Il Solco di Pesca
Da quando mi hanno tolto le tonsille, non ti amo più
Nel viaggio dal cervello al culo questo film si perde nelle viscere e non arriva al suo obiettivo. Evidentemente unire le due cose, cercando di fare un film intellettuale (cervello) e mettendoci la commedia erotica all’italiana (vedi alla voce culo) non è facile. Il rischio è di creare un film sbilanciato da una parte o dall’altra o ancor peggio di creare una pellicola che non è carne né pesce, ma annoia a morte lo spettatore nonostante la quantità e la qualità realizzativa. Quella dei culi compresa.
Cade, ma di faccia, l’intellettuale Maurizio Liverani, critico cinematografico, giornalista, scrittore e in soli due casi (questo e “Sai cosa faceva Stalin alle Donne?”) regista.
Tra citazioni colte, satira sugli intellettuali e sulla chiesa (e culi ovviamente) crea un film che col passare dei minuti diventa noioso e non riesce più a invertire la rotta. In definitiva si perde nel solco di pesca.
La voglia di fare bene è comunque più che evidente. Liverani cura la regia, cerca immagini minimali e affascinanti crea situazioni grottesche e lavora con due bellissime attrici. Riesce a realizzare anche personaggi interessanti e a creare momenti di satira corrosiva, ma non trova la continuità. E come già detto annoia. E annoierebbe pure un maestro del soggetto come Tinto Brass che comunque apprezzerebbe, come noi, la bellezza delle due protagoniste femminili Martine Brochard e Gloria Guida.
La prima, attrice notissima in Italia per le tante apparizioni, soprattutto nel cinema di genere (e con Tinto Brass la vediamo in “Paprika”), rappresenta qui la donna “matura” (aveva solo trent’anni) e la bellezza intellettuale. Gloria Guida invece è come il solito sfruttata nella sua innocente malizia, nella sua bellezza acqua e sapone.
Loro due sono al centro di un intricato gioco erotico che nasce da Davide un fotografo appassionato di culi che un giorno conosce Viviane (Martine Brochard) una donna sposata con un attore intellettuale e impegnato.
Tra i due nasce una storia d’amore, Davide va a vivere a casa di Viviane e quando l’ardore si affievolisce nel gioco, entra la cameriera Tonina (Gloria Guida).
Il marito di Viviane seppure aperto di mente quando scopre la tresca caccia di casa tutti quanti, geloso, più che altro di Tonina.
I tre così se ne vanno a casa di Davide, ma la convivenza dura poco, perché il fotografo ex seminarista è di nuovo attratto dalla vocazione, materializzata dalla figura di un losco prete.
Ad abbassare il livello ci pensano anche le prestazioni di un cast maschile poco ispirato. Alberto Terracina interpreta in maniera apatica Davide e Diego Ghiglia nel ruolo del marito di Viviane cerca di rappresentare la satira sugli intellettuali, un personaggio che però, come tutto il film, non funziona in pieno. E non è questione di culo.
Scheda Tecnica
Titolo Originale: Il Solco di Pesca
Nazione: Italia
Anno: 1976
Regia: Maurizio Liverani
Cast: Gloria Guida, Martine Brochard, Alberto Terracina, Diego Ghiglia, Roy Bosier, Rita Corradini, Emilio Cigoli
Durata: 85’
Casa di Produzione: Top International Films
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