Voodoo Passion
-What’s wrong with you, dear Sister-in-law? You seem pretty worn out.Do you have any problems?
-Yes, I do
-Can’t my brother get his dick up now?
-That’s not it
-What is it then?
-I’m scared. I’m really frightened, Olga
-I hope you’re not scared of me. Then I’m sure, you’ll let me comfort you a bit. Let’s try it. Careful. Come on, let’s go to bed
“Les Cauchermars Naissent La Nuit” si trasferisce nel 1977 a Puerto Rico intrecciandosi col voodoo e perdendo i vestiti, forse per colpa del luogo, del caldo caraibico o più probabilmente per la collaborazione tra Erwin C.Dietrich e Jess Franco. Chissà.
La cosa certa è questo remake spinge molto di più sul sesso che sull’erotismo elegante del predecessore, peraltro opera non perfetta del grande regista spagnolo, mostrandoci una serie infinita di nudi e scene soft-core a volte gratuite, tra vasche, balletti e persone che si rotolano nude nei letti.
Le intenzioni sono chiare fin dall’inizio, con una bionda nuda e voluttuosa che accoglie nel letto la moglie del padrone di casa, dichiarando di esserne la sorella. Una linea erotica trasbordante, immediata, che non è mai abbandonata a discapito della storia che rimane spesso schiacciata dalle tette, anche se va detto, vista la qualità estetica del cast, che non è una brutta visione.
Tolto il sesso e il “voodoo” la trama segue quella di “Les Cauchermars Naissent La Nuit”, con una vicenda sospesa tra l’incubo e la realtà e con una donna vittima di un qualcosa, che scivola verso l’assurdo nelle battute finali.
La protagonista si chiama Susan e si reca a Puerto Rico, dove da tempo vive il marito, un ricco faccendiere. Nell’enorme villa, abitata anche da altre allegre donne (oltre a quella che Susan trova nuda nel letto) lei diventa la vittima di turbe sessuali ma anche d’incredibili incubi nei quali è la protagonista di omicidi. Verità. Sogno. Forse è impazzita, forse c’entra la religione dell’isola oppure c’è un diabolico piano dietro tutto ciò.
Sicuramente più solare e più veloce di “Les Cauchermars Naissent La Nuit”, “Voodoo Passion” ha una regia meno ricercata e più improntata a sottolineare i momenti soft-core, ma di tanto in tanto la mano di Jess Franco ci regala qualche interessante frammento di cinema. Il “voodoo” del titolo invece, altro elemento portante della pellicola, è presente con le sue più classiche immagini, bambole piene di spilli e qualche rituale più folkloristico che spaventoso, tra galline sgozzate e balletti, dove tutti sono (naturalmente) nudi.
Indubbiamente è un tentativo meno artistico, più commerciale rispetto a quello del 1970, però diciamolo: a chi darebbe fastidio trovare sul proprio letto una bionda come Karine Gambier o condividere la casa con Ada Tauler?
Karine Gambier è decisamente il nome più famoso, attrice porno francese, “rivale” di Brigitte Lahaie, ha partecipato a diversi film di genere sia con Dietrich (“Gefangene Frauen”, dove c’è anche Brigitte Lahaie) sia con Franco “Frauen Fur Zellenblock 9”, “Die teuflischen Schwestern”, “Cocktail Spécial”, uscendo però, per qualche strana ragione, dalla storia del cinema erotico e di genere.
Ada Tauler, la protagonista Susan, nel suo ultimo lavoro, in carriera ha interpretato film di vario genere e qui colpisce nel segno con una bellezza più semplice al servizio di uno d
ei suoi più importanti ruoli.
ei suoi più importanti ruoli.
Infine da parte maschile ritroviamo il buon Jack Taylor trait d’union con “Les Cauchermars Naissent La Nuit”.
Titolo Originale: Der Ruf der blonden Göttin
Titoli Alternativi: Las diosas del porno (Spagna), Märät unet (Finlandia), Le cri d’amour de la déesse blonde (Francia), Porno shock (Italia), Call of the Blonde Goddess, Porno Shock, Voodoo Passion (USA), Voodoo Passion (Internazionale)
Anno: 1977
Regia: Jess Franco
Cast: Muriel Montossè, Ada Tauler, Jack Taylor, Karine Gambier, Victor Mendes, Ly Frey, Rita Moreno, Sandra Daenliker, Aida Gouveia
Casa di Produzione: Elite Film, Nestor Film Produktion
Durata: 82′
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