Ich, Ein Groupie
She Was Curious. She Was Eager. She Couldn’t Find Any Satisfaction
I fatti parlavano chiaro, non abbiamo colpa. Erwin C.Dietrich alla regia, una bionda esplosiva come protagonista, che appare già nuda sulla locandina, il 1970 e musica rock. Ci sembrava di essere di fronte o a una versione trash (d’altronde c’è Dietrich) ed europea di “Beyond The Valley Of The Dolls” o a una commedia soft-core sulle libertà sessuali. Invece nulla di tutto ciò o quasi. Il film di Meyer innanzitutto non c’entra assolutamente nulla, visto che esce dopo, per il resto invece ci siamo quasi, nel senso che “Ich, Ein Groupie” è per sessanta minuti un commedia soft-core, piena di scene di sesso, di disperazione amorosa, di libertà estrema di costumi ma nei quattordici minuti finali diventa un film drammatico, che tratta della distruzione dell’essere umano. Pesantemente. I fatti parlavano chiaro, ma noi non avevamo capito nulla.
Figlie di un’epoca, si parla dagli anni sessanta in poi, libera e rivoluzionaria, le Groupies non erano però delle prostitute, ma in linea generale delle ragazze, molto giovani, follemente innamorate. Certo, droga, sesso e rock’n’roll erano l’ambiente nel quale finivano, descritto bene dal film “Almost Famous” di Crowe.
Vicky è interpretata da Ingrid Steeger bellissima attrice tedesca dal fisico prorompente, aveva già recitato in altri film, ma è solo grazie a questa pellicola che viene lanciata in una carriera ricca di successi, composta da altre pellicole soft-core, qualcuna con Dietrich e successivamente da lavori per il grande pubblico.
“Ich, Eine Groupie” originariamente doveva essere una co-produzione svizzera/americana con Dietrich per l’Europa e Roger Corman per il mercato americano. Il grande Roger doveva provvedere oltre a parte del budget, anche al regista, potendo poi sfruttare ogni diritto negli Stati Uniti. Alla regia quindi troviamo nientemeno che Jack Hill, il quale prima di diventare un nome noto dell’exploitation riesce a spazientire Dietrich che lo accusa di eccessiva lentezza, cinque giorni per girare una scena (quella del concerto con sesso orale) e lo ricaccia negli States prendendo il comando. Come la più isterica rock star. Corman esce dal progetto, ma Dietrich, sempre gran volpone, publicizza il film come opera del regista americano. Denunciato, perde la causa, deve rimuovere ogni riferimento a Corman, ma ormai il film è abbinato alla sua figura.
Con la bella tedesca, troviamo Rolf Eden, un attore di genere molto presente, Vivian Weiss, spalla di Ingrid Steeger, che seppur graziosa deve (scherziamo naturalmente), aver patito il confronto, tanto da sparire dopo questa pellicola. Troviamo infine un gruppo vero di motociclisti, in stile “Hell’s Angels”, che partecipa a qualche scena, scarrozzando Vicky e le loro fidanzate nude sulle moto. Una di queste però ci ripensa e non vuole che venga mostrata la scena a causa della cellulite. La cosa sembra molto comica, in realtà assume contorni quasi violenti, visto che Dietrich rifiuta ogni modifica e i motociclisti minacciano di irrompere nei cinema durante le proiezioni, costringendo il regista a ingaggiare la polizia. Una storia che sa molto anche di trovata pubblicitaria, ma come già detto, Dietrich è un sempre un volpone.
Scheda Tecnica
Titolo Originale: Ich, Ein Groupie
Titoli Alternativi: Arzularin ötesinde (Turchia), Das Mädchen mit dem Einwegticket, Ich, ein Groupie (Germania), Higher and Higher (USA), Jag – en groupie (Svezia), Je suis une groupie (Francia), Jeg – en groupie (Danimarca), Jûshoku rangyô (Giappone), Koritsia dipsasmena gia krevvati (Grecia), Me, a Groupie (Internazionale), Sesso a domicilio (Italia)
Regia: Erwin C.Dietrich
Cast: Ingrid Steeger, Rolf Eden, Vivian Weiss, Li Paelz, Terry Mason, Stewart West, The Birth Control
Nazione: Germania Ovest, Svizzera
Durata: 89′
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