Box Office 3D
Il film dei film
-Dottor Strong, la sua competenza in simbologia mi imbarazza!
-Pensa quanto imbarazza me dire tutte ‘ste cazzate.
Sappiamo che non ci crederete, ma questa storia è vera. Ed è una doppia storia horror. Estate 2011, un amico resta folgorato da una ragazza che conosce a una festa. Inizia in tutti a modi a provarci, lei resiste e lui scopre che è una grande appassionata di cinema. Così gli viene in mente un’idea vincente: l’imminente Festival di Venezia. Brillante, elegante, perfetto e pure romantico. La convince ad andare con lui per un week-end tra amici sulla laguna e in gran segreto si procura i biglietti per il Festival. Anzi di più, per la preapertura del Festival. Nientemeno! Roba che poi lei ti chiede di sposarla immediatamente (la buttiamo sul romantico eh!).
Fin qui tutto bene, ma ecco che arrivano i problemi. Lui innanzitutto non capisce nulla di cinema e in secondo luogo per uno strano caso del destino, la preapertura del Festival è con “Box Office 3D”, che sì, è il primo film 3D italiano, ma è anche un film di Ezio Greggio.
Convinto della sua idea, perché Greggio è uno dei suoi favoriti e perché pensa che una commedia sia una cosa perfetta, entra in grande spolvero nella Sala Grande per godersi la serata e pensando al resto.
Minuto dopo minuto, lei diventa di cemento. Agghiacciata, nervosa. Lui pensa che qualcosa nell’aperitivo le abbia fatto male e non si preoccupa quando lei si alza per andare al bagno. Si preoccupa di più, quando non la vede tornare e finisce nel panico, quando scopre che stava bene e che se n’è andata, perché il film faceva schifo. Sparisce così per sempre dalla vita del nostro amico.
Per quanto si debba offrire agli amici una spalla su cui piangere, bisogna dire, vedendo “Box Office 3D” che la ragazza è stata anche molto educata. “Imbarazzo. Questa l’unica reazione possibile alla fine della proiezione di Box Office 3D” scrive poi Mereghetti, molto meno trattenuto della fanciulla.
E sì che si può pensare che a quei bacchettoni di Venezia la commedia parodistica non andasse (e non vada) a genio o che vedessero in Greggio uno dei vassalli di Silvio, ma no, non è così, “Box Office 3D” è proprio un film orrendo senza né capo né coda, nonostante il regista abbia accusato i critici d’averlo stroncato d’ufficio e soprattutto d’aver scritto di fischi e silenzio, invece che dei tanti scroscianti applausi (?).
Mah…quella sera non c’eravamo, il 3D non l’abbiamo visto (pare pessimo) e quello che ci resta è la visione di un film che non ha innanzitutto una storia ma che è una serie di trailer e di spezzoni che cercano di parodiare i Blockbuster americani.
Greggio per qualche ragione sconosciuta si è sempre proclamato una sorta di Mel Brooks italiano, con provata amicizia e tentativi di seguire la scia del mitico regista americano, pur non avendo quella sensibilità e non andando oltre a una comicità da “Drive-in” e “Striscia la notizia”.
“Il silenzio dei prosciutti” del 1994 che segna il suo esordio è già un bell’esempio di flop, ma in confronto a questo film, fa la figura di “Frankenstein Jr.”
A parte citare Teomondo Scrofalo, suo fortunato tormentone dei tempi di “Drive-in” e avere un cast importante di cui parleremo dopo, il comico piemontese costruisce una serie di gag inguardabili, buone per le sue trasmissioni e per gli anni che furono, che non fanno ridere e che usano parolacce, luoghi comuni e pure un’infelice battuta su Chernobyl.
“Il codice Teomondo Scrofalo” in cui lui interpreta il professore Strong (spesso chiamato Stronz) apre questo lavoro che prosegue con le parodie de “Il Padrino”, “Twilight”, “Il Gladiatore”, “Fast and furious”, “007”, “U-Boot 96”, “Zorro”, “Avatar” e infine “Harry Potter”/”Il Signore degli Anelli”. Qualche spunto interessante c’è, tipo la moglie de “Il Gladiatore” che lo sottomette o la banda di Harry Potter vicina ai cinquanta anni ma costretta continuare a stare a scuola, ma appunto sono solo spunti abbattuti da una scrittura terrificante e da una recitazione imbarazzante.
L’impegno nella scenografia e negli effetti speciali è apprezzabile ma non alza il giudizio di un film pieno di nomi da cinepattone, con la presenza del buon Gigi Proietti (ma perché???) e soprattutto di Gina Lollobrigida impegnata in un cameo e finita chissà come in una scena di metacinema che scimmiotta Brooks.
Scheda Tecnica
Titolo originale: Box Office 3D – Il film dei film
Titoli alternativi: Блокбастер (Russia) Блокбастер 3D (Ucraina)
Anno: 2011
Nazione: Italia
Regia: Ezio Greggio
Cast: Ezio Greggio, Maurizio Mattioli, Enzo Salvi, Antonello Fassari, Biagio Izzo, Anna Falchi, Giorgia Wurth, Gianfranco Jannuzzo, Max Pisu
Casa di produzione: Mendips Productions, Mondo Home Entertainment, Nimar Studios
Durata: 90’
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