Venni vidi e m’arrapaoh
Domenica svortamo, sento odore di scopata. Finalmente scoprirò come è dolce la patata
Come se “Il Tempo delle mele”, odorasse delle scoregge infiammate di Alvaro Vitali. Cioè un’opera trash, d’incredibile qualità, purtroppo poco considerata. Dal titolo, che richiama un’altra opera di vitale importanza (ed è inutile che scriviamo quale), “Venni Vidi m’arrapaoh” non delude le aspettative, dando in ogni fotogramma una grande soddisfazione agli amanti di un certo cinema. E forse, diciamo forse, sappiamo chi è il colpevole. Alla regia c’è un certo Vincenzo Salviani (produttore di “Uomini si nasce, poliziotti si muore”) ma alla sceneggiatura c’è il mitico Mario Bianchi, già nel pieno del suo periodo porno trash.
Ma limitarci alle scoregge, agli scherzi pesanti e alla voglia di scopare dei protagonisti, sarebbe sottovalutare questo film. Perché, sì, i quattro protagonisti, giovincelli romani, membri di un gruppo che si chiama Arrapathis e che suona durante le lezioni femminili di aerobica (!!!), ci provano con insistenza con tutte, andando sempre in bianco. Spiano le ragazze sotto la doccia, palpeggiano la ninfomane del quartiere, usano il medico di base per farsi toccare e fanno a botte in discoteca. Ma i quattro anche danno vita una serie di numeri musicali interminabili che spingono questa pellicola al confine con il musicherello. I testi sono adeguati allo stile del film, con una canzone che dice “Come sarà, la prima che me la darà…la mela” e con “Stasera Svortamo”, a fare da colonna vertebrale di tutto il film.
Vitelloni trash, vita romana dell’epoca, musica e tante, tante ragazze nude, per niente malaccio. Un bel b movie, al quale non poteva mancare pure un personaggio frocio.
Da vedere assolutamente.
Scheda Tecnica
Titolo originale: Venni vidi e m’arrapaoh
Anno: 1984
Nazione: Italia
Regia: Vincenzo Salviani
Cast: Giziana Spatrisano, Alessandro Cerquetti, Athena Minglis, Giancarlo Capo, Daniela Andriolo, Luciano Pinna
Casa di produzione: Mondial Baia Cinematografica
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