Christa

Christa


The human spirit is at its best with all masks off

L’ultima volta che siamo saliti su un aereo è nata una discussione sul ruolo e lo sviluppo della figura della hostess o stewardesses, se preferite. Nell’immaginario collettivo ricopre ancora un degno ruolo di fantasia, sminuito però dalla realtà, per colpa dell’innalzamento dell’età pensionabile e per l’abbassamento dei requisiti. Una bella conquista per quanto riguarda la dignità e i diritti delle donne, ma un brutto colpo per le fantasie di ogni maschio del pianeta.

Non ci resta che rimanere aggrappati alla vasta filmografia sull’argomento. Alle immagini di hostess o stewardesses, se preferite, in minigonna che mostrano l’intimo e si portano a letto diversi passeggeri. Uno di questi episodi è un film del 1971, che ci racconta la storia di Christa, interpretata dalla statuaria Birte Tove, che non nasconde nulla, proprio nulla, allo spettatore. Co-produzione danese e americana per mano di un certo Jack O’Connell, che aggiunge alla libertà di costumi del Nord Europa i sentimenti e i drammi della protagonista, mettendoci come contorno comico un itChristaaliano, stupito, imbarazzato e ammirato da cotanta nudità, tra un “mama mia” e un altro.

Che cosa voglia raccontarci O’Connell non è chiaro. Da un lato le hostess ci appaiono libertine leggiadre donzelle che lavorano e fanno sesso. Già in aeroporto si piegano ad accarezzare un cane mostrando l’intimo sotto le loro cortissime minigonne e vivono in una comune, dove tutte e tutti girano semi nudi. Ma dall’altro lato il regista spinge sulla vita privata e un po’ triste della protagonista Christa, con un figlio affidato alla madre e il sogno di trovare il vero amore. Si potrebbe dire che O’Connell prende dalla sexploitation e dal cinema d’autore, mischiando in maniera banale, però, serio e faceto e facendo grande utilizzo di luoghi comuni sulle hostess e sulle donne del Nord Europa. Uno stare in mezzo a due generi che svilisce qualsiasi tentativo avesse in mente il regista.
Tette dunque e Birte Tove che gironzola nuda qua e là, un gran bel vedere bisogna ammettere, ma il tutto diventa, minuto dopo minuto, un lento e inesChristaorabile mattone. Il rilievo comico con la macchietta italiana non solleva le sorti esattamente come il piccolo colpo di scena finale.

O’Connell comunque fa le cose per bene. Rende omaggio alla capitale danese e ai corpi delle attrice immerse spesso in ambienti pop. Gli interpreti svolgono bene il loro compito, nulla di trascendentale ma adeguato alla circostanza. Con la bellissima Birte Tove c’è un cast esperto composto da Baard Owe, Clinton Greyn e Daniel Gélin.
Ulteriore confusione nella versione americana intitolata “Swedish fly girls”, cambia nazione puntando evidentemente sul paese più chiacchierato in termini di libertà sessuale.

Scheda Tecnica
Titolo Originale: Christa
Titoli Alternativi: Frigjorte Christa (Danimarca), Christa – luotu rakastettavaksi (Finlandia),L’hôtesse de Copenhague (Francia), Iptamenes Souidezes (Grecia), Aeromozas suecas (Messico), Swedish Fly Girls (USA), Geliebte Christa – Stewardessen lieben heiß (Germania)
Anno: 1971
Nazione: Danimarca/USA
Regia: Jack O’Connell
Cast: Birte Tove, Baard Owe, Clinton Greyn, Daniel Gélin, Paul Rossilli, Cyrus Elias, Inger Stender
Produzione: Astron, Lanterna Film
Durata: 99’

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