Diabolicamente…
Letizia
Ma tu hai mai fatto l’amore con una donna? Non ti vergognerai spero! Anche io l’ho fatto qualche volta! Si provano sensazioni davvero piacevoli…e poi in collegio bisogna pure fare qualcosa! Se no il tempo non passa mai…
Questa è una vera perla trash che ogni appassionato di “B Movies” deve assolutamente vedere.
È un film che ha già nel divertente ossimoro del titolo, chissà se voluto o no, tutta la trama e tutto il suo e purtroppo nostro destino. Perché da una pellicola che parte con un titolo del genere non ci si può aspettare altro che una vendetta satanica e visto il periodo, anche un po’ erotica. E così è con la diabolica Letizia che mostra pure tutto il suo odio verso l’ambiente che la circonda già nei primi dieci minuti.
Salvatore Bugnatelli si butta nel 1975 nel thriller horror ed erotico puntando nientemeno che a The Exorcist e a tutta la serie di film del genere dell’epoca. In realtà ci prova a seguire la scia, ma ci resta ben lontano realizzando un film scontato, assurdo, con una pessima regia e un’altrettanto pessima recitazione.
“So bad it’s good” in piena regola, in una storia che non di rado regala risate e anche subito, visto che basta il tempo che questa diabolica Letizia torni a casa, si spogli mezza nuda ammicchi al maggiordomo, per poi piantargli due occhioni “da paura” e una faccia tra il demoniaco e il licantropo.
L’uomo che subisce quest’attacco oculare è il grande Gianni Dei, un nome ricorrente in questo blog, interprete di alcuni indimenticabili film, vedi “Giallo A Venezia” e soprattutto “Patrick Vive Ancora” dove è lui che imperversa con gli occhi e con i poteri della mente.
L’attore veneziano si trova a lavorare con ottimi colleghi, almeno sulla carta. C’è Gabriele Tinti, l’unico che qui ha una parvenza professionale, c’è Franca Gonella la bella torinese trapiantata a Roma e che ha interpretato diversi film di genere (dal Decamerotico alla Commedia Sexy All’italiana passando per il thriller) e c’è la statuaria Madga Konopka star di “Satanik” che qui però appare molto meno in forma. Xiro Papas noto caratterista e il produttore Angelo Rizieri, il quale blocca il film forse perché rivedendosi, non si è piaciuto, completano l’allegra comitiva di questo immenso “scult”.
I coniugi Marcello e Micaela Martinozzi (Tinti e Konopka) non possono avere figli e decidono di “adottare” la nipote Letizia che ha vissuto parecchio tempo in collegio. Non appena la ragazza arriva, incominciano a verificarsi strane situazioni. Diventano vittime di Letizia, che provoca sessualmente e satanicamente proprio tutti dalla cameriera al maggiordomo (Gianni Dei) fino ad arrivare ai coniugi.
Marcello cerca di aver un look più giovanile e Micaela coinvolta nel sesso saffico è sempre più in preda a crisi nervose.
Insomma, una brutta, paradossale e comicissima fine (anche per il maggiordomo e per la cameriera, (va sapere perché prendersela con i lavoratori) è il destino che accomuna i personaggi di “Diabolicamente…Letizia”. Ma questa Letizia cosa vuole davvero? E dove ha imparato quest’arte diabolica?
Alla regia come già detto, troviamo Salvatore Bugnatelli, uno dei tanti mestieranti del cinema degli anni settanta. Siciliano di nascita si trasferisce a Roma, dove inizia a lavorare a “Cinecittà”, poi passa a lavori tecnici e finalmente si siede dietro la macchina da presa nel 1973 con “Papesatan papesatan aleppe” che esce rieditato nel 1975 come “Scusi eminenza…posso sposarmi?” e sempre nel 1975 con questo film per il quale è ancora oggi, è, diciamo così, ricordato.
Diabolicamente più trash dei suoi film si dice abbia lanciato la D’Eusanio. E questo non glielo si può perdonare.
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