11 Settembre 2014,
Posted in Film |
Un Poliziotto Scomodo
Ma Olmi si rende conto di quello che sta dicendo?”
“Non può essere stato che lui”
“Ne ha le prove?”
“Le prove si possono cercare”
“Per mettere in subbuglio un intero apparato della giustizia? Lo faccia, ma l’avverto Olmi…la faranno a pezzi!
Per qualsiasi problema c’è il commissario Olmi. Tranquilli. Un uomo di legge tutto di un pezzo e soprattutto in grado di affrontare situazioni e pericoli degni di Sylvester Stallone e Arnold Schwarzenegger. È indimenticabile il nostro eroe quando sale su una gru e irrompe in una scuola per liberare gli ostaggi, incredibile quando usa la sua precisissima mira, invidiabile con la sua perspicacia e intelligenza al servizio della legge. In più Francesco Olmi ha il baffone biondo d’ordinanza, lo sguardo magnetico (inquadrati in ogni momento utile) e la fama del grande Maurizio Merli. Altro che divi americani.
Francesco Olmi è, in effetti, un poliziotto scomodo. Nella sua Roma lotta contro gli intoccabili e scopre e denuncia i loschi affari del responsabile della Dogana (che in una sorta di assonanza si chiama Degan). Ma nessuno gli da retta.
Stanco di non essere compreso e delle ingiustizie se ne va il più lontano possibile. Sarà che siamo negli anni settanta e ci muoveva meno, saranno esigenze di produzione ma Olmi alla fine se ne va solo a Civitanova Marche, la terra natia del regista a meno di 300 km da Roma. Là dove non succede nulla, Olmi deve accontentarsi di far scoppiare una rissa in un bar per difendere l’onore di una donna, interpretata da Olga Karlatos, maestra in esilio da Torino che accoglie a braccia aperte il commissario.
Là, dicevamo, il biondo eroe scopre poi rocambolescamente un giro di traffico d’armi, grezzo nella forma e imprenditoriale negli alti comandi. E di nuovo, mira incredibile, arguzia e una forma atletica invidiabile.
Stelvio Massi che già aveva fatto vedere la sua passione per i poliziotteschi con molta azione, crea alla fine del 1978 un film con personaggi stereotipati, il cui protagonista, come già detto, rimanda agli eroi del cinema d’azione americano. Narrativamente invece assistiamo a un film diviso in due, con due storie totalmente differenti. Una prima parte molto movimentata, una seconda più lenta ma con un exploit adrenalinico finale.
Il risultato è un prodotto eterogeneo, un po’ didascalico, ma che alla fine funziona, si lascia guardare con piacere, pur non essendo uno dei migliori lavori del buon Massi. La scelta di movimentare la storia preserva “Un Poliziotto Scomodo” dall’essere una copia delle copie, anche se così ci dona tanti momenti d’ilarità involontaria, come le bellissime carezze malinconiche di Olmi alla pistola abbandonata nel cassetto e altre cosette interessanti.
Merli non smuove di una virgola il suo modo di recitare e Massi ne approfitta acchiappando primi piani magnetici ogni volta che Olmi/Merli dice qualcosa d’importante. Olga Karlatos nella parte della bella, ruolo che le compete parecchio, ha la sfortuna di rappresentare il giro di boa che ci porta nella parte più lenta della storia.
Il cast a parte i due già citati si poggia su una serie di esperti caratteristi e attori di “cinema di genere” come Massimo Serato, Nello Pazzafini, Marco Gelardini e tanti altri. Musiche di Stelvio Cipriani.
Scheda Tecnica
Titolo Originale: Un Poliziotto Scomodo
Titoli alternativi: Convoy Busters (Australia), Un flic explosif (Francia), Aponomi dikaiosynis (Grecia), Um Polícia dos Duros (Portogallo), Smugglar konvoj (Svezia), Sehri kurtaran adam (Turchia)
Anno: 1978
Regia: Stelvio Massi
Cast: Maurizio Merli, Olga Karlatos, Massimo Serato, Nello Pazzafini, Mario Feliciani, Mimmo Palmara, Marco Gelardini,Attilio Duse
Nazione: Italia
Durata: 101’
Casa di Produzione: Atlas
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