The Snake Woman

The Snake Woman

Serpent-Girl Terrorizes Town!

L’applauso più grande va a chi ha disegnato lo spaventoso poster, con un serpente che domina su una figura di donna e su una lunga serie di spaventose tag-line di cui “serpent-girl terrorizes town!” è il mio preferito.

Un mostro orribile, si direbbe, che minaccia il mondo o la comunità in cui imperversa e sarà gigantesco, spietato. Implacabile. E invece no. Siamo lontani da tutto ciò. Il mostro di questo film, cioè la “Snake Woman” o come dice la traduzione italiana, “La figlia del serpente” è una ventenne carina, ben pettinata e vestita in stile tribù della giungla versione “vado a cena in un ristorante elegante”. E già questa descrizione di Susan Travers, l’attrice che interpreta la protagonista, fa capire che c’è ben poco da temere e ben poco di cui avere paura. A ciò si aggiunge una narrazione quasi letterale, prolissa e lenta.

Probabilmente con l’intenzione di seguire la strada della Hammer, la Caralan Productions Ltd, una piccola casa di produzione inglese si butta nell’horror negli anni sessanta, ma con risultati un po’ discutibili e stando al Rate di IMDB, questo sembra il film peggiore della corta (così pare) vita di questa compagnia.

Un b movie, molto low budget che si avvale però della firma di Orville H.Hampton che scrive la sceneggiatura originale qualche anno prima della nomina all’Oscar (come miglior sceneggiatura) per “One Potato, Two Potato”. E si avvale anche della regia di Sidney J. Furie, regista che ha lavorato con grandi nomi del cinema (Marlon Brando, Frank Sinatra Peter O’Toole ecc.ecc.), vinto un BAFTA per “Ipcress” film che ha lanciato Micheal Caine.

Probabilmente ai due hanno somministrato una dosa di veleno di serpente, perché altrimenti non si spiega che creino un film così brutto da essere un ottimo b movie. Veleno di serpente non citato a caso (lo so, sono un brillante paroliere), perché è la stessa cosa che un medico somministra, sul finire dell’ottocento, alla moglie per curarla per una non meglio specificata malattia mentale. La donna è pure incinta e quando partorisce l’ostetrica, urla ai quattro venti che la figlia è un mostruoso ibrido donna-serpente. Come nelle migliori tradizioni horror, il popolo insorge e dà alle fiamme la casa del dottore, uccidendo tutti con eccezione della neonata, salvata da un pastore che ama suonare malamente il flauto alle sue pecore.

Diversi anni dopo (diciamo tra i venti e i trenta) in quel piccolo borgo del nord della Gran Bretagna si verificano strani omicidi in stile “morso di serpente”. Così, Scotland Yard invia un giovane ispettore a indagare sui fatti. Tutto fa pensare alla figura leggendaria della “snake woman” e l’ispettore tra l’affascinato e lo spaventato ha a che fare con questa bella ragazza che del serpente non ha nulla.
Tutto così noioso, scontato e fatto male da diventare un imperdibile b movie.

 

Scheda Tecnica
Titolo originale: The Snake Woman
Titoli alternativi: Vom Teufel gezeichnet (Austria), Käärmenainen (Finlandia), La figlia del serpente (Italia), Vom Teufel gezeichnet (Germania), Terror of the Snake Woman
Anno: 1961
Nazione: UK
Regia: Sidney J.Furie
Cast: John McCarthy, Susan Travers, Geoffrey Denton, Elsie Wagstaff, Arnold Marié, John Cazabon, Frances Bennett
Casa di produzione: Caralan Productions Ltd.

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