4 Dicembre 2013,
Posted in Film |
Super Fly
Never a dude like this one! He’s got a plan to stick it to The Man!
Digiti “Super Fly” su Google e si apre un mondo di negozi di moda, di musica, di siti di cinema, di artisti vari e tanto altro ancora, la cui maggior parte s’ispira a questo film del 1972 diretto da Gordon Parks Jr. Quindi questo film deve essere un super fly, cioè deve essere superiore rispetto agli altri, figo o se preferite cool!
Dobbiamo dire però che la visione un po’ delude le nostre attese, perché sebbene sia famosissimo e sia uno degli emblemi della “blaxploitation”, è un film che all’azione preferisce le parole, alla vendetta, la redenzione e che non ha né una buona regia né una buona recitazione. Sebbene sia più lento rispetto ad altri film dello stesso genere e sia senza una bellezza trasbordante, resta un capitolo fondamentale grazie a diverse cose, come i vestiti, le auto o i dialoghi da ghetto. Ma quello che rende “Super Fly” un film di culto imperdibile, è soprattutto una colonna sonora tra le più belle di ogni tempo.
Partiamo proprio da qui, cioè dal terzo album di Curtis Mayfield che esce nel luglio del 1972 come soundtrack del film, dal quale prende anche il titolo.
Mayfield polistrumentista e attivista per i diritti umani, raggiunge la notorietà nella seconda parte degli anni sessanta come leader del gruppo “The Impressions”, le cui canzoni piene di messaggi sociali, diventano inni per i movimenti, scalano le classifiche e a volte fanno parte d’importanti colonne sonore.
Nel 1970 lascia il gruppo e inizia una carriera solista altrettanto importante della quale “Super Fly” è il momento più alto. Scrive canzoni per altri artisti, continua il suo impegno sociale ma pian piano, negli anni ottanta, inizia a essere meno presente in pubblico. Nel 1990 poi, un incidente sul palco non gli permette più di suonare la chitarra ma continua a comporre e a cantare, ottenendo nel 1995 un “Grammy” alla carriera ed entrando nel 1999 nella “Rock and Roll Hall Of Fame”. A fine dello stesso anno muore, a soli cinquantasette anni, per complicazioni dovute al diabete.
Tornando indietro al 1972, “Super Fly” con le sue nove canzoni diventa subito un album di successo e uno dei pilastri della musica funk e soul, acclamato dalla critica del tempo. Arriva a vendere oltre due milioni di copie con il singolo “Freddie’s Dead” e nel 1997 esce una versione rimasterizzata e ampliata con alcuni demo.
Si può dire che come allegato al disco troviamo anche il film, esordio e più grande successo di Parks Jr, un regista della carriera e vita breve, figlio d’arte del regista di “Shaft”.
Lui ci racconta la vicenda di Priest, uno spacciatore che vuole cambiare vita ma che prima di chiudere la carriera cerca l’ultimo grande colpo, cioè vendere trenta chili di cocaina. Da ciò iniziano una serie di avventure che renderanno difficile il percorso verso la redenzione e il cambiamento. Un po’ tutti gli si parano contro, dalla malavita alla politica, ma non dimentichiamoci che Priest è super fly e non si arrende facilmente.
Immenso successo al botteghino che un anno dopo vede il primo sequel “Super Fly T.N.T.” diretto dal protagonista, cioè da Ron O’Neal, passato alla storia proprio per questo personaggio. Nel 1990 esce “The Return of Super Fly” musicato nuovamente da Mayfield.
Anche gli altri attori sono rimasti legati a questa pellicola con eccezione per Julius Harris che è riuscito a lavorare in tante produzione del cinema e della TV.
Scheda Tecnica
Titolo Originale: Super Fly
Titolo Alternativi: Superfly – alamaailman kuningas (Finlandia), I symmoria me ti hrysi Cadillac (Grecia), El último golpe (Perù), Odlot (Polonia), Superfly (Germania), Superfly (USA)
Anno: 1972
Nazione: USA
Regia: Gordon Parks Jr
Cast: Ron O’Neal, Carl Lee, Sheila Frazier, Julius Harris, Charles McGregor, Nate Adams, Polly Niles
Durata:
Casa di Produzione: Sig Shore Productions, Superfly Ltd., Warner Bros
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