“Cleopatra Jones” narra la storia di un’eroina che combatte assiduamente e con grande successo un gruppo di malavitosi guidati da “Mommy” una grassa donna bianca, potente e cattivissima che gestisce un’intricata rete di spaccio e produzione droga con ramificazioni, addirittura in Turchia. Combatte anche un poliziotto corrotto e un buffo spacciatore di colore Doodlebug Simkins, più comico che altro. Tra combattimenti a colpi di arti marziali, lentissimi e prevedibili in ogni mossa, astuti piani e feroci inseguimenti, la nostra Cleo non da scampo ai cattivi di turno, che non hanno praticamente mai il loro momento di gloria.

Film piuttosto godibile e divertente con un “black power” che esplode più che mai e una regia a volte prevedibile ma a volte capace di rendere bene le scene. L’alleggerimento comico di Doodlebug Simkins è un puro optional che non aggiunge nulla alla storia. Però a conti fatti non dispiace. Poco sangue e violenza e poche trasbordanti nudità rispetto ad altri film del genere.

Girato nel 1973 la pellicola ha come protagonista Tamara Dobson. Modella, apparsa anche su “Vogue” dal fisico statuario (era alta quasi 1,90 cm) fece diversi film contendendo il primato di regina della “Blaxploitaion” a Pam Grier. La sua carriera però non fu lunga e resta nota per il personaggio di Cleopatra Jones che vedremo anche nel sequel del 1975 “Cleopatra Jones and the Casino Gold”. La Dobson è morta nel 2006 per complicazioni dovute alla polmonite e alla sclerosi multipla.

Il ruolo del simpatico malavitoso Doodlebug Simkins, accompagnato da due tirapiedi, ottime spalle, è interpretato da Antonio Fargas. Visto anche in altri “Blaxploitation”, come “Shaft” o “Foxy Brown”, deve la sua notorietà al personaggio di Huggy Bear della serie “Starsky & Hutch”. Il personaggio di Doodlebug, sebbene come già detto abbastanza inutile al contesto, è più che riuscito. Spocchioso pallone gonfiato, appare verso metà film convincendo tutti che i suoi capelli sono più che belli e gira in un’auto lussuosa facendo presenza in locali soul dove da, a nostro parere, vita a un siparietto comico entusiasmante.

L’attrice però più di grido in questa pellicola è senza dubbio Shelley Winters che interpreta la cattiva “Mommy”. Personaggio, isterico, bieco, non incute granchè timore e sembra più una macchietta che altro.
La Winter però, per i pochi che non la ricordassero, ha avuto una carriera straordinaria con la sua “stella” a Hollywood. È stata candidata all’Oscar come “Miglior Attrice Non Protagonista” per “L’avventura del Poseidon”, e ha vinto nella stessa categoria con “Incontro A Central Park” e “Il Diario Di Anna Frank”. Ha ottenuto anche una nomination come attrice protagonista per  “Un Posto Al Sole”. Un’attrice dal lungo e prestigioso curriculum, ricordiamoci anche “L’Inquilino Del Terzo Piano”, “Lolita” e che annovera anche film italiani “Un borghese Piccolo, Piccolo” di Monicelli e lunghe presenze nelle pagine del Gossip. Ha avuto una figlia con Vittorio Gasmann. Non male anche la carriera di Bernie Casey noto attore e pittore e poeta di successo.

Volete sapere se preferiamo “Coffy” o questa pellicola? L’inevitabile confronto tra due film “concorrenti” finisce con mostrarci due pellicole che sebbene abbiamo le stesse tematiche utilizzano due linguaggi differenti. “Cleopatra Jones” appare più morbido, più elegante. “Coffy” è più ruspante, più urlato fa maggiormente leva sulle nudità. Due capolavori, apprezzabili entrambi.

Scheda Tecnica
Titolo Originale: Cleopatra Jones
Titoli Alternativi: Cleópatra Jones (Brasile), Cleopatra Jones – karatekuningatar  (Finlandia), Cleopatra Jones – specialagent (Svezia), Cleopatra Jones: licenza di uccidere (Italia), Dynamite Jones (Francia), Ein Fall für Cleopatra Jones     (Germania), Kleopatra Jones (Polonia)
Anno: 1973
Nazione: Usa
Regia: Jack Starrett
Cast: Tamara Dobson, Shelley Winter, Antonio Fargas, Bernie Casey, Brenda Sykes, Dan Frazer
Durata: 89′
Casa di Produzione: Warner Bros