Girl Slaves
of Morgana Le Fay
Trapped by the Queen of Evil, with only her body to save her
Una serie piuttosto ampia di cliché del cinema horror, accoglie sfacciatamente lo spettatore fin dai primi minuti di questo film che segna l’esordio di Bruno Gantillon regista francese passato presto alla TV.
Un villaggio sperduto, gente strana, auto che si rompono nel bel mezzo della notte, una casa disabitata, due ragazze da sole in un fienile (…) e una di loro una che sparisce. Un tizio strano che porta l’altra in un grande posto, abitato da gente strana.
Il tutto condito da uno stile che ricorda moltissimo quello di Jean Rollin. Una malinconia di fondo, una lentezza piuttosto marcata nei dialoghi e una mano che cerca di seguire i movimenti che farebbe Rollin.
Non ci sono vampiri. Ma tette. Molte tette, fin dalle prime immagini. E forse è questo l’unico vero motivo per vedere questo film, oltre alla fotografia che però ricorda sempre quella di Rollin. Non oso pensare alla versione italiana, col pessimo titolo de “Le diavolesse” (di diavoli manco l’ombra per intenderci) ultra censurata. Deve essere stata una tortura.
Perché tolta la parte carne al vento, come detto, c’è ben poco di interessante e ben poco che possa far tenere gli occhi aperti allo spettatore.
La storia parte dal personaggio di Morgana, proprio il personaggio mitologico delle narrazioni arturiane. Lei, che qui ha gusti lesbo, vive in un meraviglioso posto circondata da vestali semi nude eccetto un leggero strato di tessuto colorato (qualcosa di vispo c’è in fin dei conti). Le povere sfortunate ragazze che ci finiscono, come le due protagoniste, hanno una scelta: vivere recluse in questo mondo fatato dove possono mangiare a sbafo, fare sesso per l’eternità, piegandosi a la Fata Morgana oppure…essere torturate e uccise, ma anche vivere una vita terrena lì dentro. Quindi invecchiare in schiavitù.
Ora, se ci fosse un posto anche per me non avrei dubbi su cosa scegliere, ma non c’è spazio per i maschi e le due per ovvi motivi narrativi non sono d’accordo. E se pensate che questo scateni la storia, ci dia movimento, vi sbagliate. Tutto continua ad essere piuttosto monotono, tra boschi, dialoghi. E tette. Fino alla fine.
Gantillon dunque sembra voglia entrare nel mondo del cinema dalla porta di quello d’autore, facendo le cose per bene, in maniera intellettuale e ricercata.
Ma l’unica cosa che gli riesce a fare è un sortilegio che ci annoia a morte.
Scheda Tecnica
Titolo originale: Morgane et ses nymphes
Titoli alternativi: Morgana e as Ninfas (Brasile), Робините на Моргана ЛеФей (Bulgaria), Morgana Le Fays slavepiger (Danimarca), Morgana Le Fayn Nymfot (Finlandia), Les sortileges de Morgane, Morgane et ses nymphes (Francia), Le diavolesse (Italia), Morgana Le Fays slavepiker (Norvegia), Моргана и рабыни-нимфы (Russia), Girl Slaves of Morgana Le Fay (UK, USA)
Anno: 1971
Nazione: Francia
Regia: Bruno Gantillon
Cast: Dominique Delpierre, Alfred Baillou, Mireille Saunin, Régine Motte, Ursule Pauly, Michèle Perello, Nathalie Chaine, Velly Beguard
Casa di produzione: Sofracima
Durata: 84’
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