Non si sevizia un paperino

Non si sevizia

un paperino

San Rocco è un bugiardo. Ti puoi fidare solo di San Biagio: quello non ti mente mai

 

Il calore del Sud Italia. L’arretratezza culturale della provincia italiana. La bellezza della Puglia. L’ipocrisia delle istituzioni. Cose belle e cose brutte camminano parallele e in armonia in uno dei migliori thriller italiani.
Luci Fulci più ispirato che mai parte da un fatto di cronaca accaduto a Bitonto nel 1971 e realizza un film nel quale non sbaglia nulla (o quasi). Una storia spietata, precisa, che non risparmia niente e nessuno.
Il regista romano scappa innanzitutto dai canoni del genere “togliendo” al colpevole i guanti neri, la maschera e cambiando le vittime, che non sono donne ma bambini (come l’arguto simbolismo del titolo ci suggerisce). Ambienta tutto in un luogo all’apparenza felice, solare, ma che nasconde oltre a una certa ignoranza anche terribili segreti.
Una ragnatela fitta di eventi, di sospettati che restano sul filo fino al colpo di scena finale. Un finale però, tra l’assurdo e il catarticoNon si sevizia un paperino che è anche il punto debole, l’unico, di tutto il film.
Oltre all’ottima struttura, all’originalità, alle musiche di Ortolani in grado di sottolineare gli eventi, Fulci dirige con grande maestria dandoci perle come il brutale linciaggio al cimitero, sulle note di “Quei Giorni Insieme a Te” di Ornella Vanoni o nella famosa scena erotica tra un bambino e una donna borghese annoiata.

In più lavora con un gruppo d’attori capaci di creare dei personaggi interessanti, complicati, semplicemente perfetti. Insieme a una stratosferica Florinda Bolkan nel ruolo di una maciara, troviamo il sempre ottimo Tomas Milian che interpreta un giornalista di cronaca nera, un convincente Marc Porel nei panni di un prete e una sensualissima Barbara Bouchet che raggiunge uno dei suoi punti più alti (per qualcuno è il top) della carriera. Personaggi principali accompagnati da spalle di altrettanta bravura.
Non si sevizia un paperinoE dunque non resta che stare sotto il sole di Accendura (nome ispirato dal paese di Accentura), dove un minorato mentale minaccia tre ragazzini che lo spiano, una figura misteriosa compie alcuni riti magici, una donna provoca un altro ragazzino apparendogli nuda e dove soprattutto un altro bambino viene barbaramente ucciso. Non sono gli unici eventi, sono quelli scatenanti, che fanno iniziare una lunga scia di sangue che scopre le ipocrisie della società.

Il popolo di fronte agli omicidi di piccoli innocenti cerca la propria giustizia, cercando di linciare un sospettato e uccidendo al cimitero un’altra persona nella già citata stupenda scena. Di più naturalmente non possiamo Non si sevizia un paperino - Barbara Bouchetdire e non ci resta che parlare del fatto che oltre ad essere un buon successo commerciale “Non si sevizia un paperino” è stato un film che ha destato numerosi scandali.
Tematiche e critiche espresse non sono di certo piaciute alla Chiesa e poi c’è la famosa scena del bambino con la donna nuda. Barbara Bouchet ricca donna borghese del nord accoglie, completamente nuda,  il piccolo Michele, la cui madre è a servizio da lei, che le porta una bibita cercando anche un po’ di stuzzicare la sua curiosità. Scandalo. E per di più, una cosa fuorilegge. Fulci in realtà utilizzò nel momento del nudo, un nano, Domenico Semeraro, che negli anni successivi sarà sulle pagine di cronaca nera dei maggiori quotidiani.
Stroncato alla sua uscita, il film ha goduto di una grande rivalutazione negli anni assumendo il ruolo di capolavoro e di emblema di thriller italiano.

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Non si sevizia un paperinoScheda Tecnica
Titolo Orginale: Non si sevizia un paperino
Titoli Alternativi:O Estranho Segredo do Bosque dos Sonhos,  O Segredo do Bosque dos Sonhos (Brasile), Les poupées de Sang (Canada), El extraño secreto del bosque de las sombras (Cile), Angustia de silencio (Spagna), Kauhujen kylä (Finlandia), Fureur meurtrière, Paperino,La longue nuit de l’exorcisme (Francia), Satanades tis akolasias, To trigono tis mavris mageias, Voodoo (Grecia), Ne zaklasd a kiskacsát! (Ungheria), Fanatismo (Alternativo), Don’t Torture a Duckling (Norvegia), Nie torturuj kaczuszki (Polonia), O Estranho Segredo da Floresta dos Sonhos (Brasile), Муки невинных (Russia), Linç (Turchia), Don’t Torture a Duckling (USA)
Nazione: Italia
Anno: 1972
Regia: Lucio Fulci
Cast: Florinda Bolkan. Barbara Bouchet, Tomas Milian, Irene Papas, Marc Porel, George Wilson, Antonello Campodifiori, Ugo D’Alessio, Virgilio Gazzolo
Durata: 97′
Casa di Produzione: Medusa Distribuzione

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