Homicidal
SPECIAL “FRIGHT BREAK” * There will be a special FRIGHT BREAK during the showing of “Homicidal.” Can you heart stand the challenge when the clock starts the COUNTDOWN!
Lo dice anche William Castle nella sua solita introduzione alla Hitchcock, dopo fantasmi, mostri e case maledette è giunto il momento di una storia più normale. Beh…normale, si fa per dire, perché questa storia racconta di persone che compiono omicidi di un piano diabolico e di un segreto sconcertante.
Più che un cambio totale poi, è un ritorno alle origini, al primo film indipendente cioè a “Macabre”. Qui però Castle rimuove anche le ultime caratteristiche che potrebbero far pensare a un horror (vedi titolo e manifesto), per lanciarsi in un lavoro molto alla Hitchcock.
E sta qui il problema, nell’amico di Castle, il Sir Alfred che giusto un anno prima realizza “Psyco”. Perché “Homicidal” senza la storia di Norman Bates, sarebbe uno dei più avvincenti e più tesi thriller di sempre, con una storia tagliente e l’incredibile segreto del protagonista.
Invece, la storia del cinema dice che nel 1960 esce “Psyco” dal quale questo film prende spunti e con il quale inevitabilmente si confronta.
“Homicidal” ne esce naturalmente sconfitto, non perché sia un brutto film come già detto, ma perché l’altro è decisamente e pure un po’ fastidiosamente perfetto in tutto e per tutto.
In ogni caso Castle, con il fido Robb White alla sceneggiatura, crea una storia quadrata, ben costruita e diretta, capace di tenere alta la tensione fino alla fine. Anzi, lasciando un mistero anche dopo.
Tutte le caratteristiche per un buon thriller sono presenti fin dal criptico inizio al quale si aggiungono personaggi e figure ben strutturate e ben interpretate dagli attori. Il solito modo preciso di dirigere di Castle, bravo come sempre a creare momenti di tensione e lo stile dell’epoca creano ancora una volta un piacevole passatempo.
Difficile riassumere la trama senza svelare troppo e allora lasciamo la sinossi e le curiosità alle righe sotto la scritta “Spoiler” e ci occupiamo dell’immancabile gimmick.
Questa volta lo spettatore aveva la possibilità nel momento del “climax” di lasciare entro quarantacinque secondi la sala e farsi ridare i soldi del biglietto. Troppa paura. E non solo, perché lo spettatore impaurito, doveva passare per un “percorso” segnato in giallo facendosi additare pubblicamente come codardo, firmando anche una dichiarazione e finendo col farsi misurare la pressione da un’infermiera. E alla fine riceveva un attestato.
Meno spettacolare di altre idee, ma pur sempre divertente per un film che racconta la storia di…
Ok è il momento. Da qui in poi andiamo di Spoiler. Fermatevi qui se avete troppa pau… se non avete visto “Homicidal”.
Un’affascinante e algida bionda, Emily, sotto il falso nome di Miriam Webster convince, a suon di dollari, un fattorino di un hotel a sposarla, con l’obbligo di annullare le nozze subito dopo. È notte fonda e il celebrante, un rozzo giudice di pace di un paese accoglie i due, li sposa ed è ucciso da Emily.
Scampata miracolosamente alla polizia, la donna torna a casa, dove accudisce una donna muta e paraplegica, un’ex infermiera di nome Helga.
La vera Miriam Webster è una bella ragazza proprietaria di un negozio di fiori e il cui fratello Warren sta per compiere gli anni e ricevere l’eredita dei genitori morti in un incidente d’auto. Helga ha cresciuto i due ragazzi ed evidentemente per contraccambiare l’affetto Warren ha ingaggiato la bionda Emily. Ma tra i due c’è più che un rapporto di lavoro, perché c’è amore, anzi, forse sono pure sposati.
Emily nutre per Miriam (e per il ragazzo della stessa), un forte odio che fa nascere diversi dubbi nella testa della bella fioraia.
Capisce tutto Miriam perché Emily è Warren. Papà Webster era così ossessionato dal fatto di voler un figlio maschio, che la moglie ha nascosto per anni il vero sesso di Emily/Warren. Gli unici a sapere la verità erano il giudice di Pace e l’infermiera Helga, entrambi uccisi da Emily/Warren con lo scopo di occultare tutto e ottenere l’eredità.
Gli intrighi di questo film del 1961 non finiscono qui. Quel matto di Castle accredita l’attore Jean Arless come interprete di Emily/Warren. Però Jean Arless non esiste.
In realtà è Joan Marshall un’attrice che in una lunga carriera ha lavorato in diverse Serie TV e che qui lavora con Patricia Breslin (Miriam) altra interprete di Serie televisive e Glenn Corbett un attore che ha alternato ruoli principali a ruoli secondari.
Scheda Tecnica
Titolo Originale: Homicidal
Titoli Alternativi: Trama Diabólica (Brasile), Den mystiske knivstikker (Danimarca), Homicidio (Spagna), Homicide (Francia), Eglima meta ta mesanyhta (Grecia), Homicida (Messico), Mörderisch (Germania)
Anno: 1961
Nazione: USA
Regia: William Castle
Cast: Glenn Corbett, Patricia Breslin, Eugenie Leontovich, Alan Bunce, Richard Rust, James Westerfield, Gilbert Green
Durata: 87’
Casa di Produzione: William Castle Productions
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