Novelle licenziose
di vergini vogliose
Ma che? È mai possibile che dovete scrivere sempre codeste zozzerie? Zozzone!
Titolo stuzzicante, canzoncina sui titoli di testa intitolata “Belzebù” (almeno credo), davvero divertente e regia di Joe D’Amato. E per di più un incipit niente male con Giovanni Boccaccio che sogna un viaggio nel girone degli “zozzoni” all’inferno.
Tutto pronto dunque per un film caldo, geniale, divertente. Almeno, è questo che si pensa, viste le promesse.
Purtroppo però questo lavoro del 1973 è abbattuto innanzitutto da una povertà di mezzi impressionante e poi da una scrittura raramente convincente. E poco serve la tonnellata di nudi, le storie “licenziose” (poi nemmeno più di tanto) a salvare il tutto. Per nostra fortuna il buon Joe D’Amato avrà modo di esaltarci con altre opere, ma qui il nostro lascia un po’ a desiderare.
Tutto pronto dunque per un film caldo, geniale, divertente. Almeno, è questo che si pensa, viste le promesse.
Purtroppo però questo lavoro del 1973 è abbattuto innanzitutto da una povertà di mezzi impressionante e poi da una scrittura raramente convincente. E poco serve la tonnellata di nudi, le storie “licenziose” (poi nemmeno più di tanto) a salvare il tutto. Per nostra fortuna il buon Joe D’Amato avrà modo di esaltarci con altre opere, ma qui il nostro lascia un po’ a desiderare.
Come detto film antologico tenuto insieme dal viaggio che Boccaccio si fa all’inferno. Laggiù vede due uomini e due donne che vogliono scambiarsi i partner ma così facendo si ritrovano col proprio coniuge.
Un frate che inganna e approfitta di una giovane sposa che ha un marito insaziabile.
Un mercante che partito per affari lascia il nipote, un nerd, in balia de la moglie che lo inizia al sesso. E ancora, un marito che ha una relazione con un suo lavorante, la moglie lo scopre e lo obbliga a rapporti sessuali continui con lei fino ad ammazzarlo. Infine un maestro di musica, scambiato per omosessuale, viene ingaggiato da un uomo per insegnare musica alla moglie. Non sarà l’unica cosa che le insegna.
Momento più alto, oltre alla sigla s’intende, Mimmo Poli immerso in un barile di melma, ma per il resto un decamerotico del tutto trascurabile su cui non c’è nient’altro da aggiungere.
Un frate che inganna e approfitta di una giovane sposa che ha un marito insaziabile.
Un mercante che partito per affari lascia il nipote, un nerd, in balia de la moglie che lo inizia al sesso. E ancora, un marito che ha una relazione con un suo lavorante, la moglie lo scopre e lo obbliga a rapporti sessuali continui con lei fino ad ammazzarlo. Infine un maestro di musica, scambiato per omosessuale, viene ingaggiato da un uomo per insegnare musica alla moglie. Non sarà l’unica cosa che le insegna.
Momento più alto, oltre alla sigla s’intende, Mimmo Poli immerso in un barile di melma, ma per il resto un decamerotico del tutto trascurabile su cui non c’è nient’altro da aggiungere.
Scheda Tecnica
Titolo originale: Novelle licenziose di vergini vogliose
Titoli alternativi: Les contes pervers (Francia), Le mille e una notte di Boccaccio a Canterbury (Working Title), The Thousand and One Nights of Boccaccio in Canterbury (Internazionale)
Nazione: Italia
Regia: Joe D’Amato (Micheal Wotruba)
Cast: Paolo Casella, Attilio Dottesio, Gabriella Giorgelli, Margaret Rose Keil, Marco Mariani, Evelyn Melcher, Enza Sbordone, Mimmo Poli, Antonio Spaccatini, Tony Askin
Durata: 95
Casa di produzione: Elektra Film
Titolo originale: Novelle licenziose di vergini vogliose
Titoli alternativi: Les contes pervers (Francia), Le mille e una notte di Boccaccio a Canterbury (Working Title), The Thousand and One Nights of Boccaccio in Canterbury (Internazionale)
Nazione: Italia
Regia: Joe D’Amato (Micheal Wotruba)
Cast: Paolo Casella, Attilio Dottesio, Gabriella Giorgelli, Margaret Rose Keil, Marco Mariani, Evelyn Melcher, Enza Sbordone, Mimmo Poli, Antonio Spaccatini, Tony Askin
Durata: 95
Casa di produzione: Elektra Film
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