Bite
This may sting a little
Per quante cose orrende tu abbia visto, caro Jared, poi alla fine hai evitato il matrimonio e credici è stato meglio così. Il matrimonio sarebbe stato il peggior incubo della tua vita e poi gli spaghetti (o quello che era) non li sapeva cucinare. Va bene sei stato spettatore di una delle fobie più comuni e pure più terribili. Le punture di strani insetti e relative trasformazioni marcescenti. Ma va bene così, dopotutto e va bene così, anche se non è un’idea originale, perché è da tempo che il cinema a tutti i livelli ci propone storie di questo tipo.
Di certo la casa di produzione canadese “Black Fawn Films” attiva da qualche anno nel mondo della musica e del cinema horror/thriller, cerca di fare le cose per bene e di sfruttare al meglio un budget non illimitato.
Chad Archibald co-fondatore della compagnia dirige e produce questo film nel 2015 che fa il pieno di consensi in alcuni festival. E che beneficia, artificiosamente o no, di una persona che vomita e un’altra che si sente male durante la proiezione al “Fantasia Film Festival”. Quelle cose che rendono un film horror, un successo.
Sarà, ma fermo restando l’impegno soprattutto di Archibald dietro alla macchina da presa, che cerca di darci immagini non banali e momenti spaventosi/orrendi (anche se gli effetti speciali potevano essere migliori) “Bite” soffre di una storia piuttosto prevedibile, di un finale classico e di una recitazione che raggiunge la sufficienza. Senza contare alcune solite assurdità e l’eccessiva lentezza nel far partire gli eventi.
L’inizio è comunque più che convincente, vediamo il video amatoriale di un gruppo di ragazze in un viaggio d’addio al nubilato in una qualche isola. Uno di quei video dove la sposa che si chiama Casey in questo caso, per nulla convinta del matrimonio, si ubriaca, fa sesso con uno sconosciuto, perde l’anello di fidanzamento e ammette di non sapere come si sia svegliata nuda sulla spiaggia. E soprattutto durante un bagno qualcosa la punge.
Lasciato lo stile di video amatoriale, ritroviamo Casey a casa, dove deve subire la presenza del noioso fidanzato Jared e le angherie di quella vecchia megera di suocera. Il che è abbastanza normale, mentre non lo è la sua lenta e inesorabile trasformazione. Per quale motivo dopo l’ennesimo bubbone purulento non si rechi in ospedale non è chiaro, ma fa parte delle assurdità narrative per mandare avanti la storia (in ospedale con un paio di antibiotici e del cortisone l’avrebbero forse messa a posto e addio film). Casey diventa così un orribile mostro che partorisce uova tipo caviale e vomita roba acida sulla gente a iniziare dall’odiosissima suocera. Continua a non andare in ospedale e si chiude in casa che diventa la sua tana dove acchiappa le vittime, con tanto di porta che fa “SLAM”!” e non si apre più.
In fin dei conti più che un essere immondo che ammazza gratuitamente è un mostro che cerca vendetta nei confronti di chi l’ha fatta arrabbiare. Beh ok, essendo donna è una scelta narrativa giusta (si scherza eh!).
Un po’ esile come storia all’alba dell’anno 2015 e un po’ esile negli effetti speciali come detto, però nulla da eccepire sugli sforzi estetici di Archibald.
Scheda Tecnica
Titolo Originale: Bite
Titoli Alternativi: Ухапване (Bulgaria), Укус (Russia)
Anno: 2015
Nazione: Canada
Regia: Chad Archibald
Cast: Elma Begovic, Annette Wozniak, Denise Yuen, Jordan Gray, Lawrene Denkers, Tianna Nori
Durata: 88’
Casa di produzione: Black Fawn Films
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