Scuola di Ladri
-Per favore!! Uno alla volta eh?! Parli uno alla volta, però bene scandito.
– Zio…
-Aliprando…
– Vaffanculo!
Ho sempre provato una forte antipatia per Enrico Maria Salerno, non solo sul grande schermo ma anche nelle interviste e nelle trasmissioni tv. Ma a parte questo l’ho sempre considerato, come giusto che sia, uno dei migliori attori italiani del suo periodo. Ed è per questo che ogni volta che mi capita di incrociare “Scuola di Ladri” e relativo sequel, mi stupisco come un grande artista possa aver accettato di partecipare a quest’accozzaglia comica tristemente 80’s.
“Scuola di Ladri” che segue e si ispira a “Scuola di polizia”, capovolgendo la prospettiva, senza dimenticare la vaga ispirazione da “I Soliti Ignoti” e da “I sette uomini d’oro” (lo so, sto bestemmiando ma, appunto, ho detto vaga) è un film che raduna una serie di attori comici, come d’uso in quel periodo, di primo piano e di sicuro richiamo.
Scritto da Castellano & Pipolo che dovevano occuparsi anche della regia, passata a Neri Parenti perché i due erano impegnati con “Grandi Magazzini” è una sequenza di gag scopiazzate e vecchie in cui le tre star, Paolo Villaggio, Massimo Boldi e Lino Banfi, possono dare fondo a tutto il loro campionario comico. Dei tre, quello che si salva è il pugliese, da sempre a suo agio quando qualcuno si dimentica di scrivere una sceneggiatura, mentre Villaggio ripete per l’ennesima volta, e non sarà naturalmente l’ultima, la sua comicità più nota e Boldi, niente… Boldi è Boldi e non farebbe ridere in nessuna circostanza. Enrico Maria Salerno invece tiene le fila del discorso e raduna intorno a sé i tre, facendo il Bianco della situazione.
Come titolo ci suggerisce, siamo alle prese con una Scuola di Ladri. Aliprando Siraghi (Salerno) recupera e porta nella sua villa tre nipoti, Dalmazio, Amalio ed Egisto che fanno una vita modesta. E qui iniziano i momenti che non fanno ridere. Dalmazio (Villaggio) è una guardia giurata che lascia passare i criminali e picchia gli innocenti (ma che novità!), Amalio (Banfi) è un dog sitter che per errore dà un cane da guardia a un non vedente invece che il suo cane guida (mamma mia!) e, Egisto (Boldi) vende oggetti ai semafori e lava i parabrezza agli automobilisti, ma uno di questi ne è sprovvisto (wow!).
Dopo un inizio così terribile, l’ingresso di Aliprando migliora leggermente le cose. Ex rapinatore, criminale, vuole i tre con sé per creare una società a delinquere, ma i tre hanno bisogno di un addestramento. Lezioni di furto “comicissime” in cui i tre comici, come detto, hanno largo spazio per le loro gag e copiano pure Celentano in “Mani di Velluto”. Seguono poi, truffe e furti, che sono la parte migliore e veloce del film, tra finti bancomat e vendite surreali, con un americano che compra il carcere di Regina Coeli, con chiaro riferimento, per non dire scopiazzatura, a “Totò Truffa”.
Copiare, è l’unico modo in cui “Scuola di Ladri” riesce a mostrare qualcosa di decoroso, anche se alla fine, lo zio, truffa gli stessi nipoti, che si vendicano rubando la Coppa del Mondo del 1986 dalle mani di Maradona ma lì, l’unico momento in cui potevano copiare, riescono ad avere per le mani una coppa che sembra quella di un torneo di scapoli e ammogliati, invece che la Coppa del Mondo.
Idee prese in prestito anche dalla cronaca, perché Parenti a scene finite e attori in vacanza, richiama tutto il cast per girare un nuovo finale, ispirato da un fatto di cronaca: una rapina alle Poste con i rapinatori che cercano di entrare dalle fogne.
Ma vabbè, se il problema fosse solo il plagio, potremmo anche dirci soddisfatti, ma “Scuola di Ladri” è un film che non propone nulla di decente. E per di più, non ha nemmeno una quota tette che possa distrarci un po’, visto che c’è solo Barbara Scoppa, sexy e nulla più, in un paio di scene. Si potrebbe dire che non si può far di peggio, ma guardate il sequel.
Scheda Tecnica
Titolo originale: Scuola di Ladri
Titoli alternativi: Школа за крадци (Bulgaria), Klauen will gelernt sein (Germania), Sholi gia kleftes (Grecia), Школа воров (URSS), Escuela de ladrones (Spagna), Школа злодіїв (Ucraina), Klauen will gelernt sein (Germania)
Anno: 1986
Nazione: Italia
Regia: Neri Parenti
Cast: Lino Banfi, Paolo Villaggio, Massimo Boldi, Enrico Maria Salerno, Barbara Scoppa, Claudio Boldi
Durata: 96’
Casa di produzione: C.G. Silver Film, Maura International Films
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