Coonskin

Coonskin

WARNING: “This film offends everybody!

Ho dovuto rivedere più e più volte questo film di Ralph Bakshi, un po’ perché seppur sottotitolato, è difficile seguire tutti i dialoghi e un po’ perché è così folle ed estremo, che non credevo ai miei occhi.
Bakshi, innovatore e visionario e già un nome conosciuto e apprezzato per “Fritz the cat” e “Heavy Traffic” e di certo non sazio di provocazioni e satira spara nel 1975 “Coonskin”.

Spesso la difficoltà dei grandi geni è di farsi capire. E, in effetti, Bakshi qui viene frainteso. “Coonskin” è un film anti-razzista, una satira piuttosto dura sui luoghi comuni sulla comunità afroamericana e sulla stessa società. E sulla mafia. E cosa capisce una buona parte della società? L’esatto contrario, a iniziare dalla Congress of Racial Equality, cioè un’organizzazione per i diritti civili degli afroamericani, che non solo si oppone fermamente all’uscita del film ma organizza anche picchetti e proteste. Pare però, che buona parte della commissione del C.O.R.E. non avesse visto il film.
Ma se da un lato l’indignazione è tanta, dall’altro c’è chi capisce il messaggio e ne apprezza, la seppur dura, volontà di irridere usi e costumi. Il grande Roger Ebert, il New York Times, Hollywood Report, Richard Pryor e i Wu-Tang Clan con cui Bakshi avrebbe dovuto fare un remake.
Infine, nota tecnica, i diritti passano dalla “Paramount Pictures” alla “Bryanston Distributing Company” che però fallisce giusto un paio di settimane dopo l’uscita e dopo che alcune parti sonore (stando a quanto cita “Hollywood Reporter”) di Barry White vengono sostituite da Ben Cage, per eliminare volgarità e razzismo.

“Coonskin” letteralmente pelle di procione, è, come dicevo all’inizio un film difficile. Un viaggio allucinato, tra violenza e sesso, che mischia sapientemente animazione e live-action e che si apre con un sonoro “Fuck you” e una barzelletta razzista.
La storia parte col tentativo di evasione da un carcere di Pappy, Scatman Crothers (che canta anche sui titoli di testa) e di un suo compagno. Fuori ad aiutarli a fuggire ci sono Samson (Barry White) e un predicatore interpretato da Charles Gordone. Solo che, i due, vengono bloccati a un posto di blocco e così, in attesa di essere liberati, Pappy racconta la storia dei cartoni animati, Brother Rabbit, Brother Bear e Preacher Fox nella scalata ai vertici della malavita. Dal sud degli Stati Uniti ad Harlem, dove fanno fuori ogni avversario, in una lunghissima e complicatissima scia di sangue.
Simbolismi in ogni dove, toccando l’apice, con un disegno animato di donna bianca e biondissima, vestita con una bandiera americana che seduce gli uomini di colore per poi maltrattarli e ucciderli.
Fare incazzare tutti. Il segno di aver fatto centro.

 

Scheda Tecnica
Titolo originale: Coonskin
Titoli alternativi: Coonskin (Francia), Ponires istories tou Harlem (Grecia), ストリートファイト (Giappone), Coonskin (Norvegia), Чернокожие (URSS), Coonskin (Spagna), Rabbit: The Killer (Svezia), Coonskin No More…, Harlem Nights, Harlem Days (Working titles), Bustin’ Out (Reissue title), Street Fight (Video title)
Anno: 1975
Nazione: USA
Regia: Ralph Bakshi
Cast: Barry White, Charles Gordone, Scatman Crothers, Philip Michal Thomas, Danny Rees, Buddy Douglas
Durata: 100’
Casa di produzione: Albert S. Ruddy Productions, Bakshi Productions, Paramount Pictures

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