Delirio Caldo
“La Paura…la paura le ha sciolto negli occhi un desiderio curioso”
Parliamo d’indagini metereopsichiche, che è il metodo che qui usa la polizia, perché è la cosa più chiara di questo “Delirio Caldo”.
Titolo più che mai azzeccato, capace di descrivere anche le idee e la carriera del regista Renato Polselli, che nel 1972 decide senza ma e senza se, di buttarsi nel thriller italiano che tante soddisfazioni dava in quegli anni al mondo del cinema.
Delirante e psichedelico, questo film ha diversi elementi di alta scuola. Un’ottima fotografia (in alcuni punti) con giochi di luce che non hanno nulla da invidiare alle migliori pellicole dell’epoca, diverse scelte registiche convincenti e gli omicidi, punto centrale della storia, che hanno un loro fascino (soprattutto quello della finestra).
A tutto ciò vanno ancora aggiunti i deliri psichedelici, le visioni da incubo, che si sposano bene con una trama sensata e con la colonna sonora, un rock allucinogeno scritto da Gianfranco Reverberi, che non sta affatto male sulle scene più movimentate.
Purtroppo però dobbiamo segnalare che c’è anche un altro lato di “Delirio Caldo” e che soprattutto c’è un regista folle e visionario come Polselli, capace (un po’ come in tutti i suoi film). di rovinare tutto quello che c’è di buono.
Nel suo lato oscuro, questo film pecca di incredibili banalità narrative. Come un indiziato molto più astuto del commissario e dei collaboratori di turno, che oltre ad essere vestiti in maniera imbarazzante, si limitano a fare le comparse di lusso. Oppure una morbosità spinta all’eccesso, che mostra forzatamente donne nude, scene di autoerotismo e naturalmente un po’ di lesbo. Tante altre cose ci sarebbero da dire di male, ma ci limitiamo a chiudere con l’incredibile lentezza di certe scene e con l’apatia totale dei due protagonisti: Mickey Hargitay e Rita Calderoni, oscurati entrambi nientemeno che da Tano Cimarosa, tra i più noti caratteristi dell’epoca, settore “thriller” e “poliziotteschi”, che è il furbo indiziato, l’unico che qui sembra credere veramente alla caccia all’assassino.
Probabilmente in altre mani questo film poteva diventare un piccolo gioiello, perché come già detto la trama, tolti i difetti, ha un suo senso e una costruzione che a volte tiene alta la tensione.
La storia ha per protagonista il professor Lyutak, fedele consulente della polizia e coinvolto nelle indagini su un serial killer che uccide giovani donne, a volte violentandole, a volte denudandole (nudi sempre e ovunque!). Sembrerebbe tutto facile, indagini metereopsichiche a parte (che continuiamo a non capire cosa siano), ma a quanto pare anche il Professor Lyutak ha alcuni problemi con la sfera femminile.
Pellicola molto incasinata, al cui caos originale si aggiunge quello delle versioni per il mercato estero. La versione anglofona ha infatti, un finale con l’inserto di scene della guerra in Vietnam, che nulla c’entrano con la storia. A quanto pare i distributori chiesero a Polselli stesso di inserire le immagini, perché era un tema d’attualità. Più normali i francesi che si sono accontentati di aggiungere scene hard.
Rita Calderoni che ci delizierà con tanti altri film polizieschi, thriller e soprattutto con perle trash come “Riti, magie nere e orge nel trecento” o con “Nuda Per Satana”, potendo vantare anche di aver lavorato con Polselli e con Paolo Solvay (sì un bel curriculum!) interpreta la moglie del professore Lyutak. Attrice di indubbia bellezza, naturalmente molto sfruttata qui, è forse quella che recita con minor passione. Sguardo di cemento, mono espressiva, fa scendere tantissimo l’interesse nella storia.
Non sappiamo se sia lei che lo contagia, oppure no, ma anche un attore come Mickey Hargitay finisce per essere meno espressivo di uno dei tanti cadaveri. Hargitay, cioè il professor Lyutak, è avarissimo di emozioni e anche quando il suo personaggio cresce fino a esplodere, si limita a muoversi un po’ più in maniera convulsa. Miklos Hargitay in arte Mikey era un ex sportivo ungherese scappato negli Usa e campione di body building. Ha recitato in numerosi film, tra i quali qualche peplum italiano ed è passato alla storia, per essere stato il marito di Jayne Mansfield, oltre naturalmente alle indagini metereopsichiche di questo thriller, forse l’unico ad aver capito cosa siano.
Scheda Tecnica
Titolo Originale: Delirio Caldo
Titoli Alternativi: De Razende Seksmaniak (Belgio), Akraia psyhosexoualiki diatarahi (Grecia), Death at the Villa, Delirium (USA), Crime, Das Grauen kommt nachts (Germania)
Nazione: Italia
Anno: 1972
Regia: Renato Polselli
Cast: Mickey Hargitay, Rita Calderoni, Tano Cimarosa, Raul Lovecchio, Carmen Young, Christa Barrymore
Durata: 102′
Casa di Produzione: G.R.P. Cinematografica
Titolo Originale: Delirio Caldo
Titoli Alternativi: De Razende Seksmaniak (Belgio), Akraia psyhosexoualiki diatarahi (Grecia), Death at the Villa, Delirium (USA), Crime, Das Grauen kommt nachts (Germania)
Nazione: Italia
Anno: 1972
Regia: Renato Polselli
Cast: Mickey Hargitay, Rita Calderoni, Tano Cimarosa, Raul Lovecchio, Carmen Young, Christa Barrymore
Durata: 102′
Casa di Produzione: G.R.P. Cinematografica
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