Chained Heat
What these women did to get into prison, is nothing compared to what they’ll do to get out
Un solo obiettivo: tenere alto il nome dei “Women in Prison” negli anni ottanta. E Paul Nicholas, il regista, lo raggiunge ampiamente incorniciando il tutto con due candidature ai “Razzie Awards” nella categoria “Worst Actress” e “Worst Supporting Actress”. Il primo lo vince.
“Chained Heat” sembra un riassunto di tutti gli stereotipi del genere, che gli hanno fatto guadagnare diverse accuse di sessismo, poca sensibilità e un bel po’ di tagli dalla censura, ma anche un bel sacco di soldi al botteghino.
In effetti, le polemiche sono comprensibili perché qui si esagera su tutti i fronti, dal sesso e violenza, all’abuso di potere e spargimento di sangue. Ma è tutto così esagerato e mal realizzato, dalla regia alla fotografia, che più che far incazzare, strappa una risata. Tanto per dire, la protagonista a un certo punto aggredisce una guardia nel cortile. La sua corsa a rallentatore è sottolineata da un synth anni ottanta e dalle urla di incitamento delle sue compagne. Per non parlare della scena lesbo sotto la doccia, in cui tutte le prigioniere sono intente a divertirsi in coppia, in una maniera più fasulla dei peggiori porno della storia. Questi sono solo due esempi, ma ne potremmo fare tantissimi altri, che vedono protagonisti, con grande sorpresa, attori e attrici di una certa fama.
La protagonista si chiama Carol ed è interpretata da Linda Blair. Sybil Danning è la leader delle carcerate, mentre John Vernon è il warden Bacman. Henry Silva è il tirapiedi della capa delle guardie interpretata da Stella Stevens. E infine, ma i nomi sono tanti, tra i quali Nita Talbot, Tamara Dobson è la leader della gang delle incarcerate di colore.
Siamo a Los Angeles e Carol Henderson è imprigionata ingiustamente. Va da sé che il carcere è più un posto di lussuria e violenza che altro, perché il warden Bacman fa sesso con le prigioniere nel suo ufficio dove c’è pure una Jacuzzi. Le ragazze vengono anche mandate in esclusivi party come prostitute e loro, tra le mura del carcere si divertono parecchio. Così l’ingenua Carol deve imparare a vivere in quest’ambiente, ma la sua scaltrezza, la porta a organizzare la fuga, altro classico del genere.
“Chained Heat” con le sue musiche anni ottanta è un divertente e assurdo b movie che ha ispirato altri due capitoli che però sono completamente slegati da questo.
Scheda Tecnica
Titolo originale: Chained Heat
Titoli alternativi: Cadenas calientes (Argentina), Correntes do Inferno (Brasile), Окованите (Bulgaria),
Piger bag tremmer (Danimarca),Kahlittu raivo (Finlandia), Enchainées , Les anges du mal (Francia), Erotes kai pathi stis gynaikeies fylakes (Grecia), Cadenas calientes (Messico, Perù),
Slodkie anioly (Polonia), Prisão de Mulheres (Portogallo), Fierbinţeală înlănţuită (Romania), Женщины за решеткой (Russia), Rejas ardientes (Spagna), Concrete Jungle II, Heat (USA), Das Frauenlager (Germania)
Anno: 1983
Nazione: USA/Germania
Regia: Paul Nicholas
Cast: Linda Blair, John Vernon, Sybil Danning, Tamara Dobson, Stella Stevens, Henry Silva, Nita Talbot
Durata: 88′
Casa di produzione: Heat GBR, Intercontinental, Jensen Farley Pictures
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