La signora della notte
Come ho potuto farlo? Che cosa mi è successo? È stata come una febbre, una cosa più forte di me. Una voglia di buttarmi, di spezzare qualcosa. Di far violenza su me stessa.
Inizia il film e c’è Serena Grandi in auto che fa sesso dicendo “Mi piace il tuo c***o!”. Nella scena successiva si alza dal letto nuda. Quello che si dice un inizio convincente! Forse è merito di quella volpe di Galliano Juso, che scrive la storia e produce e sa bene che cosa la gente si aspetti da Serena Grandi che appena un anno prima era entrata nei sogni erotici degli italiani grazie a Tinto Brass. E un po’ di merito lo potrebbero avere anche i fratelli De Angelis che sparano subito i pezzi migliori. In ogni caso il film di Piero Schivazappa molto più attivo come autore o come regista nelle serie TV ha già dopo pochi minuti tutta la nostra attenzione.
Purtroppo è una trappola, perché la nostra attenzione è riposta in un film che, di fatto, ha mostrato abbondantemente nei primi 10’ tutto ciò che può dare. E cioè le giunoniche forme della bella Serena Grandi al top della forma.
Così per tutto il minutaggio restante osserviamo la Grandi che cerca di sfuggire dalla noia di un rapporto coniugale facendo sesso con uomini più o meno rispettabili. E va bene, vedere Serena Grandi nuda è sempre un bel ricordo dell’adolescenza che nemmeno la sua visione in “La Grande Bellezza” può oscurare, ma la causa scatenante della sua libido è molto forzata e poco rispettosa.
Lei interpreta Simona un’insegnante di aerobica in apparenza felicemente sposata. In realtà la noia la assale e un marito più interessato alle auto e al lavoro la distruggono psicologicamente. Una sera però viene violentata ma prova piacere (ed è veramente una cosa orribile) e questo fatto drammatico le apre un mondo di trasgressioni. Da qui in poi la vediamo ancora oggetto di perversioni, come farsi toccare da un fucile di un cacciatore al quale poi fa una fellatio (sia al fucile sia al cacciatore si suppone) e cedere dopo un bel po’ alle avances molto insistenti di un regista che la prende, nuovamente, con la forza. E lei prova sempre piacere.
Qui c’è un piccolo colpo di scena, perché il marito, la becca in flagrante e la riempie di botte sotto gli occhi di Tiberio Mitri in un cameo ridicolo. I due si separano e pure lui si lascia andare. Non è una svolta perché tutto poi continua come prima, fino a quando lui non la prende di forza (per l’ennesima volta lei subisce violenza) e ritrovano la passione.
Questo film rappresenta una misera rappresentazione degli sfavillanti anni ottanta, dove tutti dovevano avere soldi, successo ed essere sessualmente trasgressivi. Schivazappa non è un genio dietro la macchina da presa e la produzione cerca di utilizzare al meglio poche e comunissime cose. Davanti alla macchina da presa invece, l’unica che sembra conoscere l’ambiente è proprio Serena Grandi. Ed è tutto dire.
Scheda Tecnica
Titolo originale: La signora della notte
Titoli alternativi: Angelina – Von allen begehrt (Germania, porno), Saanko suudella ruusunnuppuasi?, Yön valtiatar (Finlandia), Lady of the Night (UK), Simona, i gynaika tis nyhtas (Grecia), La signora della notte (Italia), Госпожа ночи (URSS), Angelina: Lady of the Night (USA), Angelina – Von allen begehrt, Angelina (Germania), Lady of the Night (Internazionale)
Anno: 1986
Nazione: Italia
Regia: Piero Schivazappa
Cast: Serena Grandi, Fabio Sartor, Francesca Topi, Alberto di Stasio, Emanuela Taschini, Stanko Molnar, Maurizio Rocchi
Durata: 89’
Casa di produzione: Metrofilm, San Francisco Film
Social Profiles