La principessa nuda
-Che tipo di città è Milano? non ci sono mai stata
-È la città della tecnologia e del futuro altezza
Una critica all’Occidente e all’Africa. In parallelo. Contraddizioni, malcostume e loschi affari. Un ottimo spunto che Cesare Canevari cerca di sviluppare con grande impegno. Riuscendoci purtroppo poco e perdendosi in una storia che non si capisce bene dove voglia andare.
L’idea di base parte da un presunto scandalo erotico, che coinvolse la principessa ugandese Elizabeth Bagaya. Una donna famosa, amata e stimata in tutto il mondo apprezzata per la sua bellezza e per la sua intelligenza. Discendente della famiglia reale del regno di Toro, si laurea in legge a Cambridge e diventa la prima avvocatessa ugandese. Siamo negli anni sessanta e il dittatore Obote elimina tutti i regni pre-coloniali, oltre agli oppositori, mettendo in pericolo anche la sicurezza della famiglia Bagaya. La salvezza e la fama arrivano grazie alla Regina Elisabetta che invita la sua omonima a Londra per fare da modella in una sfilata di beneficenza. Elizabeth diventa famosa, posa per diverse riviste ed è invitata da Jacqueline Onassis a trasferirsi a New York. Nel 1971 Idi Amin Dada conquista il potere in Uganda e probabilmente sfrutta la fama di Elizabeth Bagaya e nel 1974 la nomina Ministro degli Esteri. L’idillio però dura poco. La donna è accusata di uno scandalo sessuale e politico mai provato. Avrebbe fatto sesso in un bagno di un aeroporto di Parigi (Orly a quanto pare) e avrebbe contatti con i servizi segreti inglesi e americani.
Ed è su questo presunto scandalo che “La Principessa nuda” si sviluppa senza nascondersi e con un forte slogan “Da un clamoroso piccante fatto di cronaca internazionale, ora un film sconvolgente interpretato dall’affascinante Ajita”. Canevari cambia giusto i nomi, rivoltando lo “scandalo”, lasciando la scena di sesso all’aeroporto (di Milano in questo caso) alla fine e cercando di fare una critica socio-politica.
La principessa Mariam Zamoto detta “La Principessa Nuda”, avvocatessa e modella è diventata la moglie maltrattata del dittatore della Taslamia, tale Kaboto e anche il Ministro degli Esteri del suo paese. Shoccata dall’esecuzione pubblica del suo partner, la donna ha una grande inibizione sessuale. Lei e un altro membro del governo vengono inviati per affari a Milano, “La città della tecnologia e del futuro” come dice una battuta del film, dovrebbe essere lontana anni luce dall’arretratezza culturale del paese africano. Invece “La Principessa Nuda” si trova in mezzo a spregiudicati imprenditori (che costruiscono case di pessima fattura…), la guida e spia americana Gladys e il giornalista Marco che vorrebbe sedurla per creare uno scoop giornalistico.
Un po’ tutti si spogliano, un po’ tutti sono affascinati da questa principessa al punto che non si capisce più cosa Canevari voglia raccontarci. Dramma. Commedia. Erotico. Una storia non convincente con una regia non esaltante che ci regala comunque qualche perla, come la satira su Milano, con una serie d’immagini colorate e violente che contrastano con la dichiarazione che si tratti di una città moderna e avanzata. O la sovrapposizione delle parole di elogio sulla Taslamia con le esecuzioni e contestazioni popolari e infine il momento onirico della rappresentazione degli imprenditori.
La performance degli attori non è indimenticabile, Luigi Pistilli sembra disorientato così come Tina Aumont. Mentre l’inespressiva Ajita Wilson si fa notare più per i conosciutissimi fatti di cronaca che per la sua bravura. Cesare Canevari a Nocturno disse “La scegliemmo (Ajita, n.d.r.) perché io avevo bisogno di una nera e così andammo in un’agenzia di Milano di cui non ricordo il nome e mi fecero vedere tante foto tra cui quelle della Wilson. Io pregai di non dire nulla sul suo passato da uomo perché altrimenti sarebbe stato uno smacco notevole per il film. Devo dire che lei lo mascherò molto bene, anche se durante la lavorazione aveva sempre il timore che qualcuno scoprisse che non era una donna. Mi ricordo che il direttore di una casa di distribuzione e un venditore all’estero, amici miei, che venivano ogni tanto a trovarmi, se la sono portata via… se la sono portata in Spagna… in gita. Quando sono tornati erano entusiasti e dicevano: “Che notte che abbiamo passato!” e io, che sapevo tutto, dentro di me dicevo: “Cazzo, che notte che avete passato!”. E non se ne erano accorti perché lei aveva fatto l’operazione; anche se si vedeva che era fabbricata: aveva un seno che andava di lì e un altro che andava di là.”.
Scheda Tecnica
Titolo Orignale: La Principessa Nuda
Titoli alternativi: La princesa negra (Argentina), La princesa desnuda (Spagna), Parties déchaînées (Francia), The Nude Princess (UK), I gymni prigipissa (Grecia), Black Magic (Germania), The Nude Princess (Internazionale)
Regia: Cesare Canevari
Nazione: Italia
Anno: 1976
Cast: Ajita Wilson, Tina Aumont, Luigi Pistilli, Rosa Daniels, Walter Valdi, Achille Grioni
Casa di produzione: Andromeda S.r.l.
Durata: 94′
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