serie TV. Con lui la modella canadese Sarah Mutch, il comico Owen Benjamin e soprattutto Ray Wise ed Eric Roberts. Gli effetti speciali sono stati realizzati dai leggendari “Chiodo Brothers”, quelli di “Killer Klown From Outer Space”.
Più pittoresca la storia di “I Was A Teenage Warebear”, che come detto ha tematiche omosessuali. Tim Sullivan regista di “2001 Maniacs” apertamente gay e appassionato di rock’n’roll riceve diversi “no” per i ruoli del suo corto e altri attori invece non li ritiene all’altezza. Poi incontra il pornostar omosessuale Sean Paul Lockhart (o Brent Corrigan) che diventa il protagonista del segmento girato nei pressi di Malibu. Cameo per il buon vecchio Ron Jeremy. La colonna sonora poi è stata messa per qualche tempo in vendita su ebay, prima che il noto sito la togliesse a causa della copertina ritenuta “moralmente offensiva” (c’era il protagonista in costume). Ebay avrebbe riammesso l’opera mettendola però nella sezione adulti.
Il piano per la folle macchina omicida di “The Diary Of Anna Frankenstein” ha come protagonista Joel David Moore che non parla una parola di tedesco e che quindi si affida al gramelot reso leggibile dai sottotitoli in inglese. Moore sebbene giovane, ha una lunga carriera passata tra spot e film, tra i quali “Avatar”. Si trova al suo fianco Kristina Klebe prorompente Eva Braun e attrice emergente e Kane Warren Hodder stuntman e attore appassionato di paranormale, famoso per aver interpretato Jason in “Friday The 13th” e Victor Crowley in “Hatchet”. Qui naturalmente è il “mostro”. Adam Green di “Hachet” è il regista.
Infine Joe Lynch chiude la pellicola con “Zom B Movie”. Regista e attore, con preferenze per l’ horror, si trova a dirigere quelli che sono i narratori di tutti la storia cioè il sig.Kaufman, interpretato da Richard Riehle e la modella Kaili Thorne.
Scheda Tecnica
Titolo Originale: Chillerama
Anno: 2011
Nazione: USA
Regia:Adam Green, Joe Lynch, Adam Rifkin, Tim Sullivan
Cast: Adam Rifkin,Sarah Mutch, Ray Wise, Lin Shaye, Tania Raymonde,Eric Roberts, Miles Dougal, Sean Paul Lockhart, Anton Troy, Gabby West, Adam Robitel, Thomas Colby, Kaylee Brown, Joel David Moore, Kristina Klebe, Kane Hodder, Florian Klein, Matthew Temple, Richard Riehle, Corey Jones, Kaili Thorne, Brendan McCreary, Ward Roberts
Durata: 115′
Casa di Produzione: ArieScope Pictures
Social Profiles