Riti, Magie Nere
e Segrete Orge
Nel Trecento
Incontro sempre qualcosa di duro nella mia vita
È un problema di obiettivi e nulla più. Perché se qui si voleva prendere in giro i film horror a sfondo satanico, allora, il risultato è più che buono. Se invece si puntava a fare un horror credibile, spaventoso, si rimane lontani, molto lontani, dalla meta.
Perché tutti queste incertezze? Beh, la risposta è facile, “Riti, Magie Nere e Segrete Orge Nel Trecento” è un film ambiguo, che appunto non ci fa capire se voglia scherzare o fare sul serio. Quello che è certo è che siamo di fronte a un’opera trash di incredibile valore, che mischia vampiri, sette sataniche, medioevo, streghe, psichedelia anni settanta, un po’ di ironia sui giovani dell’epoca e un bel po’ di ragazze seminude che vagano a volte senza una meta o uno scopo ben preciso.
Un frullato con tantissimi elementi decisamente indigesto, che richiede un’attenzione duplice per non perdere il filo (il)logico della trama. La recitazione poi è pessima tanto quanto la regia, che per completare il disastro aggiunge veloci passaggi “non sense” che forse volevano o dovevano essere psichedelici.
Il regista è Renato Polselli del quale abbiamo apprezzato le follie di “Delirio Caldo” e che qui, un anno dopo, cerca spesso di alzare il livello curando la fotografia. Ma sono tentativi così leggeri che in tutto questo caos passano inosservati.
Meno inosservati passano gli errori, veramente tanti, di questo film del 1973. Tra gente del trecento poco credibile, scene assurde e i classici blooper, si arriva fino al fatto che la storia è ambientata negli anni settanta, il titolo parla del trecento e si cita più volte che il rogo della strega è avvenuto cinquecento anni prima. Serve una calcolatrice? No certo che no, dovremmo essere nel tardo quattrocento! Il buon Polselli, almeno in questo, non dovrebbe avere colpe, come vedremo dopo.
Comunque dall’esecuzione della strega nel tardo quattrocento parte tutta l’orrorifica storia con Isabel che ingiustamente giustiziata da dei contadini assetati di sangue, diviene l’icona di una setta vampiresca. Poi ci ritroviamo negli anni settanta. Tutti si sono reincarnati e la famiglia di Isabel acquista il castello nel quale cinquecento anni prima era avvenuto il fattaccio. Durante la festa di fidanzamento della ragazza gli adepti si risvegliano e fanno una carneficina delle amiche (vergini) della futura sposa.
Lì nei dintorni pare che giri anche Dracula anche se nessuno sa perché e tra l’altro non si vede mai, ma è lì, forse per caso, vicino al castello. Dalla mattanza si salvano veramente poche ragazze, tra queste il personaggio “macchietta” che rappresenta la satira sui giovani, un’oca, che a botte di battute stupide e atteggiamenti leggeri si ritrova a letto con un’amica e con un ragazzo che definire “nerd” è poco. E la morale può essere che alla fine solo gli sciocchi si salvano e non c’è speranza per la società futura (beh sì…guardate chi ci governa adesso!).
Titolo più che commerciale, ammicca al “decamerotico” e sostituisce due anni dopo, in una nuova uscita, l’originale “La Reincarnazione di Isabel”, che almeno aveva un senso.
Polselli sempre perso tra visioni e barocco lavora nuovamente con buona parte del cast di “Delirio Caldo” e sempre con gli stessi protagonisti: Mickey Hargitay e Rita Calderoni.
Titolo Originale: La Reincarnazione di Isabel
Titoli Alternativi: Riti Magie Nere e Segrete Orge Nel Trecento, Black Magic Rites: Reincarnations, La reincarnazione, The Ghastly Orgies of Count Dracula, The Horrible Orgies of Count Dracula, The Reincarnation of Isabel, Black Magic Rites & the Secret Orgies of the 14th Century (UK), Rites, Black Magic and Secret Orgies in the Fourteenth Century (USA)
Anno: 1973
Regia: Renato Polselli
Nazione: Italia
Cast: Rita Calderoni, Mickey Hargitay, Raul Lovecchio, Christa Barrymore, Consolata Moschera, William Darni, Max Dorian
Casa di Produzione: G.R.P. Cinematografica
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