The cut-throats
Diamonds, Daring and Death Inside the Third Reich!
Questo è un western, indicano i titoli di testa e la relativa musichetta. No, mi correggo, vedendo le prime scene direi che è un rape revenge. No, scusate, direi che è un film di guerra come ci mostrano le successive immagini o forse è un women in prison, un nazisploitation o un film erotico. Ma alla fine: “The cut-throats” cosa diavolo è?
L’unica cosa chiara è che si tratta di un gran b movie, sconclusionato quanto basta, malfatto, che ci dà tutto quello che un brutto film deve avere. Tette. Lotta. Sangue. Incapacità. E una trama che ha poco senso.
L’unica cosa chiara è che si tratta di un gran b movie, sconclusionato quanto basta, malfatto, che ci dà tutto quello che un brutto film deve avere. Tette. Lotta. Sangue. Incapacità. E una trama che ha poco senso.
Ci troviamo nella Germania della Seconda Guerra Mondiale. Una Germania che sa tanto di Stati Uniti a vedere il panorama, dove un gruppo di soldati americani ma senza simboli o bandiere, deve assaltare un Country Club nazista con campo da golf (giuro, così dicono nel film, non l’ho inventato io) dove ci sono i piani di guerra.
Il posto assaltato e conquistato senza grossi problemi è in realtà un bordello che custodisce un enorme tesoro. Così le ragazze tra balletti, spogliarelli e prestazioni varie intrattengono gli americani rimarcando in alcuni casi la fedeltà al regime nazista. Nascosti invece, un generale (o un ufficiale nazista) con un soldato e soprattutto con Uschi Digard passano dei bei momenti. La grande Uschi è a tutti gli effetti, il plus di questo film del 1969 e ci offre, oltre alla visione delle sue leggendarie tette, la scena cult: si fa leccare del vino dal suo corpo.
Per il resto, infuria la battaglia tra soldati, ma più che per vincere la guerra pensano ai soldi nascosti.
Un mix allucinante di cose, tra sparatorie, corpi nudi e molta musica e balletti, così folli e fatti male da raggiungere atmosfere psichedeliche che rendono questo film un interessante capitolo per gli amanti dei B Movie.
Cosa c’entri la canzone e i titoli in stile western sinceramente mi sfugge, ma oltre a Uschi Digard, di certo il nome più noto, “The Cut Throats” si fa notare per il regista John Hayes passato alla storia per altri b movie ma anche per una candidatura agli Oscar per la sceneggiatura del corto “The Kiss”.
Il posto assaltato e conquistato senza grossi problemi è in realtà un bordello che custodisce un enorme tesoro. Così le ragazze tra balletti, spogliarelli e prestazioni varie intrattengono gli americani rimarcando in alcuni casi la fedeltà al regime nazista. Nascosti invece, un generale (o un ufficiale nazista) con un soldato e soprattutto con Uschi Digard passano dei bei momenti. La grande Uschi è a tutti gli effetti, il plus di questo film del 1969 e ci offre, oltre alla visione delle sue leggendarie tette, la scena cult: si fa leccare del vino dal suo corpo.
Per il resto, infuria la battaglia tra soldati, ma più che per vincere la guerra pensano ai soldi nascosti.
Un mix allucinante di cose, tra sparatorie, corpi nudi e molta musica e balletti, così folli e fatti male da raggiungere atmosfere psichedeliche che rendono questo film un interessante capitolo per gli amanti dei B Movie.
Cosa c’entri la canzone e i titoli in stile western sinceramente mi sfugge, ma oltre a Uschi Digard, di certo il nome più noto, “The Cut Throats” si fa notare per il regista John Hayes passato alla storia per altri b movie ma anche per una candidatura agli Oscar per la sceneggiatura del corto “The Kiss”.
Scheda Tecnica
Titolo originale: The Cut-Throats
Titoli alternativi: Cut-Throat Kommandoss, She Devils of the SS, SS Cutthroats
Nazione: USA
Regia: John Hayes
Cast: Jay Scott, William Guhl, Uschi Digard, David Neal, Marland Proctor, E.J. Walsh, Janice Douglas
Durata: 75’
Casa di produzione: Clover Films
Titolo originale: The Cut-Throats
Titoli alternativi: Cut-Throat Kommandoss, She Devils of the SS, SS Cutthroats
Nazione: USA
Regia: John Hayes
Cast: Jay Scott, William Guhl, Uschi Digard, David Neal, Marland Proctor, E.J. Walsh, Janice Douglas
Durata: 75’
Casa di produzione: Clover Films
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