Rimini, Rimini
– Gildo che cosa fai?
– Niente, raccoglievo la forchetta.
– Non ne avrai mica approfittato per guardarmi le gambe? Lo sai che non porto le mutandine?
– Ah, mi sembrava tu avessi delle mutandine nere di peluche..
Colpa dei Vanzina o della tradizione dei film vacanzieri? Beh, forse non è colpa di nessuno dei due se dopo “Sapore di mare” prolificano negli anni ottanta e prima parte anni novanta una serie di filmetti scollacciati e senza arte, che riprendono il tema vacanziero e che ottengono quasi sempre buoni riscontri al botteghino. Alla fine la colpa è di produttori e sceneggiatori, semmai, che si lanciano, come sempre, su un soggetto potenzialmente redditizio.
La colpa in “Rimini, Rimini” è invece di Serena Grandi, che ci obbliga a scindere questa recensione in due punti di vista contrapposti.
La prima è influenzata dai ricordi adolescenziali, con lei che scende nuda dall’amaca e provoca tutto il tempo, il solito “fantozziano” Paolo Villaggio. Ho visto un gatto! Vi rendete conto? Serena Grandi nuda! Un momento di grande emozione per qualsiasi adolescente. Beh, a parte lei, anche la povera Elvire Audray dà soddisfazioni ai teenager. E poi volgarità, battute a doppio senso, in quel di Rimini, la meta vacanziera più ambita dai giovani del periodo. Quindi “Rimini, Rimini” resta un bel ricordo del tempo che fu.
Passati trentun anni dall’uscita e passati pure per noi, una visione attuale di “Rimini, Rimini” ci dimostra alcune cose. Prima fra tutte che siamo diventati dei vecchi rompicoglioni che non si divertono più ma che ci tengono a evidenziare i difetti. In secondo luogo che Rimini resta un bel ricordo ma ora, se ci torneremo, sarà a giugno/settembre, da buoni vecchi rompicoglioni.
E infine che, sì, “Rimini, Rimini” è un film davvero orrendo, con poche cose da salvare. Anzi una sola: Maurizio Micheli, che con Paolo Villaggio, Sylva Koscina e Laura Antonelli è l’unico che qui si può fregiare del titolo di attore.
Bruno Corbucci siede dietro alla macchina da presa, dopo aver scritto con altre sette persone la sceneggiatura. E questo fatto dovrebbe già farci capire che siamo in un mondo confusionario.
Il film racconta, come genere impone, le vicende di diverse persone che arrivano a Rimini. Il primo è Ermenegildo Morelli (Paolo Villaggio) un pretore tutto di un pezzo che viene sedotto e umiliato da Lola, una Serena Grandi che mostra il mostrabile, in cerca di vendetta.
Poi ci sono i rozzi fratelli Bovi, che cercano in ogni modo di consolare la sorella Noce (Laura Antonelli), il cui amato (Adriano Pappalardo) è disperso in mare. Per farlo ingaggiano lo scarsissimo comico Pino Tricarico (Maurizio Micheli), che per un attimo riesce a far breccia nel cuore di Noce.
C’è Lilliana (Eleonora Brigliadori), donna insoddisfatta, la cui amica Simona (Monica Scattini) cerca di buttarla tra le braccia di vari manzi romagnoli. Inutilmente. Chi la soddisfa è il figlio dodicenne (!!!!) di Simona.
Un prete (Andrea Roncato) si trova nel mezzo del mare con una natante in topless punta sul seno da una medusa. Lei che in realtà è una suora (Elvire Audray) che chiede disperatamente di essere aiutata. Basta succhiare la zona colpita no? E ancora, direttamente da “La mia signora”, con Sordi e Mangano, abbiamo Jerry Calà che cerca di concludere un importante contratto portando all’acquirente, famoso amante delle mogli altrui, una prostituta che spaccia come sua moglie.
Un film molto astuto, bisogna ammettere, che grazie ai tanti nomi presenti e a una colonna sonora con pezzi molto famosi all’epoca, riesce a sfondare al botteghino. Un fatto più che altro commerciale, perché il pezzo di Villaggio/Grandi fa presa sulla popolare comicità del primo e sulle tette della seconda, più che su una storia che si capisce presto. Il segmento di Roncato invece passa quasi inosservato, lasciando all’ottimo Micheli con Laura Antonelli, il compito di farci vedere qualcosa di decente. L’attore cresciuto a Bari è un ottimo mattatore con i suoi frizzi comici da avanspettacolo che non fanno più ridere. Laura Antonelli lo spalleggia bene e l’arrivo del solito energico Pappalardo ci regala un crescendo comico niente male.
Ma a parte questa parentesi, la citazione di “La mia signora” con Calà al posto di Sordi è quasi un affronto, ma non è nulla in confronto alla storia interpretata da Eleonora Brigliadori che si chiude con un impensabile, per i nostri tempi, momento di pedofilia. Incredibile davvero.
Chissà se è stato questa pessima sceneggiatura o le tante versioni esistenti di questo film a confondere l’ex annunciatrice di Canale 5 e farle iniziare le folli campagne sui social.
Scheda Tecnica
Titolo originale: Rimini, Rimini
Titoli alternativi: Римини, Римини (Bulgaria), A Praia das ‘Malucas’ (Portogallo),
Anno: 1986
Regia: Bruno Corbucci
Nazione: Italia
Cast: Serena Grandi, Paolo Villaggio, Maurizio Micheli, Laura Antonelli, Adriano Pappalardo, Jerry Calà, Eleonora Brigliadori, Elvire Audray
Casa di produzione: Reteitalia, Scena Film
Durata: 114’ – 210’
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