Robinson und seine wilden Sklavinnen

Robinson und seine

wilden Sklavinnen

We shouldn’t argue, Sam. The boy is for both of us

Un demenzialissimo Jesús Franco in un film internazionale, prodotto dal grande Artur Brauner con il quale lavorò spesso, ad esempio nel capolavoro “Vampyros Lesbos” e “Sie tötete in Ekstase”, oltre a “X312 – Flug zur Hölle”, “Jungfrauen-Report”, “Der Todesrächer von Soho” e altri ancora (per la cronaca Brauner produsse anche “L’etrusco uccide ancora” e “L’uccello dalle piume di cristallo” e tantissimo altro, film erotici compresi).

Un film poco conosciuto, questo, che parodia “Robinson Crusoe” in cui il regista spagnolo, seppur nel suo periodo di massimo splendore, si limita dietro la macchina da presa a svolgere il compito senza esaltare lo spettatore.
Con un po’ più di brio e inventiva questo poteva essere un lavoro comico degno di nota. Ma anche così, senza colpi di genio “Robinson und seine wilden Sklavinnen” arrivato in Italia con il roboante “L’isola dei piaceri proibiti”, manco fosse un porno, e conosciuto a livello internazionale come “Robinson and His Tempestuous Slaves”, ha un suo perché. Certo, resta un’opera minore del nostro Franco, che scompare nei confronti dei colossi dell’epoca, ma l’idea è divertente, le situazioni scorrono e si lascia guardare piacevolmente.

Storia di sogni, di rivincite e di mogli e suocere rompipalle, con protagonista il signor Robinson Smith, interpretato dall’israeliano Yehuda Barkan. Nome anglofono per un farmacista che vive in Germania e sogna le tette delle clienti e soprattutto di scappare da una moglie e una suocera assillanti. E un giorno ci riesce. Individua un’isola deserta e si trasferisce lì.
L’isola però non è disabitata, ci sono innanzitutto due naufraghe in topless Samantha (Anne Libert che abbiamo visto spesso nei film di Franco) e Peper (Ingeborg Steinbach, interprete di film erotici tra i quali “Jungfrauen-Report”), che obbligano Robinson a soddisfarle più e più volte. E poi ci sono i cannibali, guidati da un buffissimo Howard Vernon e di cui Robinson, grazie a un’operazione chirurgica all’appendice allo stesso Vernon, diventa una divinità. Arriva anche la graziosa Linda, Andrea Rau, che si aggiunge alla lista delle donne da soddisfare e che se ne sta nuda quasi tutto il tempo e infine, la moglie, la suocera e un astuto imprenditore (Paul Muller).
Situazioni grottesche, demenziali e un bel po’ di nudi, ci portano a un happy ending in cui tutti vivono felici sull’isola deserta.
Come detto non un film essenziale nella vasta filmografia del regista spagnolo ma Vernon conciato da cannibale e le tre ragazze sono un valido motivo per guardare, senza impegno, questa pellicola del 1972.

Scheda Tecnica
Titolo originale: Robinson und seine wilden Sklavinnen
Titoli alternativi: Trois filles nues dans l’île de Robinson (Canada),Trois filles nues dans l’île de Robinson (Francia), Erotikes nyhtes sto nisi tou Rovinsonos (Grecia), L’isola dei piaceri proibiti (Italia), Robinson and His Tempestuous Slaves, The Sexy Darlings (UK)
Nazione: Germania, Francia, Israele
Anno: 1972
Cast: Yehuda Bakan, Ingebor Steinbach, Andrea Rau, Anne Libert, Paul Muller, Howard Vernon
Durata: 80’

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