Convoy Of Girls
My friend, we’ve lost the war. thousands of men are dying… And yet, we must go on. And right now, for no reason at all.
Poco nazisploitation. Molta guerra. Ma anche molta noia e poco divertimento. “Convoy Of Girls” film francese del 1978 porta a sorpresa anche la firma di Jess Franco che scrive e a quanto pare dirige assieme a Pierre Chevalier.
Diciamo a quanto pare, perché a parte il nome del mitico regista e la firma della casa di produzione “Eurocinè”, una sicurezza dell’exploitation, del nostro eroe c’è veramente poco. Anzi, nulla. Non ci sono inquadrature azzardate, non c’è un bella colonna sonora e vista l’epoca nemmeno l’oscurità dei suoi film. Se vi interessa non ci sono nemmeno belle ragazze.
C’è solo Monica Swinn a testimoniare in un certo senso il legame con Franco.
“Convoy Of Girls” è una delusione, ma sia chiaro non volevamo vedere a tutti i costi il solito nazisploitation e un film di guerra poteva essere interessante, ma questo riesce a stare nel mezzo scontentando tutti i gusti.
La partenza fa ben sperare, dopo una leggiadra passeggiata di due innamorati nel verde, ritroviamo lui, Erich, nel mezzo di una battaglia della Seconda Guerra Mondiale ambientata in qualche campagna nazista del Nord Africa. Ferito, torna a casa, diventa un eroe e viene assegnato a qualche incarico a Berlino. E fin qui tutto torna e anche quello che accade subito dopo, cioè, che il nostro Erich passa la serata nel solito bordello nazista che ogni nazisploitation deve avere, dove tra cene, champagne che si rovescia addosso alle ragazze, rincontra, colpo di scena, la ragazza con la quale correva spensierato nei prati. Renata.
Mai avremmo pensato di rimpiangere il distacco dalle solite scene di sesso e cibo, ma in questo caso dobbiamo ammettere che la cosa ci manca e la scelta di cambiare strada fa cadere tutta la storia.
Renata “imprigionata” nel bordello per colpa del padre che teneva nascosta Rachel, un’ebrea, l’unica tra l’altro che viene frustata in tutto il film, chiede al suo vecchio amore di essere liberata ma soprattutto che il padre non faccia una brutta fine.
Erich ci prova, ma e troppo tardi. È troppo tardi pure per salvare la ragazza che viene trasferita altrove in treno, ma durante il viaggio, il convoglio, che per qualche ragione da il titolo al film (s’ispira forse al film di Payet?), viene assalito dalla resistenza. Lei scappa.
Erich, che sempre per ragioni sconosciute è nuovamente al fronte, ma questa volta in mezzo alla neve, passa la serata presso un locale in un paese innevato. Banalmente il posto è un altro bordello nazista dove lui ritrova la sua amata che ora lavora lì dentro. I due progettano la fuga e la salvezza dall’assurda guerra.
Viene da chiedersi un po’ di cose, tra le quali il perché lei persista a finire nei bordelli, ma anche perché Erich ci debba fare la morale con un monologo, del quale condividiamo comunque le idee ma che è noiosissimo. Poi lasciamo a voi cercare il motivo del perché i due scappino in pieno giorno perfettamente visibili.
A parte la location del paesino innevato, non c’è molto da apprezzare in “Convoy Of Girls” considerando anche che le “girls” passano del tutto inosservate. È una pellicola che però avrebbe molti spunti che vengono ignorati e non sviluppati.
Pierre Chevalier ha diretto nella sua carriera diversi “exploitation” tra i quali “La vie amoureuse de l’homme invisible” nel quale omaggia il personaggio del Dr.Orloff.
Titolo Originale: Convoi De Filles
Titoli Alternativi: À l’Est de Berlin (Francia), Convoy of Girls, East of Berlin, SS Nazi Convoy (Internazionale), Nazi Convoy (Danimarca), Sto anatoliko metopo tis Kolaseos (Grecia)
Anno: 1978
Nazione: Francia
Regia: Pierre Chevalier, Jesus Franco
Cast: Brigitte Parmentier, Jean-Marie Lemaire, Henri Lambert, Monica Swinn, Michel Charrel
Durata: 88′
Casa di Produzione: Eurociné
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