Sharknado 2: The Second One

Sharknado 2:

The Second One
 La storia è sempre la stessa e noi amanti dei B Movies la conosciamo bene. Se vuoi diventare famoso, se vuoi diventare un idolo, devi fare un capolavoro oppure un film bruttissimo. Una roba davvero inguardabile che diventi, grazie ai social, un fenomeno virale.
 Shark Happens!
Questa storia la conoscono bene Anthony C.Ferrante e ancor meglio il canale “SyFy”. Breve riassunto delle puntate precedenti: nell’estate scorsa, un anno fa quasi esatto, “SyFy” trasmette senza clamori o ambizioni il film “Sharknado” di Ferrante. Deve esserci poco o nulla in TV quella sera e grazie a un tweet e poi ai re-tweet milioni di persone cambiano canale. Guardano il film. Lo commentano pesantemente su Twitter. “Sharknado” diventa un fenomeno sociale e virale. I successivi passaggi in Tv hanno addirittura un crescendo di pubblico.
Le dinamiche commerciali e sociali o se preferite il vecchio detto “battere il ferro finché è caldo”, non sono un segreto né per il canale televisivo né per il regista e i suoi collaboratori.
Nel gennaio 2014, infatti, iniziano le riprese di “Sharknado 2: The Second One” che da Los Angeles si trasferisce a New York, con diciotto giorni di riprese, durante uno degli inverni più rigidi di questi ultimi anni. La storia è ambientata però in estate, la produzione ha qualche problema tecnico e quindi spesso girano con la tecnica del “guerrilla filmaking” o se preferite con il “buona la prima!”.
Aggiungendo un concetto a quanto dicevamo in apertura, quando uno assume lo status di idolo, seppur grazie a un’incredibile vaccata, ha il diritto ma anche il dovere di fare di peggio, di vantarsi di aver fatto un film orribile, di strizzare l’occhio al pubblico dicendo “guardate quanto sono e siamo tutti coglioni!”.

E sta qui il centro nevralgico di “Sharknado 2: The Second One”, essere trash di proposito, mettere dentro situazioni volutamente incredibili, scene assurde, melodramma, sentimenti patriottici.  “Sharknado” era un tentativo serio (ma fallito) di fare un mockbuster, questo è un tentativo serio di fare una parodia del primo e forse prendere anche un po’ in giro quelle persone che amano i B Movies.

A rafforzare questa nostra ipotesi ci pensano gli infiniti camei di personaggi USA famosi, che vedremo dopo, le varie citazioni (il film “Airport” e il videogioco “Frog”) e la scena di apertura.
Fin e April, gli eroi, sempre interpretati da Ian Ziering e Tara Reid, stanno volando verso New York per la presentazione del libro “How To Survive a Sharknado”. Quando ormai stanno per atterrare, una tempesta li colpisce in pieno. Una tempesta di squali naturalmente, che squarcia l’aereo e miete vittime in cabina. Ma l’aereo atterra, grazie alla bravura di Fin che s’improvvisa pilota, andando quasi a battere l’incredibile performance del pilota di “Snake on a Plane”.

Nessuno gli crede ma su New York sta per arrivare il flagello che ha già colpito Los Angeles. Contemporaneamente la sorella di Fin e relativa famiglia sta visitando la città, gira per negozi, visita la Statua Della Libertà e va a una partita dei Mets. L’eroico Fin quindi deve portare tutti in salvo, mentre la bella April scappa dall’ospedale in cui è stata ricoverata a seguito gravi ferite che le ha procurato uno squalo sull’aereo. Non ha più una mano.

Naturalmente Fin non si limita a salvare i parenti e l’amata ma tutta la cittadinanza che riconosciuta la sua leadership inizia a combattere l’invasione sotto i suoi ordini. Non manca la sega elettrica, simbolo di questa saga, che lui usa per tagliare al volo gli squali.
Tra la metropolitana e vie della città allagate, (con parecchia pubblicità indiretta) famosi monumenti distrutti, la produzione ha fatto naturalmente un grande utilizzo dei CGI, leggermente, diciamo leggermente, migliori dei predecessori.
Tante le scene “cult” (a parte l’inizio, notevoli sono quelle allo stadio e il finale con Fin in volo libero su New York), per un film che ha attratto un gran numero di personaggi famosi. Vivica A.Fox e Mark McGrath figurano ad esempio tra i protagonisti, così come Matt Lauer e Al Roker due conduttori delle previsioni del tempo del network NBC, che da dover fare un cameo si sono trovati a essere i quasi narratori della storia con continui aggiornamenti sulla tempesta, suggellando la prestazione uccidendo uno squalo nel loro studio televisivo.

Tra i tantissimi altri notiamo il mitico eroe della serie “Airplane!” Robert Hays, che anche qui fa il pilota e Judd Hirsch altro grande interprete famoso per la serie “Taxi” e per aver vinto l’Oscar nel 1980 come “Attore Non Protagonista” in “Ordinary People”, che in questo film è naturalmente un taxista. Poi la lista continua con comici, blogger, musicisti, wrestler e pure il vice presidente di “SyFy”. Tutti allegramente in questo immondo filmaccio.

Girato con un budget leggermente superiore al primo film, “Sharknado 2: The Second One” è andato in onda per la prima volta il 30 luglio 2014 su “SyFy” e quasi contemporaneamente è stato annunciato il terzo episodio che dovrebbe essere ambientato fuori dagli Stati Uniti. Dicono forse in Europa, forse in Asia o in Oceania o più semplicemente in un’area ancora più grande di New York e Los Angeles, che sarà il luogo, dicono,  di una pazzesca sharkpocalypse.

 

 

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Scheda Tecnica
Titolo Originale: Sharknado 2: The Second One
Titoli Alternativi: Sharknado 2: A Segunda Onda (Brasile), Sharknado 2 (Germania), Rekinado 2, Rekinado II: Drugie ugryzienie (Polonia), Sharknado 2 (Portogallo), Sharknado 2 (titolo alternativo)
Regia: Anthony C.Ferrante
Anno: 2014
Nazione: USA
Durata: 86′
Cast: Ian Ziering, Tara Reid, Vivica A.Fox, Mark McGrath, Kari Wuhrer, Courtney Baxter, Dante Palminteri, Judd Hirsch, Kurt Angle, Robert Hays
Casa di Produzione: The Asylum

 

 

 

 

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