Il sottile fascino
del peccato
Non mi sfidare Fabrizio! Non ci provare! Chi l’ha fatto è morto!
Specificano i titoli di coda che il film è ambientato ad Alberobello, ma che la cittadina pugliese non ha nulla a che vedere con la “bieca” storia. Il problema non è tanto essere abbinati alle oscure vicende, ma esserlo a un film come questo, che non va oltre alla fiction o soap opera fatta piuttosto male.
Prima cosa non va confuso con “Il fascino sottile del peccato” di Nini Grassia e seconda cosa va notato un cast di nomi famosi, un po’ in declino, che avrebbero potuto fare di più ma che probabilmente è stato annientato da una sceneggiatura fiacca, da una regia amatoriale e da un doppiaggio fastidioso. C’è Nino Castelnuovo, Nando Gazzolo, Laura Troschel, Lorenza Guerrieri e Milena Miconi, tutti alle prese con un film che racconta di messe nere, sebbene, se ne vedano poche.
Giada Giardini (Carmen Trigiante) scrittrice di romanzi più o meno erotici, torna ad Alberobello per i funerali della madre morta suicida. E lì inizia a indagare sull’accaduto, scoprendo che la madre era un’adepta di una setta e cercando di divincolarsi tra vari “sinistri” personaggi, tra i quali il padre (Nino Castelnuovo) e la direttrice dell’hotel (Milena Miconi), senza contare una discesa nel mondo del paranormale e diversi colpi di scena.
Detta così sembra una trama interessante e probabilmente aveva buone potenzialità, abbattute, come già detto da una produzione terribile che non manca di darci effetti poco speciali e molto adolescenziali (cioè li potrebbe fare anche un bambino).
Prima cosa non va confuso con “Il fascino sottile del peccato” di Nini Grassia e seconda cosa va notato un cast di nomi famosi, un po’ in declino, che avrebbero potuto fare di più ma che probabilmente è stato annientato da una sceneggiatura fiacca, da una regia amatoriale e da un doppiaggio fastidioso. C’è Nino Castelnuovo, Nando Gazzolo, Laura Troschel, Lorenza Guerrieri e Milena Miconi, tutti alle prese con un film che racconta di messe nere, sebbene, se ne vedano poche.
Giada Giardini (Carmen Trigiante) scrittrice di romanzi più o meno erotici, torna ad Alberobello per i funerali della madre morta suicida. E lì inizia a indagare sull’accaduto, scoprendo che la madre era un’adepta di una setta e cercando di divincolarsi tra vari “sinistri” personaggi, tra i quali il padre (Nino Castelnuovo) e la direttrice dell’hotel (Milena Miconi), senza contare una discesa nel mondo del paranormale e diversi colpi di scena.
Detta così sembra una trama interessante e probabilmente aveva buone potenzialità, abbattute, come già detto da una produzione terribile che non manca di darci effetti poco speciali e molto adolescenziali (cioè li potrebbe fare anche un bambino).
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